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Il Perù inafferrabile dell’Amazzonia e delle dittature militari, al Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste

DiRedazione

Ott 16, 2024

Al XXXIX Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste,
il Perù inafferrabile dell’Amazzonia e delle dittature militari
In mattinata, la conferenza Quando il cinema racconta la diversità tematica in America Latina
Fuori concorso Mother, country di Pablo Navarrete: l’esilio degli oppositori e il passato presente

La proiezione dei film in concorso al Teatro Miela e una conferenza speciale, a cui intervengono alcuni dei registi ospiti a Trieste caratterizzano la giornata di domani, giovedì 17 ottobre, quarta di competizione del XXXIX Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste.

Nella Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori, via Fabio Filzi 14, alle ore 10.00 il Festival presenterà la conferenza Quando il cinema racconta la diversità tematica in America Latina, a cui partecipano i registi Mariano Argento (Argentina), Gustavo Galvão (Brasile), Pierre Saint-Martin (Messico) e Joel Calero (Perù) e Gabriela Guillermo (Uruguay); modera la conversazione il direttore del Festival Rodrigo Díaz; l’evento è gratuito e aperto al pubblico, che può seguirlo attraverso un servizio di traduzione simultanea. L’evento si realizza anche grazie al contributo di Fondazione CRTrieste.

Hombre muerto

Al Teatro Miela, la giornata debutta in Sala Grande con il Concorso Ufficiale: il peruviano El huaro di Patricia Wiesse Risso porta nel Perù amazzonico, in cui si intrecciano storie d’amore, cuori infranti e un fiume che segna il confine tra due mondi: attraversarlo può avere imprevedibili conseguenze (ore 11.00). Concorso Ufficiale anche per il primo film del pomeriggio: alle ore 14.50, il messicano Devotion di Jonatan Guzmán Reynoso segue le vicende di Javier, imprenditore di successo a New York, che scopre il valore della fede, grazie a un pellegrinaggio da Quintana Roo alla Basilica di Guadalupe. Alle ore 16.30, arriva Shalom: il sentiero ebraico in America Latina, i cui rimanenti film saranno proiettati poi domenica 20 ottobre nel Museo della Comunità Ebraica “Carlo e Vera Wagner” (via del Monte 7); al Miela, viene presentata la produzione argentino/polacca Hemshej di Julieta Lande, che ricostruisce la storia della famiglia della in Argentina, hanno avuto un figlio, Hemshej, e oggi la figlia Julieta ripercorre i passi dei nonni per capire i silenzi del padre. Al termine, la regista Julieta Lande dialogherà con il pubblico. Alle ore 18.05, il film messicano Caníbal: indignación total di Grau Serra segue le tracce di quello che potrebbe essere il peggior femminicida seriale della storia messicana, per 31 anni impune.

In Sala Grande, la serata abbina due corti di Contemporanea Malvinas a due lungometraggi, così da facilitare i confronti tra i loro registi, tutti presenti. Si inizia alle ore 20.00 con il boliviano Astral medusas di Fabrizio Catalano, che offre “uno sguardo poetico e simbolista sullo scorrere del tempo” attraverso due meduse, che emergono dal passato e devono poi separarsi, parte di un destino in cambiamento continuo. Subito dopo, per Concorso Ufficiale, il peruviano-colombiano La piel más temida di Joel Calero, che segue la riscoperta delle proprie radici da parte di Alejandra, tornata dopo 20 anni nel Paese e spinta a fare i conti con il passato sovversivo di suo padre e con la storia peruviana recente. Al termine, entrambi i registi, Fabrizio Catalano e Joel Calero, incontreranno il pubblico. La stessa formula, alle ore 22.15. Il corto messicano A contraluz di Cecilia Serna, in competizione in Contemporanea Malvinas, segue le conseguenze della visione agghiacciante avuta da Elena, una veggente che conduce un programma radiofonico di successo: fino a che punto rimarrà sconvolta? A seguire, per Contemporanea Concorso, l’uruguayano El nadador di Gabriela Guillermo, che riporta a uno dei temi ricorrenti del 39° Festival del Cinema Ibero-Latino la particolarità? Sullo schermo non si vedono mai né lui né gli altri Sono le immagini e il suono a darci lo spazio per ricreare quella stessa memoria“, spiega il catalogo del Festival. Al termine, l’incontro con le due registe, Cecilia Serna e Gabriela Guillermo. 

In Sala Birri, alle ore 15.00, l’argentino Hombre muerto di Andrés Tambornino e Alejandro Gruz offre il ritorno sugli schermi italiani di Osvaldo Laport, che fu uno dei belli delle telenovelas argentine trasmesse da Rete 4 negli anni ’90 (Piccola Cenerentola, Milagros, Renzo e Lucia); qui è al centro di uno scontro per la proprietà di una miniera, in un piccolo villaggio sperduto tra le montagne. Durante la giornata, sono in competizione tre film di Contemporanea Mundo Latino. Alle ore 11.00, il colombiano Mudos testigos di Jerónimo Atehortúa e Luis Ospina, che propone un viaggio affascinante nella storia della Colombia nella prima metà del XX secolo, utilizzando le pellicole superstiti del cinema muto colombiano. Alle ore 17.00, il cubano Bongo Ita di Mayckell Pedrero Mario narra della società segreta Abakuá, una confraternita religiosa afro-cubana rimasta ignota fino a poco tempo fa e sopravvissuta alla schiavitù, alla dominazione coloniale spagnola e alla Rivoluzione. Alle ore 20.30 il brasiliano Decidieron matarnos – decidimos no morir di Pablo Guelli mostra come un consigliere di Curitiba, allontanato ingiustamente dal suo mandato, usi le tattiche degli scacchi, per lottare per i suoi diritti politici e sopravvivere in un Paese in cui ogni 23 minuti viene ucciso un uomo nero.

Completano il programma in Sala Birri l’argentino Alejandra di Virna Molina e Ernesto Ardito, che, in Cinema e Letteratura, alle ore 18.30, ricostruisce la vita della poetessa argentina Alejandra Pizarnik, e Mother, country (El país de mi madre) di Pablo Navarrete, che in Contemporanea fuori concorso,alle ore 22.15, ricorda una delle conseguenze delle dittature militari, l’esilio definitivo degli oppositori. I genitori di Navarrete lasciarono il Cile dopo il colpo di Stato di Pinochet, nel 1973, non pensavano che il Regno Unito sarebbe stato la loro casa definitiva, in cui i loro figli sarebbero cresciuti; i conti con il passato sono arrivati nel 2020, quando sono volati in Cile, per seguire le proteste popolari in favore di una nuova Costituzione.

Da quest’anno i biglietti del Festival sono in prevendita attraverso Vivaticket e possono essere acquistati anche dal sito ufficiale del Festival, www.cinelatinotrieste.org, sul quale sono presenti anche tutti gli aggiornamenti e tutte le informazioni.

In copertina : El huaro

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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