Pietro Muratori, Marina Papini
DOP DISTURBO OPPOSITIVO PROVOCATORIO — COSA FARE (E NON)
Guida rapida per insegnanti – scuola primaria
Per offrire a ogni bambina e bambino con disturbi del comportamento la possibilità di potercela fare, tornare a credere nelle proprie capacità e meravigliarsi di fronte alla vita.
La serie Erickson “Cosa fare (e non)” si arricchisce di una nuova uscita dedicata agli insegnanti, ai genitori e agli educatori di tutte le bambine e di tutti i bambini della scuola primaria con disturbi del comportamento oppositivo. A cura di Pietro Muratori e Marina Papini, DOP Disturbo Oppositivo Provocatorio – Cosa fare (e non) è una guida rapida e di pronta applicazione per la scuola primaria.
La diffusione del DOP – un pattern di umore irritabile e collerico con comportamenti provocatori, polemici, vendicativi e sfidanti – si attesta intorno al 4% dei bambini e delle bambine in età di scuola primaria. Il disturbo sembra avere una prevalenza maggiore nei maschi piuttosto che nelle femmine (4:1), con un’incidenza che secondo alcuni autori si attesta sul 3-4% per i bambini contro l’ 1-2% per le bambine.
Ecco alcune strategie semplici ma efficaci per alleviare le difficoltà dei bambini e dei loro insegnanti:
- Lapaura di non farcela o la rabbia derivante da un rifiuto generano emozioni molto intense e tempeste emotive: osservare e aspettare prima di intervenire, perché ogni parola detta mentre il bambino è «in crisi» equivale a benzina sul fuoco. Validare il fatto che si possa provare rabbia.
- Ogni critica o suggerimento abbatte l’autostima, spesso il bambino con DOP è permaloso: non sminuire, ascoltare e accogliere, si sentirà capito e aiutato a rimanere su un piano di realtà e a ridurre progressivamente le interpretazioni distorte.
- Dietro alla scorza oppositivo-provocatoria ci sono insicurezza, paura del giudizio, bassa autostima, scarsa capacità di suscitare simpatia negli altri: allenare la gentilezza.
- Il rispetto delle regole è un aspetto molto delicato e difficile per i bambini con DOP. Molto spesso, come adulti, tendiamo a dare per scontate le cose che vanno bene e a focalizzarci su quelle che non vanno bene, diventando dei «cercatori di errori». È più utile fare i «detective del positivo».
- Alcuni bambini con DOP sono poco sensibili alle punizioni e poco predisposti a sintonizzarsi sulla sofferenza altrui. Di fronte ai dispetti, cercate di far riflettere il bambino su quanto ha fatto, promuovendo un confronto sulle emozioni che ha provato l’altro bambino e stimolando le scuse come riparazione del «danno».
Pagine: 140
Prezzo: 16,50€
In libreria da: 27 gennaio 2023
Pietro Muratori Psicologo Clinico presso IRCCS Fondazione Stella Maris, docente di Psicologia dell’Educazione e dell’Inclusione presso il Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, Università di Pisa. È formatore italiano del metodo Coping Power, titolo conferito dal prof. John Lochman (University of Alabama) con cui collabora da molti anni.
Marina Papini Psicologa, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale presso IPSICO. Perfezionata sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, collabora da anni con l’IRCCS Fondazione Stella Maris in progetti di prevenzione a scuola.