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Intesa tra tutti i comuni dell’Ambito Agro Aquileise Prospettive della sede di Palmanova all’interno del Presidio Ospedaliero Palmanova-Latisana

DiRedazione

Mag 4, 2019

Intesa tra tutti i comuni dell’Ambito Agro Aquileise

Prospettive della sede di Palmanova all’interno

del Presidio Ospedaliero Palmanova-Latisana

Martines: “Salvaguardare le specialità e attenzione per i servizi territoriali”

È stato firmato all’unanimità il documento proposto dal Sindaco di Palmanova Francesco Martines e nato con l’obiettivo di chiedere maggiore chiarezza e prospettive definite per la sede ospedaliera di Palmanova, al momento dell’entrata in vigore della nuova riforma sanitaria regionale.

Ieri sera, nella Sala del Consiglio del Comune di Palmanova, hanno siglato il documento i primi cittadini di Cervignano, Palmanova, Chiopris Viscone, Trivignano Udinese, Visco, Santa  Maria la Longa, Bicinicco, Gonars, San Vito al Torre, Aiello del Friuli, Bagnaria Arsa, Campolongo Tapogliano, Ruda, Fiumicello Villa Vicentina, Aquileia, Terzo d’Aquileia e Torviscosa.

Il Sindaco della città stellata Francesco Martines: “Un grande gesto di unità e compattezza del territorio. Tutti i diciassette comuni, nessuno escluso, indipendentemente dalle appartenenze politiche, assieme per chiedere chiarezza sul futuro delle attività del presidio ospedaliero Palmanova Latisana. Abbiamo firmato un documento che racchiude non solo indicazioni politiche ma linee guida tecnico-operative ben chiare. Un contributo fattivo, rivolto alla Regione FVG e al commissario Giuseppe Tonutti, chiamati a ridisegnare la geografia sanitaria del nostro territorio per i prossimi anni. Chiediamo di salvaguardare le specificità e specialità, oltre ad una sempre maggiore attenzione per i servizi territoriali”.

Un documento nato con l’obiettivo di verificare che venga rispettato, nelle diverse decisioni e conseguenti applicazioni, lo spirito della legge regionale, per evitare che venga svilito il ruolo del presidio ospedaliero spoke della Bassa Friulana nella sua articolazione tra le due sedi di Palmanova e Latisana, per far si che le stesse sedi vengano valorizzate, che servano d’aiuto in un sistema di rete all’ospedale HUB di Udine e, infine, per fare in modo che venga programmata un’adeguata specializzazione delle due sedi ospedaliere, rispettando la storia delle stesse e il loro valore professionale e innovativo.

La situazione attuale vede aperto il punto nascita di Palmanova (ha raggiunto una media di 828 parti all’anno negli ultimi 10 anni), con la relativa sospensione, da ormai tre anni, di quello di Latisana. Fermo restando l’attuale normativa regionale e nazionale si ribadisce che Palmanova ha tutte le carte in regola per rimanere operativa. La mancata decisione comporta una situazione d’incertezza, di diffidenza e insicurezza, provocando l’allontanamento  degli utenti e degli operatori dalle due sedi  ospedaliere.

I 17 rappresentanti dei comuni dell’Ambito hanno anche richiesto alla Regione FVG e ai commissari incaricati il mantenimento delle attività di chirurgia generale, con l’urgenza garantita in entrambi le sedi ospedaliere di Palmanova e Latisana, la concentrazione della casistica “chirurgia maggiore in elezione” in un’unica sede e la chirurgia day e week surgery nell’altra.

Sulla chirurgia ortopedica si chiede che venga garantita in entrambi le due sedi, con la concentrazione della “chirurgia protesica (anca, spalla, ginocchio)” da una parte e la chirurgia ortopedica day e week surgery dall’altra.

Si chiede di assicurare, in regime di prossimità al cittadino, le attività specialistiche di urologia, otorinolaringoiatria e oculistica (in entrambe le sedi a livello di attività ambulatoriali e di follow up con la chirurgia di base in una unica sede), nefrologia (sia a Palmanova che Latisana sia a livello ambulatoriale, di follow up che di dialisi del paziente cronico), oncologia (mantenimento dell’esistente) e, infine, neurologia, dermatologia, reumatologia, pneumologia come attività di livello ambulatoriale nelle due sedi ospedaliere.

Le attività di Pronto soccorso e di area emergenza devono essere mantenute in entrambi le sedi ospedaliere, in quanto rappresentano uno snodo critico fra ospedale e territorio e sistema regionale dell’emergenza. Per quanto riguarda la medicina generale che resti l’attuale organizzazione di due primariati nelle due sedi ospedaliere.

“Come è ben chiaro l’attività distrettuale riveste centrale importanza nel garantire la continuità della cura ospedale-territorio e l’assistenza in tutte le condizioni di fragilità sociosanitaria a medio e lungo termine. I servizi territoriali devono avere la più ampia diffusione e capillarità quindi vanno rafforzati e implementati anche perché viviamo in un contesto in cui queste problematiche, purtroppo, sono in evidente aumento” conclude Francesco Martines.

Il riferimento è ai servizi di salute mentale, al servizio dell’infermiere di comunità, ai servizi territoriali specialistici che attuano la presa in carico di persone disabili, pazienti con patologie psichiatriche, neuropsichiatria infantile e alla disabilità delle persone adulte e di quelle in età evolutiva (patologie legate all’autismo), al servizio per le dipendenze e alla necessità di adeguare il numero di posti letto di RSA e di Hospice.

A questi si affianca il bisogno di prevedere un’unità di cure palliative con particolare attenzione all’articolazione domiciliare del servizio, alla necessità di pensare al problema dell’assistenza riabilitativa domiciliare per i pazienti non mobilizzabili con la dotazione di fisiatri e l’introduzione dei fisioterapisti territoriali e all’organizzazione di un sistema di trasporti sanitari che garantiscano al cittadino in condizioni di fragilità, anche temporanea, l’accesso tra ospedali e tra ambulatori variamente dislocati.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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