Lucia Goracci, inviata della Rai, Raffaele Manco e Marco Della Monica gli “Invisibili” di Rai 3, “La Paranza” cooperativa sociale di Napoli e Chiara Da Ros i vincitori della nona edizione del Premio “Goffredo Parise per il Reportage 2025 di Antonio Barzaghi”
La consegna del riconoscimento al Teatro “Mario Del Monaco” di Treviso
L’arduo mestiere di inviata sui fronti più “caldi” del mondo, dal Libano a Kabul; la capacità di raccontare i lavoratori del mare “invisibili”, che sono dietro all’80 per cento degli oggetti che usiamo nella quotidianità; l’uso della cultura come leva per rigenerare luoghi e umanità in una realtà molto complessa come Napoli e la metamorfosi del reportage con un “redivivo” Goffredo Parise nei panni di un ventenne del Terzo Millennio. Sono questi gli aspetti più significativi che emergeranno dalla nona edizione del “Premio Goffredo Parise per il Reportage 2025”, il prestigioso riconoscimento creato a Treviso da Antonio Barzaghi. L’editore, scrittore e animatore della cultura veneta è scomparso nel dicembre 2024 ma idealmente, e fortemente, sarà presente nel corso di tutta la cerimonia di premiazione in programma sabato 7 giugno (inizio alle ore 17,00) al Teatro “Mario Del Monaco” di Treviso, condotta dalla giornalista Mara Pavan.
Antonio Barzaghi, con la collaborazione della moglie Maria Rosaria Nevola nonché di numerosi amici e sostenitori, nel 2017 ebbe l’originale intuizione di tenere viva la grande lezione di Goffredo Parise (Vicenza, 1929 – Treviso, 1986), scrittore ed inviato di storiche testate che fece di Salgareda e Ponte di Piave il suo ultimo rifugio, legando il suo nome ad un premio che mettesse in luce il meglio del giornalismo d’inchiesta italiano e dell’impresa etica. A queste sezioni si affianca quella riservata ai reportage realizzati dagli studenti universitari di Ca’ Foscari. Inoltre la premiazione coinvolge anche i liceali della provincia di Treviso che hanno partecipato agli incontri della Scuola di Reportage Goffredo Parise 2024 – 2025. A selezionare i vincitori della nona edizione è stata una qualificatissima giuria, presieduta da Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, di cui fanno parte Toni Capuozzo, giornalista e scrittore “decano” del premio, Gianni Barbacetto, giornalista del “Fatto Quotidiano” e l’architetto Laura Credidio, docente di master dedicati alla sostenibilità ambientale e sociale.
La vincitrice della prima sezione “Premio alla carriera” è la giornalista Lucia Goracci, nota inviata della rete pubblica italiana sui fronti più caldi del mondo, da Kabul al Libano, dal 2022 corrispondente estera dagli Stati Uniti nella sede Rai di New York.
Il “Parise 2025” le viene assegnato con la seguente motivazione: “Negli ultimi anni, finalmente, la presenza di voci femminili nell’informazione dai territori di conflitto si è fatta molto numerosa. Ma fra tutte le inviate, Lucia Goracci è stata quella che più di ogni altra e altro ha saputo raccontare a lungo e con caparbia e affettuosa fedeltà un Oriente che per Lei va da Kabul a Istanbul.
Non è stata un’inviata mordi e fuggi, e ha sempre saputo mettere al primo posto non la propria presenza sul luogo, ma le storie delle persone protagoniste delle vicende belliche, politiche, sociali e umane che ha scelto di raccontare. Unendo alla capacità di trasmettere a chi guarda e ascolta emozioni, un linguaggio giornalistico sobrio, con analisi e letture del mondo coraggiose e autorevoli”.
La seconda sezione “Premio Giovani Reporter” ha come assoluti protagonisti Raffaele Manco e Marco Della Monica, quali autori del reportage “Invisibili” dal programma di Rai 3 “Il fattore umano”, andato in onda il 4 febbraio scorso in seconda serata. “Dietro ogni oggetto della nostra vita quotidiana c’è il lavoro di qualcuno. In tempo di realtà virtuale, di intelligenza artificiale, Raffaele Manco e Marco Della Monica, hanno il merito di dare corpo e voce ai fantasmi dei nostri consumi, alle vite che stanno dietro al nostro benessere. A maggior ragione un lavoro prezioso quando pirateria e attacchi degli Houthi vengono raccontati come insidie al traffico delle merci e non, anche, alle vite di lavoratori in alto mare”. Così la giuria motiva l’attribuzione del “Parise 2025” ai due giovani cronisti. Il loro “Invisibili” è anche un podcast originale di Rai Radio 1 in collaborazione con “Il fattore umano”, il programma di Raffaella Pusceddu e Luigi Montebello trasmesso da Rai 3 con la regia di Leonardo Patané.
