UNDICESIMA EDIZIONE
BIENNALE INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA BARBARA CAPPOCHIN
7 GIUGNO 2024: CONVEGNO INTERNAZIONALE AULA MAGNA DI PALAZZO BO
8 GIUGNO 2024: PREMIAZIONE VINCITORI PREMIO INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA E MOSTRA DELLE MIGLIORI OPERE SUI TAVOLI DELL’ARCHITETTURA
Gli eventi conclusivi della Biennale Internazionale Barbara Cappochin vedono impegnate le giornate del 7 e 8 giugno a Padova. L’appuntamento del 7 giugno, a ingresso libero fino ad esaurimento posti, è all’Università degli Studi di Padova a Palazzo Bo in Aula Magna Galileo Galilei per la conferenza internazionale: “La vita dell’uomo, il futuro del pianeta: One Health, il paesaggio e la città dei 15 minuti”.
“Da sempre ragioniamo sull’uomo- spiega Giuseppe Cappochin, Presidente della Fondazione dedicata alla memoria della figlia Barbara- e sul concetto che la salute è sempre legata allo stile di vita: l’antropizzazione globale ha portato a un rapido aumento della popolazione urbana, innescando una serie di sfide fondamentali per la salute pubblica. Per affrontare in modo efficace le sfide legate alla promozione della salute nelle aree urbane è necessario sviluppare un approccio integrato che coinvolga diverse discipline quali architettura, urbanistica, sociologia, salute pubblica, ecologia e paesaggio. Mi auguro che grazie agli interventi profondi, lungimiranti e costruttivi dei relatori, tutti noi si faccia un piccolo passo avanti per imparare a considerare come casa nostra non solo l’ambiente che ci circonda, ma tutto il mondo. E che si lavori insieme concretamente per prendersene cura”.
Filo rosso degli interventi della conferenza internazionale è la visione olistica rappresentata da “One Health”, così come definita dall’ISS, Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse e si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano indissolubilmente connesse.
La Fondazione Cappochin torna quindi a far riflettere sui grandi temi che legano l’architettura all’uomo e all’ambiente, coinvolgendo la cittadinanza in un processo culturale di cambiamento virtuoso. Come sempre, schierando un parterre di relatori internazionali che ragioneranno sullo stretto legame tra One Health, paesaggio e città dei 15 minuti. La giornata sarà divisa in due sessioni, la prima moderata dalla giornalista e conduttrice televisiva Monica Maggioni. Mentre sarà
Laura Squillaci – RAI News 24 a condurre e moderare la sessione pomeridiana.
Dopo i saluti istituzionali che vedono, tra gli altri, la partecipazione della Magnifica Rettrice Daniela Malpelli, del Sindaco di Padova e di Massimo Crusi, Presidente CNAPP (Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) con Roberto Righetto, Presidente Ordine Architetti di Padova, seguirà l’intervento di Giuseppe Cappochin che con la sua relazione di apertura introdurrà le relazioni scientifiche.
Attesissimo a Padova il ritorno di Carlos Moreno, professore alla Sorbona, Parigi, inventore della città dei 15 minuti che introdurrà al pubblico questa riflessione: “The 15-minute city. A solution to saving our time and our planet”.
Approdato in Francia dalla Colombia come rifugiato negli anni ’80, il teorico della “città dei 15 minuti” ha contribuito a cambiare volto a Parigi. Conquistando anche Milano e Roma. Consulente di importanti istituzioni internazionali, come l’UNESCO e il World Bank Institute, Carlos Moreno è un matematico di fama mondiale. Il suo concetto di “città dei 15 minuti” è diventato il punto di riferimento per l’urbanistica sostenibile.
A seguire Vincenzo Baldo, Professore ordinario di igiene dell’Università di Padova parlerà circa le “Problematiche di salute in un mondo che cambia”. L’attività scientifica del Prof. Vincenzo Baldo si è sviluppata in maniera continuativa ed organica su temi di Igiene e Sanità Pubblica. Questi hanno riguardato principalmente l’epidemiologia e la profilassi delle patologie infettive, anche se non mancano vari contributi nell’ambito delle patologie cronico-degenerative.
