La storica Associazione Italiana per l’Educazione Demografica che ha reso legale la contraccezione in Italia e co-promosso la conquista dei diritti civili, dal divorzio all’aborto, ha lanciato oggi la nuova proposta politica: l’educazione sessuale e affettiva diventi un diritto delle ragazze e dei ragazzi italiani. Ne hanno parlato il presidente nazionale AIED Mario Puiatti e la senatrice Cecilia D’Elia al convegno che ha registrato anche la partecipazione di Emma Bonino, Chiara Saraceno, Franco Grillini e della vicepresidente AIED Antonella Spolaor Dentamaro.
I dati: 4 adolescenti su 10 cercano informazione intorno alla sessualità e alla riproduzione sui social media (40,8%) altri 4 tentano di avere informazione dai loro coetanei. Irrilevante, in media, il ruolo della scuola e delle famiglie. Solo il 36% ha risposto correttamente alla domanda su quale fosse il metodo contraccettivo più efficace e solo il 3% era a conoscenza di cosa fosse la pillola del giorno dopo, erroneamente assimilata alla pillola abortiva. Fra gli under 16 un giovane su 2 ha già avuto esperienze sessuali (47%).
A conclusione del convegno la proiezione in Anteprima del documentario ”Il coraggio della libertà. 70 anni di generazioni consapevoli”.
ROMA – «Ripercorriamo una storia, e lo facciamo per guardare al futuro»: lo ha detto Emma Bonino, storica militante impegnata nelle battaglie per i diritti civili, in occasione del convegno di oggi (Roma, Sala Capitolare del Senato) per i 70 anni dell’AIED, l’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica. «La battaglia contro l’aborto clandestino ha avuto sul piano pratico e culturale un impatto dirompente, più di qualsiasi altro tema. È sempre utile ripercorrere la storia che ci appartiene, è importante farlo per guardare avanti». Un’indicazione che AIED, attraverso il convegno sul filo rosso “Sessualità, diritti, demografia”, ha dimostrato di raccogliere pienamente, focalizzando al culmine dei lavori il tema attualissimo dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole italiane, o meglio – come ha spiegato il presidente nazionale AIED Mario Puiatti – il diritto delle ragazze e dei ragazzi italiani a riceverla, così come accade per i coetanei di tutta Europa, tranne Cipro Lituania Bulgaria Romania e, appunto, l’Italia. «Quando potremo parlare tranquillamente di sessualità saremo ancora più liberi – ha sottolineato Puiatti – Se il convegno di oggi vuole tenere salda la memoria di quanto AIED ha fatto nei suoi 70 anni, contribuendo in modo determinante a cambiare questo Paese, l’obiettivo su cui è adesso concentrata l’associazione riguarda l’introduzione dell’informazione sessuale e affettiva nel sistema scolastico nazionale. La nostra proposta è di estenderlo alle scuole di ogni ordine e grado, dai bambini agli adolescenti. Perché si tratta di conoscenze che non possono più essere considerate un elemento accessorio e opinabile, il diritto all’educazione affettiva e sessuale è diritto alla salute, come evidenziano le Direttive europee e l’Agenda delle Nazioni Unite che chiede di “garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, inclusa la pianificazione familiare”». Sulla questione, nel panel che ha registrato anche gli interventi della presidente AIED Genova Mercedes Bo e di Marta Bonafoni, Consigliera Regionale del Lazio e promotrice di un testo di legge regionale nel merito, al convegno AIED è stata centrale la testimonianza della senatrice Cecilia D’Elia, che ha depositato nel maggio scorso il disegno di legge 294 “Educazione all’affettività e alle differenze”, frutto di lungo confronto con associazioni e soggetti fra i quali l’AIED. «Si tratta – ha spiegato la senatrice D’Elia – di un piano per l’educazione alla affettività e educazione sessuale che introduce linee guida da mettere a punto insieme alle associazioni e agli operatori, che prevede la formazione per personale docente e non docente. Portare a scuola un nuovo tipo di educazione agli affetti significa combattere la disuguaglianza di genere a partire dai banchi di scuola. Quando parliamo di prevenzione della violenza dobbiamo capire che si deve costruire una cultura del rispetto dell’altro». Il disegno di legge che al momento è fermo in Parlamento propone di integrare nelle scuole un’offerta formativa con moduli dedicati all’educazione alla sessualità, all’affettività e alla salute riproduttiva, ma anche al rispetto delle differenze di genere, sesso, orientamento sessuale e identità di genere. «Sono profondamente convinta del valore dell’Educazione demografica come apertura per spazi di libertà e autodeterminazione nella vita delle persone – ha spiegato ancora Cecilia D’Elia – Da ragazza raccoglievo firme per un progetto di legge popolare per l’informazione sessuale nelle scuole, purtroppo siamo ancora qui. Il tema è derubricato come questione sensibile e divisiva, c’è difficoltà ad aprire lo spazio della discussione legislativa parlamentare e c’è il terrore di aprire spazi di libertà. Ho incrociato AIED da studentessa universitaria, appena arrivata a Roma, e sono riconoscente all’Associazione per l’impegno civile operato nel tempo, cambiando il Paese e modernizzandolo nel nome dei diritti delle persone».
