SENTENZA DEL TAR SU ORDINANZE CHE VIETANO LA CIRCOLAZIONE DEI RISCIÒ.
L’INTERVENTO DEL SINDACO ZOGGIA E DELL’ASSESSORE PERAZZOLO
In relazione alla sentenza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto sui provvedimenti che hanno istituito il divieto di circolazione lungo la pista ciclabile sulle vie Bafile, Trentin, Foscolo, Verdi e dei Mille, il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia e l’assessore Alessandro Perazzolo dichiarano quanto segue:
“Purtroppo devo rilevare – dichiara il primo cittadino – che nella giornata dello scorso 1° luglio un bambino è stato coinvolto sulla pista ciclabile in un incidente con un risciò, causato proprio dalla limitata larghezza della pista stessa, riportando un trauma alla testa.
Quando abbiamo preso la decisione di regolamentare il traffico dei risciò, vietando la loro circolazione sulla pista ciclabile, lo abbiamo fatto proprio per evitare questi prevedibili incidenti causati dalla limitata larghezza della stessa.
Spiace, però, che parte della politica jesolana, invece di sostenere tale decisione, abbia preferito ancora una volta la strada della polemica e della difesa dell’indifendibile.
Bene sarebbe stato anche evitare toni da tifo calcistico, completamente fuori luogo, anche perché l’Amministrazione non ha approvato le ordinanze per una preconcetta “crociata” contro i risciò ma ha solo perseguito il fine della sicurezza dei cittadini.
Rispetto assoluto quindi per la Sentenza, ma è anche bene ricordare questi fatti in modo che ognuno assuma le proprie responsabilità per quanto successo e per quanto potrebbe ancora accadere in futuro”.
“L’incidente del 1° luglio poteva anche essere una tragedia – aggiunge l’assessore Alessandro Perazzolo – se pensiamo che un risciò ha impattato contro una piccola bicicletta guidata da un bambino di soli 5 anni. Come avevamo evidenziato sia nelle ordinanze oggetto di sospensiva da parte del TAR, sia nelle controdeduzioni al ricorso presentato dagli esercenti che affittano i risciò, la pista ciclabile non ha una larghezza idonea a garantire la sicurezza degli utenti laddove vi circolino anche i risciò, i quali inevitabilmente si incrociano con altri velocipedi.
Il Giudice, invece, ha ritenuto che tale pericolo non vi fosse e non ha voluto considerare il recente incidente per motivi procedurali, decidendo di annullare le due ordinanze poste a tutela di chi utilizza la pista.
Come avevamo già detto in precedenza, sicuramente rispetteremo le decisioni del Giudice, ma come Amministratori e genitori abbiamo il dovere di garantire la sicurezza dei nostri turisti e dei nostri figli, per cui valuteremo gli atti per decidere cosa fare.
A mio avviso, però, resta la responsabilità, morale prima che giuridica, per un incidente previsto e prevedibile che poteva avere anche più gravi conseguenze per il minore coinvolto e che si sarebbe evitato se le ordinanze fossero restate in vigore”.
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