Con la terza sezione “Impresa umanistica” il “Premio Parise 2025” viaggia verso Sud per mettere in risalto una particolarissima realtà della Campania: “La Paranza” Società Cooperativa Sociale
sorta nel Rione Sanità di Napoli. La giuria l’ha scelta tra la rosa di candidati che l’architetto Laura Credidio ha selezionato tra le imprese italiane più attente al rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. Queste le motivazioni che hanno spinto i giurati all’attribuzione del riconoscimento: “La Paranza rappresenta un’esperienza potente, trasformativa e autentica. Un’impresa culturale, ma prima ancora una comunità capace di trasformare un territorio attraverso lavoro, bellezza e legami. La Paranza nasce nel Rione Sanità, un quartiere difficile, spesso raccontato solo attraverso stereotipi e marginalità. Qui, un gruppo di giovani ha deciso di restare, di prendersi cura di un patrimonio abbandonato, di aprire le Catacombe di San Gennaro non solo ai visitatori, ma anche a una nuova idea di futuro. In pochi anni sono riusciti a fare quello che molti consideravano impossibile: hanno dato vita a un modello cooperativo efficiente e sostenibile. Ma soprattutto hanno rimesso al centro le persone. I giovani del quartiere, le famiglie, chi cercava un’alternativa.
Attorno alla Paranza è nata una rete: un’orchestra di bambini, una cooperativa di comunità, una palestra popolare, laboratori, spazi educativi, luoghi di arte e cura. Una “comunità di patrimonio” vera come la definisce la Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa.
Non un progetto, ma un processo radicato, condiviso, generativo. La Paranza non si ferma al racconto del riscatto, ma lo rende praticabile, concreto, quotidiano. Incarna un modo diverso di fare impresa: un’impresa che cresce per creare lavoro, non per generare utili. Mette insieme cultura, giustizia sociale e responsabilità collettiva e tiene insieme memoria e futuro. La Paranza ci dimostra che anche nei luoghi più fragili può nascere qualcosa di forte, bello e giusto e ci auguriamo sia di ispirazione in molti altri territori”.
La sezione speciale dedicata agli studenti di Ca’ Foscari quest’anno premia il talento di Chiara Da Ros per il suo lavoro “Parise 2.0: Il reportage nell’era dell’immediatezza”. Così si è espressa la giuria nel sottolineare il valore del suo lavoro: “Il riportare in vita Goffredo Parise sotto le vesti – una giacca di pelle da ventenne, un telefonino sempre tra le mani – è qualcosa di più di un’operazione distopica. Consente all’autrice di interrogare l’autore sulla morte del reportage, o sulla sua metamorfosi, dove le immagini si sostituiscono alla scrittura capace di creare immagini, dove il veloce sostituisce il profondo. Dimostrando di aver capito, in un colpo solo, Parise e il nostro tempo”.
Tutti i vincitori saranno presenti alla premiazione. Anche altri giovani saliranno sul palco del Teatro “Mario Del Monaco”: gli oltre quaranta liceali che hanno partecipato alla Scuola di Reportage “Goffredo Parise” anno scolastico 2024-205, ospitata nella sala Coletti del Museo Santa Caterina. I ragazzi e le ragazze dei Licei “Da Vinci” e “Duca degli Abruzzi” di Treviso, “Marconi” di Conegliano, “Scarpa” di Oderzo e “Flaminio” di Vittorio Veneto hanno seguito le lezioni tenute da Toni Capuozzo, Riccardo Staglianò, Lisa Iotti ed Emiliano Poddi. Guidati dai tre giornalisti e dallo scrittore, docente della Scuola Holden, hanno approfondito il ruolo del giornalismo d’inchiesta, realizzando dei reportage che verranno presentati al pubblico e premiati nel corso della cerimonia del 7 giugno.
Ospite d’eccezione dell’evento sarà Giulia Lotti, direttrice della Fondazione Fioroni Parise, a Treviso con un incarico speciale: leggere sul palco una lettera che le ha consegnato Giosetta Fioroni, la pittrice che fu compagna dello scrittore. L’artista (che autorizzò Antonio Barzaghi e Maria Rosaria Nevola ad intitolare il riconoscimento a Goffredo Parise) sin dalla prima edizione è stata invitata a partecipare alla premiazione, ma in questi anni ha sempre dovuto rinunciare per problemi di età e di salute. Stavolta riuscirà ad essere idealmente presente con una lettura scritta di suo pugno, affidata a Giulia Lotti e dedicata al pubblico in sala.
Il “Goffredo Parise per il Reportage di Antonio Barzaghi” è presieduto da Andrea Favaretto, sindaco di Salgareda, comune in cui lo scrittore vicentino si stabilì negli ultimi anni di vita e che è stato tra i primi promotori del premio, insieme ai Comuni di Ponte di Piave e Treviso. Altri importanti collaborazioni sono quelle con il Soroptimist Club Treviso e l’Università Ca’ Foscari Venezia, nonchè il prezioso supporto di aziende d’eccellenza del territorio. Come di consueto, all’inizio della cerimonia (aperta a tutti, ingresso libero) al pubblico presente in sala sarà donata la pubblicazione “Omaggio a Parise”. Quest’anno è stata curata da Maria Rosaria Nevola, che ha selezionato brani dell’autore dei “Sillabari” tracciando il percorso che portò il marito Antonio Barzaghi a scoprire la letteratura di Parise ed a legarsi profondamente al suo lascito culturale. A chiudere il libricino la curatrice ha posto uno degli ultimi scritti di Barzaghi, che testimonia il suo grande amore per la bellezza e l’originalità con cui seppe leggere il presente e il passato.