Fondazione Luigi Bon
in collaborazione
con Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl e Lumen Harmonicum
presentano il primo appuntamento del progetto
IO C’ERO. MEMORIE TRIESTINE DEL ’53
FATTI, SUONI, RACCONTI
Lunedì 6 novembre alle 16.30 a Palazzo Gopcevich – Sala Bobi Bazlen in programma la conversazione storico-culturale “Testimonianze”, con Vittorio Piccoli e Ugo Borsatti a cura di Massimo Favento
Foto di Ugo Borsatti per concessione Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Ingresso libero
TRIESTE- Io c’ero! – Memorie triestine del ’53. Fatti, Suoni & Racconti, è un progetto a cura della Fondazione “Luigi Bon” – con il sostegno della Regione FVG, e la collaborazione di ERT-Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, FVG Orchestra, Lega Nazionale di Trieste, Associazione Lumen Harmonicum e Associazione 1000 Streets – ideato per commemorare il settantesimo anniversario dei “Fatti del 53”. In programma una serie di appuntamenti, tra incontri, spettacoli musicali e teatrali, in calendario tra il prossimo 6 novembre – in corrispondenza con l’anniversario dei moti del 53 – e i mesi successivi, tra Trieste e il resto della Regione.
Il primo appuntamento, dal titolo “Testimonianze”, si svolgerà alle 16.30 di lunedì 6 novembre a Trieste, a Palazzo Gopcevich nella Sala “Bobi Bazlen (Via Rossini), nell’ambito dei “Lunedì dello Schmidl”, del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”. Si tratta di una conversazione storico-culturale ad ingresso libero con due protagonisti di quegli accadimenti, Vittorio Piccoli e Ugo Borsatti. L’incontro è curato e moderato da Massimo Favento affiancato dal pianista Corrado Gulin, entrambi del Lumen Harmonicum di Trieste, struttura di produzione culturale e di valorizzazione storico-musicale da anni impegnata in progetti di riscoperta di fonti e testimonianze della cultura non solo musicale della Venezia Giulia. Vittorio Piccoli, già dirigente del Lloyd Triestino, all’epoca era tra i coordinatori dei comitati studenteschi del Liceo “Dante Alighieri” di Trieste, attivista tra i giovani triestini mobilitati in quei “Fatti del ’53”. Ugo Borsatti, è stato, invece, il fotografo che maggiormente ha documentato con i suoi scatti quegli accadimenti. Sarà un’occasione davvero preziosa per ripercorrere i momenti cruciali dei fatti che hanno lasciato un ricordo profondo nella memoria di questa città. La conversazione con Piccoli e Borsatti sarà accompagnata da un corredo sonoro d’eccezione, con alcune pagine inedite di Giulio Viozzi, forse il maggiore compositore, insegnante, promotore culturale nonché organizzatore musicale della metà del ’900 triestino, testimone sensibile di un’epoca difficile tra rinnovamento e sofferta svolta storica del capoluogo giuliano.
Il progetto “Io c’ero” proseguirà poi nel 2024 con una serie di appuntamenti teatrali e musicali, a partire da febbraio quando, in occasione delle iniziative per il “Giorno del Ricordo”, sarà in programma lo spettacolo swing dal titolo: “HelloTrieste! Un boogiewoogie chiamato Italia”, evento realizzato da una band di giovani musicisti, cantanti e attori under 35 con la produzione a firma dell’Associazione 1000 Streets’ Orchestra in collaborazione con il Lumen Harmonicum. Ulteriore appuntamento a giugno, a latere delle iniziative per la “Giornata della liberazione della città di Trieste dall’occupazione jugoslava”, con la presentazione al pubblico di un lavoro di ricerca ed esecuzione di opere di Antonio Illersberg, compositore della Trieste del primo ’900 che morì proprio all’alba della rivolta del 1953, dopo aver dato il suo contributo ad una rivalutazione identitaria della sua città dopo i disastri della Seconda Guerra Mondiale.