Ancora una volta la splendida e competente organizzazione di Udine jazz, regala un concerto memorabile a tutti i fans del genere e non solo.
Sabato sera nella maestosa cornice del parco del castello di Udine due star internazionali del panorama jazzistico si esibiscono in una performance che resterà a lungo nella memoria dei fortunati presenti(circa 1600 persone).
Il concerto si suddivide in due parti, la prima è dedicata al bassista spagnolo, originario di Valencia, Vincen Garcia che presenta uno spettacolo all’insegna del virtuosismo jazz/funk di alto livello. Coadiuvato da 4 eccezionali musicisti tra cui il fratello alla batteria, da un ottimo chitarrista e dalla sezione fiati sax e tromba, presenta brani tratti dal suo fortunato disco Ventura nel quale spazia in modo egregio tra virtuosismi jazz e funk che fanno l occhiolino ai primi level 42 ,al James Taylor quartet, ai lavori di Pastorius e al jazz funk anni 70/80 con groove veloci e molto tecnici, il tutto condito dalla simpatia tipica latina del leader vincen molto a suo agio sul palco oltre che col suo strumento. In mano sua il basso diventa assoluto protagonista.

Dopo un oretta di performance infuocata e dei rituali saluti e standing ovation assolutamente giustificata per Garcia e compagni è il turno del genio della chitarra elettrica Matteo Mancuso, che per la quarta volta si presenta a Udine jazz, stavolta però nel contesto più consono del parco del castello che lo consacra definitivamente come star mondiale della chitarra.
Giunto da un lungo tour sold out negli stati uniti, Matteo si presenta con la solita formazione e cioè in trio ma rispetto al 2023 i suoi compagni di ventura sono altri e cioè Riccardo Oliva al basso e Gianluca Pellerito alla batteria. Nell ora e 15 minuti circa di concerto Matteo e i suoi due straordinari compagni di viaggio deliziano i presenti con brani tratti dal suo album d’esordio the journey (sta lavorando su nuovo materiale e il nuovo disco potrebbe uscire nei prossimi mesi ndr..) e brani dei weather report come Havona e uno splendido tributo al grande e indimenticabile Jeff Beck indiscusso maestro della chitarra elettrica scomparso un paio di anni fa.
Splendida e a sorpresa la versione di The chicken con al basso Vincen Garcia ospite che lascia letteralmente a bocca aperta i presenti per il livello tecnico e il groove dell’intera esecuzione dei tre musicisti sul palco.
The chicken tra parentesi è stato il video pubblicato nel 2017 su YouTube da Mancuso stesso che ha fatto conoscere al mondo intero la bravura e il talento incredibile del giovane chitarrista siciliano, figlio d’arte (suo padre è stato un chitarrista professionista), talento ormai riconosciuto da tutti i più grandi chitarristi al mondo come Steve vai, Steve lukather, Al Di Meola, Joe Bonamassa, per citarne alcuni, che attraverso i video sui loro canali ne certificano l incredibile talento.
Alla fine del concerto Matteo e i suoi compagni di viaggio si concedono per foto e dediche, dimostrandosi ancora una volta degli antidivi e sinceramente umili e quasi imbarazzati da tanto affetto e complimenti.. ho avuto modo di incontrare già Mancuso e lui è davvero così, modesto e quasi timido, nonostante sia ormai considerato il chitarrista più influente e preparato al mondo in questo momento.
La chitarra di Mancuso e il basso di Garcia sono stati assoluti protagonisti della serata e i musicisti delle rispettive band sono ovviamente tutti elementi di altissimo livello tecnico e la gente ha sicuramente apprezzato le due ore e mezza circa di Performance. Performance diverse tra loro seppur sempre legate ad un ambito jazz fusion ma che hanno infiammato i presenti durante le esibizioni. Più “ballabile” e scatenata quella di Garcia. Più intimista ed evocativa quella di Mancuso.
In conclusione una serata da incorniciare che ha fatto conoscere, per chi ancora non li conosceva, due mostri sacri del nuovo movimento jazz mondiale.
