Il pomeriggio di sabato 15 giugno gli attivisti di Extinction Rebellion hanno attraversato le strade del centro di Udine, invitando la cittadinanza a riflettere sulla crisi climatica in corso, distribuendo volantini ed esibendo cartelli.
Nonostante in Italia si manifesti con sintomi diversi rispetto ad altre zone del mondo, la crisi climatica in Friuli – come nel Mezzogiorno – è visibile e pericolosa, come testimoniano ondate di calore, nubifragi ed eventi estremi come quelli registrati pochi giorni fa. E poi, ancora, inquinamento atmosferico e perdita della biodiversità, fenomeni che sono causa di morti tragiche e premature come quelle delle api di cui si è parlato in questi giorni in Friuli.
In questi giorni in cui il G7 si riunisce nel nostro Paese, con questa azione si è voluto sottolineare le responsabilità storica degli stessi governi nell’emissione di gas climalteranti, avendo loro la possibilità concreta di influire sulle politiche globali.
Gli attivisti hanno coinvolto alcuni passanti stimolando la riflessione su ciò che ciascun cittadino può fare: non rimanere in silenzio.
Non rimanere in silenzio di fronte all’inattività dei nostri governi.
Non rimanere in silenzio di fronte a nuovi piani neocoloniali come l’italianissimo Piano Mattei (accesso a risorse naturali, restrizione dell’immigrazione, soppressione dei diritti umani in Africa).
Non rimanere in silenzio di fronte alla situazione di un pianeta che consegneremo distrutto alle nuove generazioni.