La seguente comunicazione è motivata unicamente dal codice etico che ci ha sempre guidato in questi 40 anni di attività di contrasto alla usurpazione dei diritti dei cittadini e dell’ambiente che sempre più dilaga nei vari settori produttivi, industriali ed economici; un desiderio di chiarezza, trasparenza e legalità per quanto possibile.Nella nostra talvolta frenetica attività, ci è capitato di imbatterci in un articolo del quotidiano austriaco “Kleine Zeitung” del 28 luglio 2024 a firma di Lukas Moser, (segue
altra comunicazione per email della traduzione in italiano con traduttore automatico su internet) sul quale venivano riportate alcune dichiarazioni attribuite al delegato del sindaco di Lignano Sabbiadoro per le attività turistiche Massimo Brini ( già assessore da oltre 30 anni con varie competenze) relative al depuratore di Lignano.In particolare in essa vengono drasticamente stigmatizzati i contenuti di altre dichiarazioni fatte in precedenza da un esponente politico del Movimento 5 Stelle allo stesso giornale, con le quali sarebbero stati segnalati forti dubbi sul corretto funzionamento del depuratore di Lignano e sulla sua potenzialità ed efficienza (interrogativi per il vero già presenti da anni su testate locali e nazionali) preannunciando possibili azioni legali a tutela del buon nome della città turistica friulana. Ciò che turba, oltre all’oggetto specifico ( il depuratore) sul quale abbiamo già manifestato perplessità per la mancanza di risposte da parte dei soggetti aventi cognizione diretta ( Comune, gestore, Arpa; Asufc, Regione, …) e il fatto che il delegato del sindaco accuserebbe apertamente l’esponente del movimento 5 Stelle di aver di fatto screditato l’impianto lignanese in malafede con il fine di favorire un suo amico nei lavori di aggiornamento dell’impianto.Ora dei due l’uno : o la dichiarazione del rappresentante comunale è stata travisata dal giornalista del quotidiano austriaco, e questo lo possono chiarire solo i soggetti coinvolti, oppure il sospetto apparente deve essere confermato o rimosso integralmente.Il nostro intervento come Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G. è quello di sollecitare i soggetti coinvolti nella vicenda a chiarire pubblicamente il detto e non detto e quindi le loro posizioni in merito, al fine di sgombrare il campo dalle nere nubi dovute all’articolo ed assumere le proprie responsabilità.Da parte nostra riteniamo che oltre a ciò e dalla responsabilità dei singoli, sussista ancor più l’interesse pubblico a porre in essere, una volta per tutte, un accertamento tecnico che possa certificare l’adeguatezza e l’efficienza o meno dell’impianto a trattare i reflui dell’ambito lignanese e la sua conformità o meno alle normative europee, nazionale e regionali vigenti.Altrettanto…. l’ accertamento tecnico dovrebbe essere esteso al controllo delle reti fognarie e consortili per verificarne il corretto funzionamento ed esercizio.Infine ripetiamo che dare questa notizia, ci è parso un obbligo in quanto, oltre a coinvolgere la veridicità delle dichiarazioni di politici aventi funzione pubblica e quindi la loro credibilità in maniera violenta, essa riguarda un argomento che attiene alla salute pubblica dei cittadini ed a tutto il sistema di controllo sanitario, ambientale, amministrativo già messo in dubbio esplicitamente da Graziano Bosello – attuale referente provinciale della Lega Nord ed ex assessore nella Giunta del Comune di Lignano per 2 mandati nei primi anni 2000- con ” non comprendo perchè Noe, Nas o chi altro non intervenga, c’è un cupola che copre questa situazione e gli anni passano, il cafc non fa quello che gli spetta, e la merda galleggia” Auspichiamo quindi , a parte gli eventuali risvolti legali della vicenda strettamente personale fra i soggetti coinvolti, un intervento dirimente da parte delle autorità citate da Bosello ed una risposta definitiva e chiarificatrice alle nostre richieste volte solo alla ricerca di legalità e trasparenza .
ll referente
dell’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G.
Marino Visintini