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Il conto nascosto del weekend: riscaldamento acceso “a vuoto” e come evitarlo in 5 mosse

DiRedazione

Dic 16, 2025

Tra ponti d’inverno e festività, la seconda casa si riaccende spesso all’ultimo minuto: si arriva la sera, si alza il riscaldamento e in poche ore si brucia più energia del necessario. Il punto non è solo “quanto” consumiamo, ma “quando” e “dove”: nelle utenze non residenti i costi fissi  pesano, e ogni ora di riscaldamento a vuoto si sente in bolletta. Ecco le scelte pratiche per scaldare bene per due o tre giorni, senza pagare l’inutile.

Perché la seconda casa “costa” anche quando è spenta

Il primo errore è pensare che, usando la casa solo nei weekend, la bolletta seguirà i consumi. In realtà molte seconde case rientrano nelle utenze non residenti: qui la componente fissa è più pesante e resta in bolletta anche quando i kilowattora sono pochissimi. È il motivo per cui, a parità di abitudini, la cifra finale può sembrare sproporzionata rispetto a quanto si è effettivamente acceso. E questo succede soprattutto nei mesi freddi, quando l’accensione è concentrata in pochi giorni.

Questa struttura “penalizza” proprio l’uso intermittente: pochi giorni di presenza non bastano ad ammortizzare le quote che paghi comunque. Tradotto: se arrivi e tieni acceso tutto per ore solo per trovare la casa calda, stai sommando sprechi variabili a costi fissi già inevitabili. Nella seconda casa il risparmio parte nell’eliminare le ore morte, non dal contare i minuti.

Da qui la prima decisione “da calendario”: se la casa si usa davvero poche volte l’anno, vale la pena mettere a confronto costi annuali e spese di distacco/riattivazione delle utenze, senza sorprese. Se invece l’uso è regolare ma breve, la strategia è ridurre le accensioni inutili e concentrare l’energia su ciò che serve subito, lasciando il resto in standby controllato anche nel cuore dell’inverno.

Riscaldamento “a gettone”: accendi tardi, scalda bene, poi abbassa

Quando la permanenza è di pochi giorni, l’obiettivo è arrivare al comfort senza lasciare la caldaia in funzione per ore inutili. Se hai una regolazione già presente (anche solo un timer), la regola è avvio poco prima dell’arrivo: la casa non deve scaldarsi mentre sei ancora in viaggio. Raggiunta la temperatura desiderata, conviene stabilizzarsi con un valore più basso, invece di continuare a spingere.

La scelta tra spegnere e abbassare non è solo una questione di euro, ma anche di sicurezza e contesto. Per assenze brevi può essere sensato ridurre il termostato; per assenze lunghe è più prudente disattivare l’impianto. In condominio il calore degli appartamenti vicini aiuta e il riavvio pesa meno; in una casa isolata, soprattutto in montagna, spegnere del tutto può aumentare i problemi legati al gelo.

Conta anche dove si trova la seconda casa. In località miti, per ambienti piccoli e periodi brevi, si può pensare a una stufa elettrica, ma l’elettricità in seconda casa può risultare più costosa. Per questo le pompe di calore offrono una resa più alta a parità di elettricità. Nei climi rigidi, invece, l’isolamento riduce dispersioni e umidità e si valutano pellet o metano, tenendo presente che il gas non cambia prezzo tra prima e seconda casa.

Stanze, spifferi e interruttori: la checklist anti-spreco prima e dopo il weekend

Una volta accesa, la seconda casa va zona per zona. Scaldare tutte le stanze come se foste in residenza è l’errore tipico dei soggiorni brevi. La soluzione è ridurre il calore negli ambienti inerti: chiudi le porte, abbassa le valvole dove non dormi e non vivi, e concentra l’energia su soggiorno, bagno e camera. È il modo più rapido per percepire comfort, senza inseguire la stessa temperatura in metri quadrati vuoti. È una logica semplice, ma decisiva quando resti solo un fine settimana.

Poi c’è il capitolo dispersioni: nelle case chiuse a lungo l’aria fredda entra dove non te l’aspetti. Prima di uscire o di andare a letto, tapparelle giù e finestre ben chiuse riducono la perdita di calore senza interventi invasivi. Se la casa è in zona fredda, l’isolamento resta decisivo: più calore resta dentro, meno ore servono per riportare gli ambienti a una temperatura gradevole al rientro.

Infine, per la gestione dei consumi quando si riparte:

  • Luci spente,
  • Tapparelle abbassate,
  • Gas e acqua chiusi con rubinetti controllati.
  • Scollega le spine degli elettrodomestici che non devono restare in funzione, come lavatrice o microonde.
  • Chiudi la porta della “zona giorno”, abbassa di qualche grado e lascia la casa ordinata, pronta a ripartire al prossimo arrivo.
  • Se vuoi avere tutto sotto controllo, verifica anche il tuo contatore prima di ripartire o al prossimo arrivo

Così trasformi ogni rientro in un piccolo rito: sprechi ridotti al minimo, comfort immediato e la sensazione piacevole di aver fatto la scelta giusta, anche nelle settimane più fredde.

Fonte: papernest.it

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