L’intervento del Prof. Baldo si allaccia al talk successivo che vede protagonisti due architetti di fama internazionale, Benedetta Tagliabue di EMBT Architects e Marco Casamonti di Archea Associati, in dialogo con Monica Maggioni. Tema del talk: “Come cambiano le città dopo il Covid”. L’esperienza della pandemia che ci siamo lasciati alle spalle ha radicalmente cambiato il nostro modo di pensare, di sentirci al sicuro. Evidenziando fragilità strutturali e ristabilendo priorità a livello sociosanitario. Saremo pronti ad affrontare eventuali future calamità? E come ripensare quindi città, ospedali, presidi sanitari? Tagliabue e Casamonti sono ormai di casa alla Fondazione Cappochin. Casamonti è stato il presidente della giuria dell’ultima edizione dei Premio Internazionale di Architettura ed è stato il protagonista della lectio magistralis della scorsa edizione di “L’Architettura incontra la Scuola”. Mentre sul palco del Centro Congressi, a parlare agli studenti padovani, quest’anno è salita Benedetta Tagliabue.
Chiude la sessione mattutina l’intervento del Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick con un intervento che in qualche modo va a sigillare nel nome della Costituzione le tematiche analizzate dai suoi predecessori. La sua relazione infatti titola: “Diritto alla salute, al paesaggio e alla città nella Costituzione italiana”. Giovanni Maria Flick è un giurista e politico italiano, Ministro di grazia e giustizia del governo Prodi e presidente emerito della Corte costituzionale.
La sessione pomeridiana riprende alle 14.30. Si comincia con Erika Skabar, architetto paesaggista che affronterà il tema: “Paesaggio e salute: un diritto da conquistare?”. Erika Skabar – già vincitrice della Menzione Speciale del premio Internazionale Biennale Cappochin del 2022 per il suo progetto “green” sull’oleodotto triestino: ha trasformato l’infrastruttura in paesaggio, inserendo fiori e alberi a mitigarne l’impatto – ha lavorato in Europa e nel mondo principalmente per studi di architettura del paesaggio. Conduce costantemente attività di ricerca ambientale per il mantenimento delle infrastrutture verdi e per l’integrazione dei servizi ecosistemici nei processi di pianificazione, per la salvaguardia e gestione del territorio, per l’inversione del degrado del territorio di fronte ai cambiamenti climatici.
Altro tema importantissimo: l’acqua. Ne parlerà il Nobel dell’acqua 2023, Andrea Rinaldo, Professore Ordinario di Costruzioni Idrauliche – Università di Padova, e Direttore del Laboratoire d’Écohydrologie dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna nella sua relazione dal titolo “Il Governo dell’acqua nel mondo che cambia”. Il professor Andrea Rinaldo, nato a Venezia, è stato insignito del prestigioso Nobel dell’Acqua. Il riconoscimento è stato consegnato da parte dello Stockholm International Water Institute, per mano di re Carlo XVI Gustavo di Svezia. Andrea Rinaldo all’acqua ha dedicato tutta la sua carriera di ingegnere idraulico ed è il primo italiano a ottenere il prestigioso riconoscimento svedese. In un momento in cui la crisi climatica si fa sempre più urgente, l’acqua diventa una risorsa sempre più preziosa.
A seguire l’intervento di Matteo Colleoni, Professore Ordinario di Studi Urbani – Università Milano Bicocca: “Mission 100 Climate Neutral cities 2030”. Parliamo delle 100 città climaticamente neutre e intelligenti entro il 2030. 100 città degli Stati membri dell’Unione Europea e 12 città dei paesi associati sono state selezionate per aderire a questa Missione dell’UE per perseguire obiettivi ambiziosi di riduzione rapida delle emissioni e aprire la strada ad approcci innovativi con i cittadini e le parti interessate. Una sfida importante che si spera abbia ricadute culturali importanti su tutta Europa e soprattutto nella coscienza collettiva; di queste 9 sono italiane, tra le quali anche Padova.
Dall’universale al particolare con un focus sulla città di Padova dal titolo: “Padova, laboratorio di innovazione verso la neutralità climatica” tenuto dall’Assessore urbanistica, mobilità e ambiente Città di Padova.
Marco Casamonti, Matteo Colleoni, Giovanni Maria Flick, Carlos Moreno, l’Assessore all’Urbanistica della città di Padova, Andrea Rinaldo, Erika Skabar e Benedetta Tagliabue saranno poi i protagonisti della tavola rotonda dal titolo: “La costruzione del futuro: cosa lega One Health, il paesaggio e la città dei 15 minuti”.
Clima, ambiente, paesaggio, acqua, green, sostenibilità, nuove città e diritto alla salute sono i temi portanti di questo Convegno Internazionale.
Sabato 8 giugno l’appuntamento è invece alle 9.30 all’ Auditorium del Centro Culturale San Gaetano, sempre a Padova, con ingresso libero fino ad esaurimento posti, per la cerimonia di consegna del Premio Internazionale di Architettura Barbara Cappochin dove i vincitori e gli architetti che hanno ricevuto le menzioni presenteranno al pubblico le loro opere.
