Il Consorzio Cellina Meduna alle prese con un deficit idrico che si va aggravando
NUOVI RAZIONAMENTI IN VISTA SUL MEDUNA
Il Presidente Colussi: “Decisione sofferta ma inevitabile, il meteo è implacabile”
Le precipitazioni atmosferiche degli ultimi giorni non si sono rivelate sufficientemente intense e uniformi. Tanto che nulla è mutato nella consistenza delle riserve idriche a disposizione del Consorzio di bonifica Cellina Meduna i cui tecnici guardano con speranza alle perturbazioni annunciate per le prossime ore. Il quadro maggiormente a tinte fosche resta quello del Meduna la cui portata è scesa a circa tre metri cubi e mezzo al secondo. All’interno del bacino di Redona ci sono al momento poco più di cinque milioni di metri cubi di acqua, ovvero una scorta che dovrebbe esaurirsi di qui alla prima decade di agosto. Già in queste ore la Regione ha convocato le parti sociali e lo stesso Cm per un nuovo tavolo di confronto sul tema della siccità. “Si rendono improrogabili nuovi razionamenti lungo l’asta del Meduna, dove non è piovuto nemmeno in occasione delle recenti ondate di maltempo”, ha commentato sconsolato il presidente dell’ente irriguo, Valter Colussi. Va un poco meglio sul Cellina con 16 milioni di metri cubi invasati tra Barcis e Ravedis e una corrente in ingresso in diminuzione ma pur sempre vicina ai nove metri cubi al secondo. Tra l’altro, proprio la presenza di un certo accumulo idrico sul Cellina, ha permesso ai veivoli impegnati nelle operazioni di spegnimento del rogo scoppiato sabato notte sul monte Raut di approvvigionarsi anche da Ravedis nell’immediatezza dell’episodio. Le prossime ore saranno quindi cruciali per l’agricoltura del Pordenonese. A Trieste verranno assunte decisioni drastiche ma necessarie visto che ormai l’acqua scarseggia anche per gli usi civici. Una situazione di potenziale tensione che di certo non dipende dal Consorzio ma solo da un meteo decisamente inclemente.