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IL CONSERVATORIO TARTINI PRIMO IN ITALIA PER INCLUSIVITÀ delle PERSONE NON VEDENTI-IPOVEDENTI: presentata innovativa tecnologia

DiRedazione

Ott 14, 2024

Sono oltre 360 mila in Italia le persone non vedenti e oltre un milione e mezzo gli ipovedenti. In Europa sono censite più di 30 milioni di persone con disabilità visiva. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006), in linea con le normative nazionali e internazionali di settore, prevede che venga promossa la piena e autonoma partecipazione delle persone con disabilità a tutti gli ambiti della vita: dall’accesso all’ambiente fisico ai trasporti, dall’informazione alla comunicazione, dagli eventi pubblici ai sistemi e alle tecnologie di formazione e comunicazione. Il Conservatorio Tartini di Trieste è il primo in Italia a dotarsi di una tecnologia innovativa, che sin d’ora permette alle persone con disabilità visiva – studenti e pubblico non vedenti o ipovedenti – di orientarsi e muoversi in assoluta autonomia e di avere piena accessibilità all’interno della sua sede, senza la necessità di un accompagnatore. Si chiama LETIsmart VOCE, è un progetto ideato e studiato dal ricercatore Marino Attini, ingegnere ipovedente, componente della Direzione della Presidenza nazionale dell’UICI Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, messo a punto da SCEN, l’azienda triestina specializzata nell’assemblaggio di microelettronica hi-tech. LETIsmart VOCE permette ai cittadini con disabilità visiva (e motoria) di riconquistare spazio e autonomia ed è perfettamente integrabile con gli strumenti di uso più comune per la disabilità visiva, sostituendo semplicemente il manico del bastone con uno pressoché identico, che all’interno contiene un sofisticato sistema capace di informare il non vedente su quello che lo circonda. Questo avviene grazie ad una rete di radiofari, appositamente progettati per essere posizionati nei contesti strategici da percorrere. I radiofari LETIsmart comunicano con il bastone bianco in tecnologia LoRA (868Mhz), il sistema radio più recente ed evoluto, omologato sia outdoor che indoor Questo sofisticato sistema di trasmissione digitale garantisce una intercomunicazione e un controllo dei radiofari e una comunicazione criptografata fra radiofari e bastone, realizzata quindi in assoluta sicurezza. In questo modo il non vedente riceve le principali informazioni che un vedente legge e premendo un pulsantino riceve una segnalazione acustica che lo guida verso l’esatta corrispondenza della postazione da raggiungere, in totale autonomia. LETIsmart non ha bisogno di computer o internet, il sistema funziona senza gps. E la batteria dura tutto il giorno e si ricarica facilmente, proprio come il cellulare.

