UNA SQUADRA: L’ITALIA, LA COPPA DAVIS, IL TENNIS. DOMENICO PROCACCI E ADRIANO PANATTA A PORDENONELEGGE RACCONTANO IL LIBRO E LA FORTUNATISSIMA SERIE TV DEDICATI AL MITICO TEAM CHE NEL 1976 CONQUISTAVA IN CILE L’AMBITA “INSALATIERA”. UN INCONTRO CHE SI PREANNUNCIA GENEROSISSIMO DI STORIE, ANEDDOTI E RICORDI. CON ADRIANO PANATTA, PROTAGONISTA DI QUELL’AVVENTURA, E CON DOMENICO PROCACCI, CHE L’HA RACCONTATA PER LA TV E IN UN LIBRO, DIALOGHERÀ STEFANO SEMERARO, DIRETTORE DELLO STORICO MAGAZINE “TENNIS ITALIANO” CHE PRODUCE IL PODCAST “LA TELEFONATA”, CON GLI ESILARANTI SIPARIETTI FRA PANATTA E BERTOLUCCI.
A PORDENONELEGGE TANTE PAGINE DI SPORT: CI SARANNO ANCHE ARRIGO SACCHI, FEDERICO BUFFA, RICCARDO PITTIS, MARINO BARTOLETTI, LUIGI GARLANDO, ANTONIO CALABRÒ.
PORDENONE – Si preannuncia come un momento memorabile per gli appassionati di tennis e, più in generale, per tutti gli sportivi, ma non solo: perché la conquista della prima Coppa Davis italiana, nel dicembre ’76 a Santiago del Cile, ci riporta anche alla famigerata dittatura sudamericana che aveva deposto il presidente Salvador Allende. Sabato 21 settembre, alla 25^ edizione di pordenonelegge ci sarà uno dei grandi protagonisti di quell’impresa, l’icona del tennis italiano Adriano Panatta. E con lui dialogherà il produttore e regista Domenico Procacci, fondatore di Fandango, l’autore della fortunatissima serie per la TV “Una squadra”, che ricostruisce l’avventura del dream team tricolore, artefice nel ’76 della conquista della gloriosa insalatiera: Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli e il capitano non giocatore Nicola Pietrangeli affiancavano allora Adriano Panatta, e insieme alla serie TV li racconta, anche dietro le quinte della terra rossa, il libro “Una squadra”, tratto dalla serie e firmato sempre per Fandango da Domenico Procacci. Appuntamento il 21 settembre alle 15 al Capitol a Pordenone: l’incontro del festival sarà l’occasione per parlare del tennis come esperienza culturale, e del caso de «Il Tennis Italiano», la prestigiosa rivista capostipite delle testate di settore. “Il Tennis Italiano” è infatti la più antica rivista di tennis al mondo, nata nel 1929. Ce lo ricorderà il direttore Stefano Semeraro, conversando con Panatta e Procacci, ideatore del podcast di culto “La telefonata”, l’ultima produzione della sua rivista che raccoglie gli scambi e siparietti esilaranti fra Adriano Panatta e Paolo Bertolucci sul meglio e il peggio dei tornei professionistici. Domenico Procacci ha prodotto e co-prodotto oltre 100 film, fra i titoli più noti “Gomorra” e “Reality” di Matteo Garrone vincitori del Gran Premio della Giuria del Festival di Cannes, “Habemus Papam” e “Mia Madre”, “Tre Piani”, di Nanni Moretti, “Le Conseguenze Dell’Amore” e “L’Amico Di Famiglia” di Paolo Sorrentino, “L’Ultimo Bacio” di Gabriele Muccino, “Mine Vaganti” e “Magnifica Presenza” di Ferzan Ozpetek, oltre allle quattro serie Tv “L’Amica Geniale” tratta dai libri di Elena Ferrante. L’ingresso all’incontro è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, info e dettagli pordenonelegge.it.
La 25^ edizione della Festa del libro e della libertà è promossa da Fondazione Pordenonelegge.it a cura di Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet.
Al festival quest’anno lo sport si “sfoglia” ogni giorno, con una serie di incontri a cura di: Massimo Passeri e Antonio Bacci: mercoledì 18 settembre, giornata inaugurale, alle 21 nello Spazio Gabelli si parla di Dream Games con Alessandro Mamoli, per parlare diemozioni e partite storiche fra Magic Johnson e Larry Bird, della grandezza e della tragedia di Kobe Bryant e di uno sport, il basket, che sa essere anche passione, cultura e riscatto sociale. Giovedì 19 settembre alle 17.30 nello Spazio IZC Costruzioni di Largo San Giorgio riflettori su “La milonga del futbol” con Federico Buffa, il giornalista che ha reinventato lo storytelling sportivo. In dialogo con Fabrizio Gabrielli e Antonio Bacci evocherà le gesta di tre mancini che hanno fatto la storia del calcio, tre “angeli dalla faccia sporca”, tre vite da romanzo: Omar Sivori, Diego Armando Maradona e Lionel Messi. Giovedì 19 settembre, alle 19 al Capitol , i prosegue nel segno del calcio con un ‘mitico “mister”, Arrigo Sacchi, e il suo memoir “Il realista visionario”, scritto a quattro mani con Leonardo Patrignani: per ritrovare quel suo Milan degli “Immortali” e scoprire, sbirciando dalle porte dello spogliatoio, i suoi segreti professionali e valoriali. Venerdì 20 settembre, alle 17.30 nello Spazio di Piazza della Motta ci sarà Riccardo Pittis, l’ex golden boy del basket italiano, oggi mental coach e formatore: per slalomare fra le imprese con l’Olimpia Milano, la Pallacanestro Treviso e la nazionale e quello che accade poi fuori dal campo, a carriera finita, quando anche la sconfitta può diventare una maestra preziosa. Sempre venerdì, alle 19 nello Spazio IZC Costruzioni, Largo San Giorgio il testimone passerà al giornalista Marino Bartoletti, icona diprogrammi tv come Il processo del lunedì, La Domenica Sportiva, Pressing, Quelli che il calcio,per parlare de “La partita degli dei”, dove giocano calciatori celestiali: da una parte la “Serie A” di Maradona, Vialli, Meroni, Facchetti, Scirea, Paolo Rossi e Valentino Mazzola, dall’altra la squadra “straniera” di Pelé, Cruijff, Eusébio, Di Stéfano, Puskás, Jašin e Best. Infine venerdì, alle 21 a Confindustria Alto Adriatico, si parla de “L’officina dello sport”, un incontro a cura di Fondazione Pirelli con Antonio Calabrò, Senior Vice President Pirelli per la Cultura, Presidente di Museimpresa e Direttore della Fondazione Pirelli, e il giornalista della Gazzetta dello Sport e autore di successo Luigi Garlando: insieme parleranno dello sport come partecipazione, coinvolgimento, comunità e impegno civile. Sabato 21 settembre, alle 17 nell’Auditorium della Regione l’incontro dedicato a “Io, Enzo Ferrari”, con Leo Turrini: presentato da Antonio Bacci, ci guiderà attraversola vita e il mito di Enzo Ferrari, e lungo la storia del Paese nel passaggio dall’Italia contadina a potenza industriale. Per ritrovare campioni come Nuvolari e Niki Lauda, e scoprire le relazioni privilegiate di Ferrari con personaggi che hanno fatto la storia, da Mussolini a Togliatti, da Pertini ad Agnelli.