Il convegno, condotto dalla giornalista Maddalena Vianello, esperta di politiche di genere, ha offerto l’occasione per uno sguardo retrospettivo legato a “L’AIED e la società italiana 1953-2023”, con storici, sociologi, testimoni di quegli anni. Fra gli altri anche Gianfranco Porta, Chiara Saraceno eil presidente onorario Arcigay Franco Grillini, che ha ricordato il tempo drammatico dell’AIDS negli anni Ottanta: «ci siamo trovati improvvisamente a gestire una pandemia pressochè sconosciuta, anche se quel virus covava da decenni e improvvisamente aveva trovato la strada per diffondersi in modo massivo. Una situazione dove lo Stato fu completamente assente per anni, per scelta politica: significava occuparsi di soggetti ritenuti altamente trasgressivi – omosessuali maschi, prostitute, drogati, così le nostre associazioni ebbero un ruolo di supplenza. L’AIDS a tutt’oggi è l’unica malattia identificata per chi la prende e non per come si prende, ma una cosa resta imprescindibile: la sessualità non è sopprimibile, farlo è un atto contro natura». A conclusione del convegno è stata proposta in Anteprima la proiezione del documentario ”Il coraggio della libertà. 70 anni di generazioni consapevoli”, prodotto dall’AIED, scritto e diretto dai filmmakers Alessandro Pavan e Francesco Guazzoni.
I DATI diffusi in occasione del convegno per i 70 anni AIED.
Giovani e sessualità: 4 su 10 cercano le loro informazioni sui social media (40,8%) e altri 4 cercano di informarsi attraverso i loro coetanei (39,2%) che a loro volta vagano su internet per trarre dai media qualche conoscenza. Solo il 36% ha risposto correttamente alla domanda su quale fosse il metodo contraccettivo più efficace e solo il 3% era a conoscenza di cosa fosse la pillola del giorno dopo, erroneamente assimilata alla pillola abortiva. E mentre il ruolo dei genitori e della scuola in questa ricerca sembra essere quasi irrilevante, il 47% dei ragazzi con età media di 16 anni dichiara di aver già avuto esperienze sessuali. Sono i dati di un’indagine del progetto di Terza Missione a Roma* coordinato dall’accademico Antongiulio Faggiano per un team multidisciplinare dei Policlinici dell’Università Sapienza. Un test finalizzato a comprendere il grado delle conoscenze dei giovani in tema di riproduzione, contraccezione, sessualità. Su un altro versante, il demografo Gianpiero Dalla Zuanna, ordinario all’’Università di Padova, ha tracciato la fotografia di quella che ha definito “una battaglia di successo”, ovvero la legalizzazione dell’aborto con l’obiettivo di far diminuire il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza: in Italia nel 1983 erano 231mila ogni anno, nel 2021 sono state registrate ‘solo’ 64mila Ivg. Ancora più eclatante il calo delle interruzioni di gravidanza avvenute fuori dalle maglie istiruzionali: verso la metà degli anni Settanta erano circa 150/200mila ogni anno, nel 2012 – ultima rilevazione Istat – sono state stimate in ca 15-20mila l’anno. «In questa storia di successo – ha spiegato Dalla Zuanna – certamente hanno influito la diffusione della contraccezione, la distribuzione per istruzione delle donne in età fertile, l’attività svolta da consultori e agenzie sul territorio».
