Sabato 27 h. 21.00 e Domenica 28 APRILE h. 19.00 per la rassegna DRITTI AL CUORE
CARICHI SOSPESI in OTELLO SRL
con Marta De Santis, Giuseppe Savio e Marco
Tizianel,regia Marco Caldiron
Note di
regia
Per noi che viviamo ai margini dell’impero, in una infinita Provincia, lontani dai centri di potere, temprati dai giorni nebbiosi e da grigi inverni, per noi Venezia è lontana quasi come l’america.
Lei, Desdemona, figlia della provincia, vissuta lontano dai clamori dell’impero, mai andata ad un prima teatrale è stata affascinata dalle parole e dai racconti del Moro, titolare della Otello srl, uomo di confine, vissuto in centro dove ha visto le luci della grande città e conosciuto i lussi di una vita agiata. L’altro è Iago, uomo di fiducia, con ambizione di divenire il suo braccio destro, il suo amministratore delegato, deluso e incattivito dal non essere lui il prescelto: Otello ha deciso che il suo luogotenente sarà Cassio.
Tra queste trame si intrecciano anche passioni e gelosie: Desdemona è desiderata da Iago e Iago è convinto che Otello sia stato l’amante della moglie.
Otello è innamorato di Desdemona, Desdemona è innamorata di Otello, ma questo non basta.
Il progetto dello spettacolo prende spunto da queste suggestioni che ci hanno portato a scegliere di immaginare di rappresentare l’intera storia nell’arco del giorno del loro matrimonio.
La narrazione comincia subito dopo la cerimonia nuziale, all’inizio dei festeggiamenti, e termina prima che sia consumata la prima notte di nozze: tutto avviene nell’arco di 12 ore.
Lo spazio agito sarà caratterizzato da elementi scenografici tipici di una festa di paese, come festoni colorati, lampadine appese, luminarie di paese e tavolate imbandite.
La provincia è la nostra Cipro, un mondo piccolo, angusto in cui i rapporti, le dinamiche e le vicende sono permeabili e diventando indiscrezioni malevole: tutto va in pasto a tutti. In queste maglie Iago si muove agilmente tessendo trame che divengo cappi e sentenze di morte.
Il testo guida è, e rimane, l’Otello di Shakespeare ma in questa visione, caliginosa c’è spazio per innestare altre drammaturgie, talvolta teatrali (Pinter, Mamet, Greig), altre volte tratte da testi di canzoni (Ciampi, Led Zeppelin, Bersani, Dalida) o di poesie. Una amalgama che ci permette di indagare attitudini sotterranee dei personaggi, nuove interpretazioni non lineari, sentimenti inconfessati.
In scena solo Iago, Otello e Desdemona, tutti gli altri sono evocati ma non rappresentati.
Questi personaggi restituiscono il dramma in un’accezione molto viscerale che fa del corpo lo strumento privilegiato (a volte ancor più della parola), in un alternanza tra rappresentazioni iconografiche, che fanno riferimento ai quadri di Michael Carson, e momenti di grande dinamismo fisico.
SINOSSI
Lo spettacolo inizia con Desdemona, sola in
scena, vestita da sposa, non sappiamo se quello che dice è riferito a ciò che è
accaduto o a ciò che è destinato ad accadere.
Subito dopo la
festa di matrimonio: sposi e invitati stanno festeggiando in un piccolo paese
di provincia.
Otello e
Desdemona solo bellissimi, ballano insieme, ammirati e rispettati da tutti
nonostante un’evidente differenza di età. Iago brinda con loro ma capiamo
subito il suo rancore, l’invidia per una vita di felicità immaginata a lungo ma
ormai irraggiungibile, per un ruolo di potere definitivamente perso.
Questi gli
elementi narrativi che innescano il conflitto tra i personaggi, Iago riuscirà a
screditare Desdemona e gli uomini di fiducia di Otello, costruendo un mondo
rovesciato in cui solo a lui si deve gratitudine e fiducia e tutto il resto
diviene materia da distruggere.
La provincia,
il piccolo mondo in cui si muovono i personaggi, è il terreno che feconda le
trame di Iago e che “giustificano” la violenza di Otello nei confronti di una
Desdemona accusata di tradimento, in un paese che si ritrova ignaro complice
scavato da vecchi rancori, da invidie, da gelosie e pregiudizi.
Allo scontro di
potere si aggiunge il desiderio carnale, intorbidito dal rancore, che Iago
prova irresistibilmente nei confronti di Desdemona, la giovane e bella ragazza
di città che Otello è riuscito a conquistare a scapito di tutto il resto della
compagnia del paese.
La tragedia si
chiude con la sua l’inevitabile morte, sacrificata alle miserie di paese ancor
prima di essere moglie vera e propria.
Biglietto
unico 8 euro
Ingresso riservato ai soci ARCI
PREMIO
DEL PUBBLICO
Il
pubblico avrà la possibilità di votare lo spettacolo più gradito tra tutti
quelli in programma, il lavoro risultato vincitore verrà programmato in
apertura della prossima stagione.
Al
termine della serata verrà estratta una scheda di votazione tra tutte quelle
compilate e il nome estratto vincerà un ingresso gratuito ad uno dei prossimi
appuntamenti della stagione dei Carichi Sospesi.
Prenotazioni: www.carichisospesi.com
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