Cresciuti del 17 per cento in anno gli ettolitri rivendicati. «Momento importante per la vitivinicoltura regionale», dice il presidente Francescutti
Con un Decreto emanato dal Masaf, è stato ufficialmente approvato il riconoscimento del Consorzio tutela vini Friuli Venezia Giulia e l’attribuzione dell’incarico a svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione del consumatore e cura generale degli interessi degli associati per la Doc «Friuli» o «Friuli Venezia Giulia» o «Furlanjia» o «Furlanjia Julijska».
«Si tratta di un passaggio importante – sottolinea Venanzio Francescutti, presidente regionale di FedAgriPesca – non solo per la storia abbastanza travagliata della nascita del Consorzio, ma anche perché, sullo stesso, sono concentrate molte aspettative dei vignaioli regionali. Tra l’altro, ritengo che, sperabilmente, da qui in avanti, si riesca a ridurre la burocrazia che sta ingabbiando la filiera enologica; a fare maggiore sintesi tra le varie Doc del Friuli VG e a diventare protagonisti nella progettazione del futuro vitivinicolo del territorio. Un lavoro impegnativo e, per questo, vanno fatti gli auguri di buon lavoro al presidente e a tutti i consiglieri ai quali, però, l’erga omnes conferisce indubbiamente un decisivo impulso operativo».
La Denominazione (coinvolgendo il territorio di 160 Comuni è la più grande della regione) è nata ufficialmente nel 2016 e il Consorzio di Tutela, fondato nel 2019, attualmente è presieduto dall’enologo Stefano Trinco (coadiuvato alla vicepresidenza da Flavio Bellomo) che è succeduto a Giuseppe Crovato. Una Doc di successo, la “Friuli” visto che secondo i dati forniti dal Ceviq (Certificazione vini e prodotti italiani di qualità), nel 2021 gli ettari vitati rivendicati sono stati 2.967 (erano 2.497 nel 2018), per 163.431 hl di vino prodotti che, nel 2022, sono cresciuti del 17 per cento attestandosi sui 191.190 hl complessivi. I vini più rivendicati: tra i bianchi, il Pinot grigio; tra i rossi, il Merlot.
Fonte : essegipress