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Voce del NordEst

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I Rockets a Udine riportano in vita ricordi e sensazioni anni ’80, ma con nuove suggestioni

DiStera

Feb 2, 2025

Rockets – The Final Frontier Tour 2025

Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Il mitico gruppo francese Rockets, icona del rock spaziale e pioniere della musica elettronica negli anni Settanta ritorna in Friuli per presentare il suo nuovo lavoro, “The Final Frontier”: un disco di inediti uscito a fine ottobre 2024.

Dopo la release del disco i Rockets sono partiti per un tour che li porterà sui palchi di tutta Italia con un nuovo spettacolare show, uno spettacolo futuristico dalle atmosfere intergalattiche, tra effetti speciali e fasci di luce laser. Un live che promette di essere, come tutti i concerti del gruppo dello storico leader Fabrice Quagliotti, unico e indimenticabile.

L’unico concerto in Friuli Venezia Giulia era in programma il 1° febbraio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

E come potevo mancare? Per me i ROCKETS hanno rappresentato la chiave di volta dall’infanzia alla musica “matura”. I loro lavori me li sono sudatamente fatti acquistare dal mio compianto papà, quando si girava per le Sagre friulane e i “marocchini” offrivano cassette a prezzi abbordabili. E le loro erano caratterizzate dal colore arancione, che ne caratterizzava la confezione catturando non solo la mia attenzione!

Dischi come Rockets, Plasteroid (soprattutto) e Galaxy mi hanno cambiato la vita! Ore e ore di ascolto in modesti “mangiacassette” e cuffiette improvvisate, per non suscitare reazioni tra i “matusa” di casa, non pronti a quelle sonorità!

Lo spettacolo di Udine ha visto una partecipazione straordinaria di pubblico, con il TNGU pieno di appassionati, molti della “nostra” età ma anche qualche giovane amante della buona musica, forse convinto da parenti appassionati.

Purtroppo, la spettacolare entrata sul palco dei 5 “nuovi” ROCKETS, con la mitticcaaa ANASTASIS (da Plasteroid del 1979) è stato sfortunatamente interrotto per un problema all’impianto audio, che ha richiesto l’interruzione e la verifica da parte dei tecnici.

Per fortuna dopo una breve attesa, il problema è stato risolto e la musica ha preso il suo posto, al centro del palco!

Sulle note di ANASTASIS fanno il loro ingresso i cinque componenti della Band “francese” (che non è più così transalpina come alle sue origini. Ad entrare per primo, ovviamente, l’unico superstite della formazione originale Fabrice QUAGLIOTTI, che si è subito immerso tra le sue tastiere, sintetizzatori e computer che da sempre caratterizzano il sound della band. Via via fanno poi il loro ingresso Eugenio MORI (alla batteria, nella band dal 2005), Rosaire RICCOBONO (bassista, dal 1985 membro della band), Gianluca MARTINO (chitarrista dal 2004) per poi dare spazio al nuovo frontman Fabri KIARELLI (dal 2023 nei Rockets).

Alternando pezzi storici e brani del nuovo album “The final Frontier“, i Rockets scaldano il cuore e le mani agli appassionati spettatori venuti anche da oltre confine (si sa, Udine offre questa ghiotta occasione ai nostri amici austriaci , sloveni e croati… e non solo).

Il sound dei nuovi brani è di impronta rock, meno legata al sound storico della band e più “attuale”, molto vicino, per fare un esempio plausibile, ai Porcupine Tree di Steven Wilson fino al sound hard-rock elettronico dei Judas Priest di Turbo. L’impronta di Kiarelli si sente, mi ha sorpreso sia per qualità vocale che per tecnica chitarra alla mano, una stupenda Jackson Katana bianca, suonata alla grandissima!

Dal passato sono riemerse big Hit come Electric Delight, Back To Your Planet, Universal Band, One More Mission, Fils Du Ciel (cantata in apertura da Fabrice), mentre le nuove canzoni hanno saputo far rimanere i fans incollati agli smartphone (anche troppi e fastidiosi) intenti a riprendere le gesta dei 5 galattici! Merita la citazione Cosmic Castaway, che ha visto ospite nella stesura il chitarrista storico Alain Maratrat.

Però se vogliamo citare le icone musicali dei Rockets, tre brani a mio parere sono una spanna sopra tutti gli altri!

I 7minuti e 40secondi dedicati alla splendida “In the Galaxy” la dicono lunga. Personalmente lo ritengo il brano più iconico e originale dei Rockets, un cocktail perfetto di rock, blues ed elettronica che contiene un messaggio all’umanità. Kiarelli ha voluto sottolineare il fatto che dopo 40 anni, poco è cambiato su questo nostro malconcio pianeta, anzi, e nel brano Epilogue Part 1 (Sitting On A Star) ha voluto riprendere il discorso iniziato nel lontano 1980, in quell’album Galaxy pietra miliare della band.

Con On the road again, storica cover del brano dei Canned Heat del 1968, il sound pop-elettronico in salsa americana dei francesi, riesce ancora a strappare applausi.

Il bis, atto richiesto dai fans esaltati, è stato ballato in piedi da tutti, come da specifica richiesta della BAND.

Come non cantare, ballare e sognare con GALACTICA?!?!? Dai su siamo seri, canzoni così oramai non ne fanno più!!!

Volendo omaggiare i singoli musicisti, mi ha ben impressionato Gianluca MARTINO, che ha tenuto occupati i suoi tecnici, cambiando praticamente chitarra ad ogni canzone, per meglio adattare il sound al brano, sfoggiando Fender, Gibson e credo anche qualche Jackson. Rosaire RICCOBONO ha suonato sempre e solo il suo Fender, anche se fino all’ultimo ho sperato si esibisse con il Music Man (grigio metallizzato) lasciato a prendere la polvere sul suo supporto, fratello del mio (bianco) chiuso oramai da più di un anno nella sua custodia! Eugenio MORI sembrava una drum-machine, preciso, “presente” e imperioso quando serve! Per Fabrice QUAGLIOTTI ogni aggettivo sarebbe superfluo, mi limito a dire SUPERBO!

A parte l’iniziale dèfaillance (il francesismo ci sta tutto…) il supporto tecnico dei tecnici audio e l’organizzazione di Azalea hanno garantito uno spettacolo imperdibile e da ricordare!

Di Stera

Stefano SERAFINI, alias STERA, direttore di VOCEDELNORDEST.IT email : redazione@vocedelnordest.it

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