LETIsmart voce è stato presentato nella mattinata di oggi, 14 ottobre, alla presenza delle istituzioni regionali e cittadine: «L’Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia è impegnata per mettere in campo progetti di inclusività in molti settori – ha spiegato l’Assessore regionale al Lavoro, Istruzione, Formazione e Famiglia Alessia Rosolen – Ringrazio il Conservatorio Tartini che sa essere innovativo e all’avanguardia nei contesti legati all’accessibilità e alla fruibilità dei percorsi didattici. La Regione Friuli Venezia Giulia per prima in Italia ha inserito i Conservatori quali soggetti parte della norma di finanziamento del sistema universitario in ambito regionale, siamo convinti che la qualità ed eccellenza del lavoro svolto dalla istituzioni di Alta Formazione Musicale ripaghi l’intera società». E l’Assessore alle Politiche Sociali e Welfare del Comune di Trieste Massimo Tognolli, portando il saluto del Sindaco Roberto Dipiazza, ha aggiunto il proprio ringraziamento al Conservatorio Tartini per l’ attenzione e la sensibilità ai temi dell’inclusione e della fragilità, ricordando che «l’inclusione va realizzata in modo concreto e in questo senso anche l’evoluzione semantica  importante, per non identificare le persone, spesso definite ‘disabili’, con il loro limite. La persona va messa al centro con le sue potenzialità e capacità espressive – ha sottolineato Tognolli – e strumenti come quello messo a disposizione dal Conservatorio di Trieste ci guidano verso questa direzione, confermando l’impegno della città di Trieste in ambito sociale». «Il Conservatorio Tartini promuove l’inclusione degli studenti con disabilità e DSA che intendono intraprendere un percorso musicale di tipo professionale ed è impegnato nella promozione di una nuova cultura della disabilità: vogliamo essere in prima linea per l’adozione di buone pratiche utili alla costruzione di una società inclusiva», ha spiegato la presidente del Tartini, notaio Daniela Dado. E ha aggiunto il Direttore del Conservatorio Tartini Sandro Torlontano: «il progetto è nato da un felice incontro con l’ing. Marino Attini ed è oggi fruibile dai nostri studenti così come da tutti i non vedenti o ipovedenti che accedono al Conservatorio: spettatori dei concerti o di altri eventi, operatori in visita, fruitori dei servizi bibliotecari o del Museo dedicato a Giuseppe Tartini. Abbiamo fortemente voluto adottare la tecnologia del progetto LETIsmart che ci è stato messo a disposizione nel segno di una filiera virtuosa e senza scopo di lucro. Un sistema, fra l’altro, tutto triestino, dall’invenzione alla produzione. Da oggi LETIsmart è pienamente operativo: siamo il primo Conservatorio in Italia ad utilizzare i radiofari ma il mio impegno sarà quello di presentarlo nella prossima conferenza dei Direttori di Conservatorio affinché possa essere diffuso il più possibile nelle altre istituzioni italiane». All’interno del Conservatorio i radiofari LETIsmart sono stati installati nei punti strategici di Palazzo Rittmeyer: ascensori, Aula Magna, Sala Tartini, segreteria e servizi igienici, oltre a ulteriori radiofari ‘jolly’ perchè mobili, installabili all’occorrenza nelle postazioni opportune. I radiofari installati nel Conservatorio dialogano direttamente con il bastone bianco della persona con disabilità e qualora le persone in arrivo non disponessero del proprio bastone possono segnalarlo, all’ingresso del Tartini, per ottenere uno speciale piccolo ricevitore che riceve direttamente i messaggi vocali del radiofaro.  «LETIsmart – ha confermato l’ideatore della tecnologia, Marino Attini – è una soluzione progettata con finalità esclusivamente etiche, al solo scopo di migliorare la sicurezza e l’autonomia delle persone con gravi deficit visivi. Ed è il sistema standard nazionale adottato dall’Unione Ciechi, già presente in molte città italiane con l’obiettivo di coprire entro qualche anno almeno 100 città. La SCEN, azienda triestina specializzata in microelettronica hi-tech con oltre diecimila progetti al suo attivo e collaborazioni in campo internazionale, ha sposato il valore etico di questo progetto con una forte responsabilità sociale sostenendolo, sviluppandolo e realizzandolo grazie alle più avanzate tecnologie. Grazie alla batteria ricaricabile l’autonomia di funzionamento degli ausili garantisce oltre 10 ore di utilizzo e oltre 4 giorni di standby».

A Trieste, prima città su cui è stata installata la rete LETIsmart, il Comune, ha messo a disposizione i semafori, all’interno delle pulsantiere, e i pali della luce insieme a fermate alimentate, per utilizzarli come supporto per i radiofari. L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (U.I.C.I.) e l’Irifor, istituto nazionale di ricerca ad essa collegato, sono oggi partner attivi di LETIsmart. L’Irifor in particolare ha seguito da un punto di vista di ricerca e progettualità tutte le fasi della sua realizzazione portando la sua esperienza e certificandone caratteristiche ed utilizzo. L’Aniomap, che riunisce a livello nazionale gli istruttori di orientamento e mobilità, è stata coinvolta nel progetto per tutte le fasi di test sul campo. Il progetto LETIsmart ha ottenuto numerosi riconoscimenti come la medaglia d’oro in relazione al Premio solidarietà 2018 della Consulta Regionale delle associazioni dei disabili del Friuli Venezia Giulia, il primo premio al MakeToCare 2019 organizzato da Sanofy per le migliori realizzazioni in campo sanitario per l’aiuto alla persona e il XXVI Premio Louis Braille nel 2022 presso il Teatro della Scala di Milano per aver offerto libertà ed autonomia a moltissimi ciechi e ipovedenti.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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