MERCOLEDÌ 10, GIOVEDÌ 11 e VENERDÌ 12 LUGLIO h. 21.30
AI GIARDINI SOSPESI – BASTIONE ALICORNO Piazzale Santa Croce Padova
In scena:
10/07 PRIMA REGIONALE
ROMEO E GIULIETTA l’amore fa schifo ma la morte di più| SALMETTI – TANGOLO
di
Beppe Salmetti e Simone Tangolo
Regia
di Cecilia Ligorio
Testi
di Beppe Salmetti e Guglielmo Shakespeare
Musiche
di Simone Tangolo
L’amore
fa schifo, ma la morte di più. Molto di più. Almeno da vivo
puoi morire d’amore.
Sul
palco si racconta com’è diventato Romeo oggi e come risponde al
suo amore Giulietta, ma soprattutto grazie all’ausilio della
musica si canta di tanti altri personaggi lasciati in disparte,
e sofferenti.
In
scena troviamo due attori, due amici, due persone innamorate, due
amanti, che soffrono della condizione disumana dell’amore non
corrisposto e degli sbalzi d’umore che l’amore causa. Che
cercano di venirne a capo. Che cercano di capire cosa succeda al
loro corpo, alle loro menti, alla loro percezione del mondo
quando l’amore arriva. Che si attaccano a quel che possono per
uscirne vivi, anche alla letteratura.
“Dal
riso al piango” in una frazione di secondo come dice uno dei
personaggi.
Dal
caldo al freddo. Dalla quiete all’ansia. Dal me al te. Dall’io al
noi.
…Che
poi questi due, non sono solo due! A volte diventano tantissimi!
La storia di Romeo e Giulietta, il loro amore, non investe solo
loro. Intorno ai due amanti si muovono ridono piangono e
soffrono tanti altri personaggi a loro volta sconvolti
dall’amore. Romeo e Giulietta li conoscono tutti, ma perché
non parlare del Povero Paride? Di certo non meno vittima
dell’amore di Giulietta.
E’
uno spettacolo cantato, ballato e saltato. Uno spettacolo spericolato
e lieve, che stuzzica un mostro sacro come il Romeo e Giulietta
di Shakespeare con la voglia di gettarlo nella vita di tutti i
giorni, nei turbamenti di tutti noi, un lavoro che ne riconosce
la sorprendente poesia e la quasi violenta universalità, ma non
trova altro rimedio che riderne per avvicinarcisi, per poterne
partecipare almeno un pochino.
11/07 DUX IN SCATOLA di e con DANIELE TIMPANO
Autobiografia
d’oltretomba di Mussolini Benito
Testo, regia e interpretazione
/ Daniele Timpano Disegno luci / Marco Fumarola
Finalista
Premio Scenario 2005
Finalista Premio Vertigine
2010
Selezione Face à Face 2011
Nella
nostra bella Italia, tra le due guerre, fioriva in Italia uno
statista meraviglioso:
Benito
Mussolini.
Facciamo uno sforzo d’immaginazione collettiva:
fate conto che sia io.
Morto.
Un attore – solo in scena
con l’unica compagnia di un baule che viene spacciato come
contenente le spoglie mortali di “Mussolini Benito”– racconta
in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce, da
Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano
di Predappio nel ’57. Alle avventure post-mortem del cadavere
eccellente si intrecciano brani di testi letterari del Ventennio,
luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più disparati
provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare Il
percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni
del consenso agli anni della nostalgia. L’attore, costretto ad
avvicinare la materia da una lontananza cronologica e ideologica
immensa, gioca una identificazione posticcia con l’oggetto del suo
racconto, parlando sempre in prima persona, come se il suo corpo
contenesse la forza criminale del fascismo tra le sue quattro ossa.
Una identificazione che è appunto posticcia, visto che in scena non
c’è nessun tentativo di rappresentare un personaggio-Mussolini: il
duce degli italiani è nel baule, o al limite nella tomba di
Predappio. L’assimilazione forzata tra il soggetto (Daniele
Timpano: “sinistramente” vivo) e l’oggetto (Mussolini Benito:
“destramente” morto) del racconto riconferma la lontananza
irriducibile tra due visioni del mondo inconciliabili.
12/07 PRIMA REGIONALE
AUTOBIOGRAFIA DI UN PICCHIATORE FASCISTA di e con MARCO BRINZI
Ideato
e interpretato dall’attore Marco Brinzi ispirandosi al libro
omonimo di Giulio Salierno, edito da Minimum Fax, Autobiografia di un
picchiatore fascista ripercorre la biografia di un fascista per
capire cosa possa muovere oggi le persone, soprattutto quelle più
giovani, ad avvicinarsi, a giustificare e a riproporre un’ideologia
tanto superata e sconfitta dalla storia, violenta e
antidemocratica.
Negli anni ’50 Salierno è attivista di spicco
del Movimento Sociale Italiano romano e frequenta Graziani,
Almirante, Rauti. Diciottenne è condannato a trent’anni di
reclusione per omicidio a scopo di rapina, fugge in Francia, si
arruola nella Legione straniera e va a combattere in Algeria dove
finisce imprigionato. L’ideologia fascista comincia a vacillare già
nelle carceri algerine, dove si sente molto vicino a quella che la
società reputa feccia. Trasferito nelle carceri italiane, Salierno
scopre l’appartenenza alla classe degli sfruttati e la solidarietà
con altri detenuti più sfortunati di lui: sviluppa una nuova
coscienza politica e arriva all’abiura del fascismo.
La
recitazione diventa quindi per Brinzi lo strumento elettivo
attraverso cui rivendicare l’impegno e rimarcare i principi su cui
nasce l’Italia contemporanea, antifascista, repubblicana e
democratica, e il mezzo più immediato per compiere quell’esercizio
quotidiano chiamato memoria.
INFO: carichisospesi@gmail.com – 347 4214400
Prenotazioni spettacoli tramite Eventbrite
Link dal sito www.carichisospesi.com o dagli eventi sulla pagina facebook dei Carichi Sospesi.
La prenotazione assicura esclusivamente il posto a sedere.
BIGLIETTI: 10 € interi | 7 € ridotti studenti universitari
ABBONAMENTI: 3 spettacoli a scelta: 24 € interi | 15 € studenti universitari
GIARDINI SOSPESI è un progetto dell’Associazione Carichi Sospesi di Padova, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, la Locanda Peccatorum, l’associazione Piano T, il gruppo Studenti Per – Udu Padova e il festival Play Languages (Teatro Popolare di Ricerca-Centro Universitario Teatrale).
Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21,30 e si svolgeranno anche in caso di maltempo (il Bastione Alicorno è coperto da una volta muraria).