Dopo l’intervento istituzionale dell’Assessore alla Cultura della città di Padova, porteranno i loro saluti: Massimo Crusi, Presidente Consiglio Nazionale Architetti PPC; Roberto Righetto Presidente Ordine Architetti PPC Padova e Giuseppe Cappochin Presidente Fondazione Barbara Cappochin.
Sul palco si susseguiranno: Studio Architetti Borchia Associati per la Menzione d’onore premio regionale; Colombo/Molteni Larchs Architettura Menzione d’onore premio regionale; Scattola Simeoni Architetti, Vincitore premio regionale; Grazzini Tonazzini + Colombo, Menzione d’onore premio internazionale; Iotti + Pavarani Architetti, Menzione d’onore premio internazionaleTassoni & Partners · Studio LSA; 10.50 Ripoll Tizon Estudio de Arquitectura Menzione d’onore premio internazionale; Hollmen Reuter Sandman Architects Menzione speciale Giuria internazionale; Miguel Marcelino Vincitore premio internazionale.
Vince l’architettura interattiva. Con l’opera Casal Saloio – Museum of Rurality firmato dall’architetto Miguel Marcelino, il Portogallo si aggiudica il Primo Premio della sezione Internazionale della Biennale d’architettura Barbara Cappochin edizione 2024. L’intervento, di grande innovazione, trasforma un’antica e umile casa rurale in uno spazio museale. Dal Portogallo ci spostiamo in Italia, a Stazzema, dove invece vince l’architettura introspettiva. Parliamo di un piccolissimo progetto, solo 10 mq, fortemente voluto dalla comunità del lucchese: la Cappella Farnocchia. Lo studio Grazzini Tonazzini + Colombo ha realizzato uno spazio di preghiera minimale. Si tratta di una stanza in legno a forma piramidale con un altare e una seduta in pietra. L’uso del legno, della pietra e la luce naturale che avvolge la Cappella ne fanno un luogo sorprendentemente spirituale. Si aggiudica la seconda menzione d’onore lo studio Iotti + Pavarani, Tassoni, Studio LSA per un progetto di recupero. Siamo a Reggio Emilia: il progetto converte un’area non operativa dell’aeroporto in un parco per eventi e concerti capace di ospitare fino a 100mila persone. Voliamo ora ad Ibiza, in Spagna, per il progetto Social Housing in Ibiza firmato dallo studio Ripoll·Tizon Estudio de Arquitectura che si aggiudica la terza menzione d’onore. L’edificio si trova al confine tra la zona residenziale della marina di Ibiza e un’area di terreni alluvionali e coltivati. Questo complesso residenziale si inserisce in un paesaggio senza ordine apparente per ribadire l’urgenza di ragionare su soluzioni abitative sociali che migliorano la vita degli abitanti. Proprio come fa l’architettura popolare: pareti bianche, portici e spazi ombreggiati. La menzione speciale della giuria va invece al progetto Hostels for girls in Iringa Region, Tanzania ed è firmato dallo studio finlandese Hollmen Reuter Sandman Architects. Nelle zone rurali della Tanzania andare a scuola rimane una sfida per alcune ragazze. Da qui la domanda di ostelli sicuri e progettati pensando alle giovani donne. Nello specifico è l’Ong Ukumbi ad aver collaborato con Lyra in Africa per progettare e costruire dormitori per le ragazze delle scuole secondarie. Quattro dormitori sono stati costruiti e il quinto è in costruzione. La giuria premia quindi l’attenzione all’uguaglianza di genere e all’inclusione, attraverso progetti attenti alla costruzione di un futuro migliore.
Dopo la consegna dei Premi, dal Centro Culturale san Gaetano ci si sposta in Piazza Cavour a Padova dove alle ore 12 ci sarà la cerimonia di inaugurazione dei Tavoli dell’Architettura (Progettato da Renzo Piano Building Workshop e realizzato da Laboratorio Morseletto per l’Architettura) con l’avvio della mostra temporanea delle migliori Opere del Premio selezionate dalla Giuria Internazionale.
La Fondazione Barbara Cappochin, nata per non dimenticare Barbara, da sempre cerca di far conoscere lo stretto legame che unisce la qualità della vita alla qualità dell’architettura. Un legame strano, inusuale, apparentemente illogico, quello della vita e dell’architettura, ma in realtà vero, concreto, inderogabile.
In copertina : Carlos Moreno e Giuseppe Cappochin – Davide Galli (fotografo)