27 appuntamenti fra talk, spettacoli, visite guidate e altre esperienze; 4 eventi espositivi; 3 laboratori per bambini; 15 repliche di una specialissima performance da strada e un lungo percorso di ricerca con le scuole, tra artscience e blue communities.
Si è chiusa domenica 19 maggio la seconda edizione del Festival dell’Acqua di Staranzano. Una giornata non casuale, che ci fa riflettere: il 19, infatti, era l’Overshoot Day d’Italia, il giorno del sovrasfruttamento delle risorse del pianeta, il giorno dal quale “cominciamo a usare le risorse dell’anno seguente. E delle prossime generazioni”. E proprio in quest’ultima sua giornata il Festival ha dedicato alla sostenibilità i due appuntamenti finali.
Ha salutato il suo pubblico con lo spettacolo di “teatro a pedali” L’altro mondo. Piccole storie di cambiamento: il progetto della compagnia Mulino ad Arte che fornisce elettricità al palcoscenico con un sistema di accumulo alimentato da speciali biciclette posizionate in platea. Tanti gli spettatori che si sono avvicendati sulle selle: è grazie alle loro emozionanti pedalate che lo spettacolo ha potuto avere luogo. Massimo Cirri, nell’incontro precedente, ha raccontato come perfino “M’illumino di meno”, la celebre iniziativa di Caterpillar – Rai Radio 2, sia nata “dall’acqua”, perché il black out dei primi anni Duemila, da cui è scaturita l’idea della campagna, è stato originato da un errore di pompaggio.
Oltre 2500 persone hanno frequentato i luoghi del Festival (quest’anno esteso anche a Ronchi dei Legionari, Turriaco e Gradisca d’Isonzo) per ascoltare, osservare, fare esperienze e, soprattutto, condividere riflessioni sulle tante tematiche legate all’acqua: buone pratiche relative alle risorse idriche, scioglimento dei ghiacciai, tutela delle aree protette, nuove tecnologie, contratti di fiume, blue communities, geopolitica dell’acqua. Tutto questo ha generato un grande fermento di idee, confronti, scambi.
È stata davvero grande la generosità di sponsor e partner (numerosissimi), così come preziosi sono stati gli interventi delle tante, e diverse, persone e realtà del territorio che hanno messo al servizio del Festival la loro competenza e il loro legame con la terra “bisaquea”.
È stato entusiasmante accogliere i tanti studenti che hanno partecipato ai laboratori nelle scuole (gli uni alla scoperta del biotopo Schiavetti, zona risorgiva a rischio estinzione alle porte di Staranzano, gli altri alla ricerca dei fondamenti delle blue communities) e li hanno visti trasformarsi in opere artistiche multimediali. E vedere la “roulotteatro” riempirsi, giorno dopo giorno, di grandi e piccoli visitatori per la performance di Luca Salata, che attraverso i suoi magici marchingegni ha raccontato il mare, la sua potenza ma anche il dolore che nasconde.
Grande commozione per l’incontro a distanza con Francesca Mannocchi, che dalla Cisgiordania – alla vigilia della partenza per Gaza per seguire gli aiuti umanitari – ha commentato il suo straordinario reportage sul Bangladesh mangiato dalle acque. E intima la suggestione (nonostante la sala affollatissima) per l’esegesi dello storico Angelo Floramo del Cantico delle Creature di San Francesco.
E ancora: il format de La Fabbrica del Mondo, con il Teatro gremito, che ha portato a Gradisca d’Isonzo un talk sul cambiamento climatico con Marco Paolini (magnetico anche nel ruolo di divulgatore) a dialogo con la climatologa Elisa Palazzi. E l’intervento di Giulio Boccaletti, nell’ambito del quale alla competenza scientifica (è il Direttore del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) si è affiancata una visione, pragmatica ed emozionale, sull’importanza sociale, civile ed etica della gestione dell’acqua.
Il Festival si congeda, dunque, con un grande bagaglio di informazioni e suggestioni, a partire dalle quali si prepara ad allestire l’edizione 2025, con l’auspicio di rispondere in modo sempre più completo al bisogno di conoscenza e consapevolezza, di intersecare ancora una volta divulgazione e arte, scienza e bellezza. Solo così potrà continuare la propria mission: “parlare” a tutti e mettere il Pianeta al centro di ogni riflessione. Sempre partendo da un piccolo ma significativo angolo di terra, del tutto speciale.
FESTIVAL DELL’ACQUA DI STARANZANO
Comune di Staranzano – Ufficio Istruzione, Cultura, Sport
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In copertina : Giulio Boccaletti e Elisabetta Tola, credits Katia Bonaventura