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“PERIPHERAL MEMORIES”: PRESENTATA OGGI A UDINE LA MOSTRA

DiRedazione

Mar 11, 2023

Peripheral Memories”

arte contemporanea e industria Made in FVG

dialogano a Udine

un progetto e un allestimento che valorizzano il ruolo socio-culturale che alcune imprese hanno rivestito nella storia recente del Friuli Venezia Giulia

MAKE Spazio espositivo fino al 2 aprile

(via Manin 6/A)

Ingresso libero. Visite guidate e performance su prenotazione

(prenotazioni@iodeposito.org)

orari: giovedì 17 – 19; da venerdì a domenica 15 – 19

UDINE- Fino al 2 aprile prossimo è visitabile al MAKE Spazio espositivo di via Manin 6/A a Udine la mostraPeripheral Memories” che, attraverso espressioni dell’arte contemporanea, valorizza il ruolo socio-culturale che alcune imprese hanno rivestito nella storia recente del Friuli Venezia Giulia.

L’associazione IoDeposito – che ha ideato e realizzato il progetto e l’allestimento – in sinergia con diverse imprese del territorio e amministrazioni comunali ha coinvolto otto artisti italiani e internazionali che, a seguito di residenze artistiche presso le aziende partner, hanno creato opere capaci di filtrare la memoria collettiva di quei luoghi e di esplorare il denso intreccio di relazioni tra comunità, territorio e tessuto produttivo.

Tra opere d’arte visiva, installazioni e live performance, ogni opera è frutto di una profonda ricerca sugli immaginari collettivi dell’industria “Made in FVG”. In mostra, le opere e le installazioni di Boris Beja (1986, Slovenia), Deimion “Peim” van der Sloot (1986, Olanda), Laura Santamaria (1976, Italia), Neja Tomšič (1982, Slovenia). Gli artisti hanno collaborato le aziende Molino Moras, Tre Co.Fer., Cantiere Alto Adriatico, Friuli Inossidabili, La San Marco e Veleria Hannibal. Durante il periodo di apertura della mostra verranno anche presentate una serie di live performance con gli artisti: Andreja Kargačin (17 marzo, ore 18:30), Zosia Zoltkowski (24 marzo, ore 18:30), Alice Mestriner & Ahad Moslemi (31 marzo, ore 18:30). Per assistere alle live performance è necessario prenotarsi mandando una mail a prenotazioni@iodeposito.org, indirizzo utile anche per la prenotazione di visite guidate (l’accesso alla mostra è gratuito così come le visite guidate su prenotazione).

LA MOSTRA:

I cerchi metallici dell’installazione “Carro” di Laura Santamaria richiamano l’importanza simbolica del ferro in Friuli Venezia Giulia, soprattutto come tramando di memorie e saperi artigianali tra generazioni. Il saper fare, la maestria nel lavorare la materia è anche tema di “Galeb”, la serie di dipinti di Neja Tomšič che ritrae il magistrale restauro della storica imbarcazione slovena, connettendone il portato culturale-simbolico all’aspetto materiale. Il vento, il mare, il sale, sono per Boris Beja gli elementi distintivi del carattere della zona alto adriatica, rappresentandone la capacità di adattamento e di autentica apertura verso l’altro. L’olandese Peim van der Sloot riporta alla luce le storie nascoste di diverse imprese del monfalconese, incoraggiando lo spettatore a interpretare e a trovare un significato negli interventi grafici minimalisti dell’artista.

LE LIVE PERFORMANCE:

Durante il periodo di apertura della mostra Peripheral Memories verranno proposti alcuni eventi speciali, in programma ogni venerdì alle 18.30 tra il 17 e il 31 marzo.

Venerdì 17 marzo, ore 18:30

Queen Elizabeth and Asbestos snow” / La nuova live performance di Andreja Kargačin

La nuova performance dell’artista serba Andreja Kargačin, creata a seguito di un periodo di residenza sul territorio di Monfalcone, apre una riflessione sul tema delle differenze tra est e ovest (differenze culturali e di genere, tra stereotipi e divario sociale) a partire dall’incontro dell’artista con le industrie e con il patrimonio museale dei cantieri navali. Ispirata dal famoso incrociatore “Queen Elizabeth”, dall’incontro con operai e operaie immigrate dall’ex Jugoslavia e forte della centralità del corpo – privato del suo valore erotico e rivestito di significati simbolici –, la performance unisce in modo suggestivo elementi della storia locale ed elementi iconografici del mondo serbo, comunicando con lo spettatore anche attraverso simboli presenti nel perimetro performativo. L’atto risulta coinvolgente e poetico per lo spettatore, anche per la sua difficoltà di esecuzione: si tratta di una durational performance nella quale l’artista rimane immobile per ore in condizioni di scomodità e climaticamente avverse.

Si segnala che la performance prevede nudità e durerà circa due ore, nelle quali il pubblico potrà prendere parte integralmente o solo in alcuni momenti.

Previa prenotazione è previsto un servizio gratuito di accoglienza e didattica per i bambini e i ragazzi le cui famiglie volessero assistere alla performance.

