34º Settimane Musicali al Teatro Olimpico
I canti della terra
Vicenza 11 aprile – 8 giugno 2025
Offerta Musicale – Chiesa di San Vincenzo
Concerti per le scuole
Monuments, Berio in ascolto di Bach con Sara Mazzarotto al violino Mercoledì 16 aprile alle 11.
Monuments, Berio in ascolto di Bach con la giovane violinista Sara Mazzarotto in un repertorio tra i più complessi e rappresentativi della letteratura per violino solo. Dalla celeberrima Ciaccona di Johann Sebastian Bach alla Sequenza VIII di Luciano Berio, in occasione dei 100 anni dalla nascita del compositore italiano.
Dopo il tradizionale appuntamento con il 14° Concorso Pianistico Nazionale – Premio Lamberto Brunelli, iniziativa organizzata in collaborazione con la famiglia Brunelli dal 2011, che ha visto domenica 13 aprile scorso la vittoria del pianista bolognese Alessandro Artese anticipando l’avvio ufficiale della XXXIV edizione del Festival Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, ancora un’ anteprima, in attesa che venga “svelato” il programma del Festival quest’anno intitolato “I canti della terra”.
Al via dunque al progetto intitolato Offerta Musicale dedicato alle scuole con una serie di concerti, in programma il 16 aprile ed il 30 aprile, che offrirà agli studenti un’occasione unica di ascolto guidato e interazione con gli artisti, con un repertorio che spazia dal barocco all’improvvisazione jazz.
Mercoledì 16 aprile alle ore 11.00 nella Chiesa di San Vincenzo, nel cuore della città, di fronte alla Basilica palladiana, avrà luogo il concerto dal titolo Monuments – Berio in ascolto di Bach: sarà una preziosa occasione per ascoltare due autori di epoche così differenti, eppure legati da una comune sensibilità.
Sarà la giovanissima Sara Mazzarotto, classe 1997, diplomatasi al Conservatorio di Padova, con il massimo dei voti cum laude, e perfezionatasi poi ad Amsterdam, oltre ai numerosi approfondimenti e corsi con illustri solisti di tutto il mondo, a cimentarsi con il programma pianificato per il concerto vicentino.
Verrà eseguita la Ciaccona di Johann Sebastian Bach, un vero e proprio monumento della musica occidentale, che conclude la celebre Partita n. 2 in re minore BWV 1004. Il lavoro, concepito nel periodo 1717-1723, è costituito da cinque movimenti e si chiude proprio con il brano in questione: si tratta di una danza di origine spagnola, probabilmente giunta in Europa dall’America nel XVI secolo, elaborata da Bach come tema seguito da ben trentadue variazioni che risaltano ritmo e ardite figurazioni solistiche. Sarà poi la volta della Sequenza VIII per violino solo di Luciano Berio, composta nel 1976 per Carlo Chiarappa, e strutturata come un intelligente accostamento polifonico tra il reale e l’implicito. Il brano è direttamente collegato proprio alla Ciaccona di Bach che ne influenza non solo la configurazione musicale ma anche la stessa fisicità del suono. Due capisaldi del repertorio violinistico, composti a circa due secoli e mezzo di distanza, si incontrano. La Sequenza si pone in ascolto della polifonia danzante, arcaica ma fuori dal Tempo, della celebre Ciaccona di Bach. Ne emerge un omaggio fatto di storie di Gesti all’immensa architettura creata dal genio tedesco.

Anche quest’anno le Settimane Musicali al Teatro Olimpico confermano la plurale vocazione del Festival e le molteplici collaborazioni con realtà istituzionali e associative. Proficue collaborazioni a livello artistico sono in atto con il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza, in particolare per la coproduzione del concorso pianistico nazionale intitolato alla figura di Lamberto Brunelli; con gli Amici della Musica di Firenze, gli Amici della Musica di Padova, la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo e con Asolo Musica per l’inserimento del vincitore del Premio Brunelli nella loro programmazione artistica; con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per un concerto dedicato a turno al miglior allievo dei corsi di violino, violoncello e pianoforte; con la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo per i vincitori dell’ ICM e con diverse realtà territoriali tra cui il Liceo Don Giuseppe Fogazzaro, i Musei Civici e Palazzo Leoni Montanari.
Contatti Organizzazione:
SMTO pubblicherelazioni@settimanemusicali.eu – www.settimanemusicali.eu Cell 348 7813934
Monuments, Berio in ascolto di Bach
Sara Mazzarotto violino
Musiche di Bach, Berio
Programma
J S Bach (1685-1750), Ciaccona dalla Partita Nr 2 in re minore per violino solo BWV 1004
Luciano Berio (1925-2004), Sequenza VIII per violino solo
Ingresso Libero e gratuito
Profilo
Sara Mazzarotto, violinista
Nata a Venezia nel 1997, Sara si è diplomata con lode al Conservatorio “C. Pollini” di Padova a 18 anni e successivamente al Conservatorium van Amsterdam con Ilya Grubert. Dal 2020 è allieva di Salvatore Accardo allo Stauffer Center for Strings di Cremona e dal 2022 all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma con Sonig Tchakerian.
Vincitrice di premi in prestigiosi concorsi violinistici, ha eseguito i concerti di Brahms (Emil Kamilarov 2015) e Tchaikovsky (Vasco Abadijev 2019) come solista. Particolarmente attratta dal repertorio cameristico e dalla produzione contemporanea, si è esibita al fianco di artisti come Salvatore Accardo, Andrea Lucchesini, Ivan Rabaglia, Julius Berger, Claudio Pasceri, con membri dell’orchestra del Teatro alla Scala di Milano e dell’Ensemble Intercontemporain di Parigi.
Ha suonato per istituzioni prestigiose come l’Ambasciata dei Paesi Bassi a Beirut, l’Istituto Italiano di Cultura a Lima, Amici della Musica di Perugia e Padova, Festival di Portogruaro, Asiagofestival, Trame Sonore Mantova, EstOvest Festival e Settimane Musicali del Teatro Olimpico. Dal 2022 è membro dell’ensemble Opificio Sonoro diretto da Marco Momi, con cui incide per Brilliant Classics.
È entrata a far parte della Nederlands Philharmonisch Orkest nel 2019 esibendosi in sale come Het Concertgebouw e Nationale Opera & Ballet Amsterdam. Sin da giovanissima ha ricoperto il ruolo di primo violino di spalla in diverse orchestre da camera e sinfoniche.
Suona un violino costruito da Alessandra Pedota (Cremona, 2020).
In copertina : Sara Mazzarotto credit Francesco Reffo