DARE FORMA AL VIAGGIO
Con ArtMappItalia, piattaforma che propone esperienze inedite negli atelier, il turismo esperienziale incontra la creatività
La frattura tra artisti e pubblico prodotta dagli anni di pandemia. La necessità di sanarla e di tornare a condividere l’arte e la bellezza. La cura come cifra imprescindibile, in relazione non soltanto al bene culturale ma anche all’artista. I nuovi spazi abitati dall’arte, deputati e non. Le opportunità offerte dal turismo esperienziale.
Sono soltanto alcune delle suggestioni emerse nel corso della presentazione di ArtMappItalia, prima piattaforma italiana che mette in contatto diretto artisti e pubblico attraverso la proposta di esperienze inedite negli atelier: una conversazione a più voci (disponibile sul canale YouTube di ArtMappItalia e sulla pagina Facebook di Exibart) che il 7 luglio scorso ha visto protagonisti Andrea Bruciati, direttore dell’Istituto Villa d’Este e Villa Adriana di Tivoli; Lorenzo Michelli, curatore della Galleria d’Arte Contemporanea “Spazzapan”; Maria Campitelli, presidente del Gruppo78 International Contemporary Art; le coordinatrici di ArtMappItalia Roberta Ciut e Paola Pisani.
Gustare un aperitivo in compagnia di un artista e di 1.500 bachi da seta; cimentarsi in una serata di disegno libero; entrare in un’installazione dedicata alla percezione del suono e dello spazio. E molto altro ancora. Grazie ad ArtMappItalia – un progetto targato Friuli Venezia Giulia, sviluppato con il contributo della Regione e il supporto di Area Science Park e BIC Incubatori FVG – è possibile incontrare dal vivo gli artisti, osservarne il lavoro, scoprirne i segreti. Il tutto nello spazio inedito degli atelier.
Una nuova forma di interazione con la creatività, grazie alla quale appassionati d’arte e curiosi, viaggiatori esigenti e turisti della domenica possono confrontarsi con gli artisti.
Uno strumento semplice, che attraverso una mappa interattiva consente di individuare gli artisti che operano nei diversi territori e prenotare le esperienze proposte.
Una nuova modalità di fruizione dell’arte ma anche una formula innovativa di turismo esperienziale, legata alla creatività.
“Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”. Sono parole di Bruce Chatwin, tra i più celebri scrittori-viaggiatori del Novecento, autore di In Patagonia, vera e propria Bibbia dei viaggiatori, e di Anatomia dell’irrequietezza, in cui teorizza la sua “alternativa nomade”, lo spostamento come ideale di vita.
Il viaggio come strumento di costruzione di sé. È il fondamento del turismo esperienziale, una nuova concezione del viaggio, slow ed emozionale, che mette al centro la persona: il suo benessere fisico e mentale, la sua formazione, la sua dimensione sociale.
Non conta soltanto “cosa” visitiamo ma “come” ci fa sentire.
Che gli anni di pandemia abbiano modificato in modo radicale la filiera turistica è cosa nota. Ma la trasformazione che interessa il settore del turismo non ha origine soltanto nei limiti imposti dai periodi di emergenza sanitaria e nella nostra mutata percezione della vita.
Si viaggia per apprendere, recuperare il tempo e le energie spesi nella vita quotidiana, immergersi in attività esclusive, provare emozioni nuove, assaporarne il ricordo una volta rientrati a casa. Perché – sono ancora parole di Chatwin – “il ritorno offre una pienezza di senso che l’andata da sola non ha”. Quindi tornare con un bagaglio nuovo, di esperienze inedite acquisite, è fondamentale per la buona riuscita del viaggio.
Nel 2019 il mercato del turismo esperienziale ha registrato 254 miliardi di dollari di fatturato nel mondo (Arival, “Travel, The Experience Revolution”, 2020) e secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite entro il 2030 aumenterà del 57%.
In Europa il 33% dei turisti chiede di essere protagonista e non soltanto spettatore e il mercato del turismo esperienziale vale già 40 miliardi.
In Italia il 59% dei turisti dichiara che le esperienze a tema determinano la scelta tra più destinazioni (Federturismo) e secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano gli italiani investono circa 1/3 del budget per le vacanze in esperienze.
Sono dati molto significativi, confermati dalla nascita e dallo sviluppo, in questi anni, di startup e portali dedicati al turismo esperienziale in tutto il mondo, Italia inclusa.
Alle tante proposte offerte da questo settore (culturali, eno-gastronomiche, naturalistiche, sportive), ArtMappItalia affianca un’esclusiva proposta legata alla fruizione diretta dell’arte, dedicata a chi viaggia ma anche a chi vuole riscoprire il territorio in cui vive.
Per ulteriori informazioni: www.artmappitalia.it
In foto di copertina : Atelier Dalla Venezia – Foto Daniele Fior