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Il “Cammino dell’Anima” per preparare il prossimo thru-hiking

DiRedazione

Mag 23, 2019

Nel ciclo di preparazione al mio prossimo thru-hiking non poteva mancare, come ormai da tradizione, un breve ritorno nella mia terra natia sul Cammino dell’Anima, un tratto della vecchia via Francigena.

Un percorso che inizia da Faicchio, paese ubicato nel nord del Sannio beneventano, e raggiunge Benevento attraversando la cittadina di Telese, nota località termale, per poi inerpicarsi lungo la collina che porta alla mia Castelvenere.

Il piccolo borgo è dedito quasi esclusivamente alla viticoltura tanto da diventare il paese più vitato del Sud Italia. Camminando tra i verdeggianti vigneti si raggiunge il fiume Calore, costeggiandolo verso nord-est lungo la valle telesina si arriva a San Lorenzo Maggiore. Si raggiunge infine Benevento, città da un glorioso passato dove si possono ammirare testimonianze di epoca sannita, normanna e longobarda.

Veduta di Castelvenere

Anche in terra sannita, ormai come succede spesso, mi è stato chiesto dei miei viaggi e mi è stata posta una domanda ………………………… quindi ripropongo un post scritto tempo addietro.

Spesso mi sento chiedere PERCHÉ VIAGGIO DA SOLO e mi ritrovo a rispondere frasi che possono sembrare semplici e scontate ma che invece sono frutto di una profonda riflessione maturata dall’esperienza del viaggiare da solo sottolineo DA SOLO e non in solitudine!

Viaggio da solo per camminare al ritmo del mio passo e dei miei pensieri senza scendere a compromessi e gestire il tempo e lo spazio in piena libertà senza superare i miei limiti e facendo attenzione ai pensieri che nascono dal silenzio che mi accompagna a volte talmente forte da farmi sentire suoni che non ci sono.

Viaggio da solo per fare nuovi incontri, entrare in contatto con la gente del posto, quando se ne incontra, con una approccio differente dal camminare accompagnati …. creare nuovi legami ma allo stesso modo vivere in simbiosi con la natura che ti circonda e affrontarla con il rispetto che merita. Qualche volta ho avuto l’impressione che mi prendessero per un incosciente con domande tipo: e se ti succede qualcosa? se ti fai male?

Camminare in solitaria obbliga a studiare il percorso che si andrà ad affrontare nei minimi dettagli, bisogna essere consapevoli dei propri limiti e di non superarli, conoscere il pericolo cui si va incontro, insomma nulla deve essere lasciato al caso. Sperimentare un trekking in solitaria è una grande soddisfazione perché partire da soli con se stessi regala emozioni e sensazioni uniche che si sedimentano giorno dopo giorno nei ricordi di ogni viaggio.

di L.F.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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