Un Live di Cristiano De André non è mai solo un concerto
È un logico evento per varie sfumature. Non è solo il figlio di… è ormai la voce della sua stessa eredità. Una eredità pesante, che obbiettivamente è confermata dalla bravura di un artista che non solo interpreta e reinterpreta la musica del “Faber”, ma per oltre due ore incanta il pubblico con un vero recital. Un omaggio pieno di aneddoti, una maestria empatica e genuina, un polistrumentista e la sua voce calda che ci accompagna nel passato e nel presente sempre più presente di Fabrizio!!!
Venticinque anni senza “Faber” ma mai come adesso Cristiano porta egregiamente avanti il repertorio del padre insieme a una band straordinaria, composta da Osvaldo di Dio alla chitarra, Davide Pezzin al basso, Luciano Luisi alle tastiere e Ivano Zanotti alla batteria. Tour iniziato il 13 luglio e che tappa dopo tappa si arricchisce di un nuovo capitolo emozionante con tocchi unici e contemporanei unendo passato e presente. Cristiano da vita a uno spettacolo che esplora la grandezza dell’opera di suo padre, con la consapevolezza di regalare al pubblico quelle emozioni che solo la poesia e le note di “quelle” canzoni possono dare.
Chitarra elettrica, acustica, classica, bouzouki, pianoforte, violino, dal vivo Cristano è un musicista poliedrico, capace che vanta album di successo come “Cristiano De André” (1987), “L’albero della cuccagna” (1990) e “Canzoni con il naso lungo” (1992). Nel 2001 ha vinto il Premio Lunezia con l’album “Scaramante”. Dal 2009 porta avanti il progetto “De André canta De André”, con tour sold-out e album dedicati al repertorio del padre. A Sanremo nel 2014, con “Invisibili”, vince il Premio della Critica. Ma la responsabilità di mantenere viva l’eredità musicale del padre, e ben corrisposta dal successo e dagli applausi come durante la bellissima serata Lignanese.
Tante le canzoni suonate all’ Arena Alpe Adria….
Mégu megún, Ho visto Nina volare, Don Raffaè, Se ti tagliassero a pezzetti arrangiata sublimamente, Canzone del padre preceduta da un racconto del rapporto di Cristiano col padre non sempre facile, ed ancora Bocca di rosa, Amico fragile, La canzone di Marinella, Disamistade con un appello alla pace e alla vergogna delle guerre e dei genocidi.
Una parte acustica con Andrea, La cattiva strada, Un giudice.
Si riprende con Il testamento di Tito, Volta la carta, Quello che non ho…
Presentazione della Band, saluti…
L’immancabile “Bis” con il Fiume Sand Creek, Creuza de ma (scritta da Fabrizio e Mauro Pagani dei P.F.M.), Il Pescatore…
E quando sembrava di essere arrivati alla fine… ecco La canzone dell’amore perduto (dal lontano 1966), voce e pianoforte a suggello di una grande serata di vera musica. GRAZIE!!!
Da ascoltare…da vedere. “Faber” Never Die !!!
Sebastiano “Seba” Accolla