Andreja Kargačin, – Serbia, 1999

Artista interdisciplinare originaria di Novi Sad, Andreja Kargačin si avvicina alla performance grazie al suo retroterra nella danza e negli studi di arte drammatica, svoltisi a Belgrado. Originaria di una parte “multietnica e paradossale” dei Balcani, dà forma al suo interesse per le aree grigie della storia e per il ruolo della memoria collettiva attraverso il lavoro sul corpo, introiettando la lezione di Marina Abramović, che l’ha scelta come sua interprete e allieva.

Venerdì 24 marzo, ore 18:30

Time Oxidation” / La nuova live performance di Zosia Zoltkowski

Individuando la guerra come elemento costitutivo della storia del territorio di confine, e rintracciandone la presenza nella materia, nelle architetture e nella natura del luogo, Zosia Zoltkowski eseguirà una durational performance in cui utilizzerà il suo particolare metodo di “body mapping”. Attraverso il contatto fisico con i resti industriali metallici, ed evocando gli elementi statuari del territorio circostante, l’artista avvierà un processo di embodiment che suggerisce allo spettatore un contatto primordiale, fisico e insieme spirituale, con gli elementi rappresentativi della storia del luogo. Si segnala che la durational performance prevede nudità e che durerà circa un’ora.

Zosia Zoltkowski – Polonia-Australia, 1997

Zosia Zoltkowski è un’artista polacco-australiana interdisciplinare che ricerca, crea e collabora attraverso i mezzi della pittura, della performance, dell’installazione, della scultura e del video. Le sue performance site-specific creano una relazione sinergica tra spettatore, performer e spazio. Affidandosi alla sua intuizione, Zosia esplora i modi per ricollegarsi, sintonizzarsi e riconnettersi con l’ambiente che la circonda.

Venerdì 31 marzo, ore 18:30

Sinapsi” / La nuova live performance di Alice Mestriner e Ahad Moslemi

Il duo di artisti italo-iraniano ha lavorato a contatto con il settore molitorio, nell’ambito del progetto di residenza sul territorio friulano. Attraverso la conoscenza con Molino Moras (Trivignano Udinese) e con la filiera dei produttori del settore, e tramite il contatto con i patrimoni architettonici e paesaggistici delle ex industrie fluviali della farina e della macinatura, gli artisti sono venuti a conoscenza di un patrimonio inestimabile di pratiche, leggende e rituali propiziatori. Colonne plasmate con un impasto di farina scandiranno lo spazio performativo di Palazzo Manin, evocando la cattedrale nella quale i mugnai friulani, in antichità, si riunivano per cercare un santo protettore alle loro manifatture. Con l’atto poetico di scalfire le colonne, gli artisti, entrambi sulla scena, rendono tangibile (nell’odore, con la polvere che permea ogni superficie trattenendo frammenti di memoria) l’inesorabilità del moto storico che ha investito la regione tra guerre, carestie e colonizzazioni. Elementi di speranza e di rapporto con il divino compaiono nella performance tramite la presenza di un colombo in volo: emissario della provvidenza nella leggenda del santo.

Alice Mestriner e Ahad Moslemi

Alice Mestriner (Italia, 1994) e Ahad Moslemi (Iran, 1983) sono un duo artistico attivo in Italia, che fa della multiculturalità e del confronto generazionale il proprio punto di forza. La loro pratica artistica, basata sull’esplorazione di diversi media artistici, mira a trasformare le differenze in complementarità, che permettono loro di avere una visione bifocale sulle tematiche di tempo, linguaggio e identità. Si tratta di una durational performance, nella quale gli artisti si impegneranno per un lasso di tempo di circa tre ore, in cui i visitatori potranno assistere integralmente all’atto performativo, oppure partecipare solo in alcuni momenti.

INFO:

La partecipazione a tutte le performance è gratuita, con posti limitati (prenotazioni e info: prenotazioni@iodeposito.org). Previa prenotazione è anche previsto un servizio gratuito di accoglienza e didattica per i bambini e i ragazzi le cui famiglie volessero assistere alla performance. Ulteriori informazioni e orari: www.bsidewar.org

IoDeposito

L’associazione IoDeposito è stata fondata nel 2009 in Friuli Venezia Giulia, con lo scopo di svolgere attività di promozione delle opportunità giovanili attraverso i media dell’arte e della cultura, sostenendo i giovani del nord est, il loro benessere culturale e le loro competenze specifiche, con una particolare propensione verso i settori delle arti visive e della formazione ai mestieri del management culturale, dell’arte e della curatela.

In poco più di dieci anni di attività l’associazione ha coinvolto più di 850.000 persone nelle sue progettazioni: mostre, progetti culturali ed artistici, percorsi di ricerca e di formazione, laboratori e workshops.

L’associazione lavora localmente, ma in chiave internazionale, riversando sul territorio l’esperienza e la collaborazione di realtà istituzionali, giovanili, artistiche e scientifiche che operano in 41 paesi del mondo (sono invece 200, provenienti da più di 55 paesi, gli artisti che contribuiscono alle nostre attività).

Il lavoro di IoDeposito ha dato vita a processi sperimentali di ricerca, che riguardano i linguaggi artistici e curatoriali, la storia, l’italianistica e le nuove tecnologie applicate all’arte e alla cultura, e nella creazione di percorsi di didattica laboratoriale basata sull’arte.

www.iodeposito.org

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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