* Il progetto, promosso dal Prof Antongiulio Faggiano e dalle Dr.sse Rossella Mazzili e Virginia Zamponi nell’ambito dei progetti di Terza Missione dell’Università verso la società civile, è stato realizzato in collaborazione col Liceo Artistico Statale di Via di Ripetta di Roma, e prevedeva la partecipazione di un team multidisciplinare dei Policlinici Universitari Sapienza, composto dall’Unità Andrologia Sant’Andrea (A. Faggiano, R. Mazzilli, V. Zamponi, G. Pugliese), dall’Unità Andrologia Umberto I (A.M. Isidori, D. Gianfrilli, F. Lombardo, A. Lenzi), Unità Ginecologia Sant’Andrea (D. Caserta), Unità Urologia Sant’Andrea (A. Tubaro, C. De Nunzio), Unità Patologia Clinica Sant’Andrea (D. French), Unità di Psicologia Sessuologica (G. Ciocca, E. Limoncin, M. Mirabella, F. Nimbi) e dall’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma (R. Rossi, E. Todaro). Obiettivo primario, valutare il grado delle conoscenze degli studenti liceali sui temi riguardanti la sessualità e la riproduzione, nonché di sondare le loro opinioni circa gli atteggiamenti sessuali (sessismo, consenso, concetto di sex positive). Le classi sono state poi sottoposte a un programma di educazione alla sessualità e all’affettività condotto secondo approccio integrato e ad una successiva rivalutazione dei livelli di conoscenze. Il progetto ha coinvolto un totale di 842 studenti del Liceo Artistico, tra cui 625 giovani appartenenti al sesso biologico femminile e 217 appartenenti al sesso biologico maschile.
Molti sono i progetti, spesso innovativi, pensati per i giovani dall’AIED nell’ultimo biennio, accanto ai corsi sperimentali di educazione sessuale e affettiva in varie sedi italiane per studentesse e studenti di varioordine e grado. C’è anche la app Teenformo messa a punto da AIED L’Aquila per diffondere la cultura dell’affettività e della sessualità consapevole tra i e le teenager. All’interno dell’APP si trovano contenuti informativi su temi di stretto interesse per gli adolescenti, dalla contraccezione – anche d’emergenza – alla sessualità, dalle gravidanze al bullismo, inclusa l’opzione speciale “Scrivi alla ginecologa” che permette di contattare una ginecologa AIED. Teenfomo è nata anche per l’aumento delle gravidanze indesiderate fra le adolescenti: nella consapevolezza che internet e i social media sono le fonti leader per trasmettere informazioni – spesso distorte – sui temi della sessualità ai giovani, AIED ha voluto portare i propri contenuti, verificati da operatori e operatrici professionisti, attraverso i nuovi mezzi che i giovani utilizzano. L’App Teenformo consente agli e alle utenti di mantenere l’anonimato in tutta sicurezza: non effettua profilazione di dati in maniera silente.
A Roma, inoltre, è adesso operativo al Liceo Tasso uno speciale ‘sportello’ permanente sui temi bel bullismo, cyberbullismo e per l’educazione affettivo-emotiva. Un riferimento per gli studenti, ma anche per i loro genitori e gli stessi insegnanti: a testimonianza della stretta correlazione che esiste fra la cultura del rispetto, anche di genere, e l’accesso a conoscenze in ambito scientifico, affettivo e sessuale sin dai primi anni di scuola. Contestualmente, all’Istituto Comprensivo Regina Margherita AIED ha avviato con successo i corsi per i piccoli delle scuole Primarie, con l’obiettivo di migliorare le conoscenze dei giovani studenti relative ai cambiamenti connessi alla pubertà a livello fisico e psicologico, per sviluppare un atteggiamento consapevole e positivo, non timoroso, rispetto alla sessualità. A grande richiesta è già in vista la ripresa del progetto con un numero di classi raddoppiate. AIED: dettagli e info aied.it