Sono da poco passate le 21.00 sul palco dell’Arena Alpe Adria il terzetto di “musici” intona l’intro mistico di Rich Woman, applausi emozionati accolgono Suzi Dian e il tanto atteso Robert Plant. Le due voci si uniscono perfettamente. Come già annunciato dalla stampa specializzata, si capisce subito che non sarà una celebrazione dei Led Zeppelin, ma un qualcosa di nuovo… di vecchio… Di brano in brano si passa da sonorità Western al Folk Celtico alle Delizie Orientali, che poi sono stati il marchio di fabbrica da sempre di Plant e anche dei primi Led Zeppelin o degli Album del binomio Page/Plant. L’ atmosfera è gradevole nella calda serata di Lignano, ci si diverte sopra e sotto il palco. Il progetto Saving Grace, nato nel 2019, vede oltre la bella e brava Suzi Dian, Oli Jefferson alle percussioni, Tony Kelsey al mandolino e chitarre acustiche e Matt Worley al banjo e chitarre. «Una grazia salvifica, mi sento benedetto da questa musica di cui ho potuto far parte, prima nei folk club d’Inghilterra a metà anni ’60, poi con la potenza e gloria dei Led Zeppelin passando per tutta la musica arrivata dopo, fino agli amici che mi accompagnano ora. Una dimensione psichedelica, messa assieme a una musica antica. Sono molto fortunato ad essere circondato da musicisti, cantanti, autori che mi fanno esplorare una musica da cui continuo a imparare, mantenendo la forza della mia voce e della mia attitudine. I Saving Grace sono la mia salvezza».
Questo ha dichiarato Plant in una recente intervista radiofonica prima che il Tour arrivasse in Italia. Pochi i brani in scaletta dei Led Zeppelin come per esempio “In My time of Dying” che riprende un gospel del 1928 di Blind Willie Johnson “Jesus Make Up My Dying Bed”. O come la bellissima Gallows Pole eseguita verso la fine del concerto, e ancora una versione struggente di Rock and Roll… brani andati ancora oltre. Il Progetto Saving Grace è far sì che i Led Zeppelin entrino nel quadro portando le canzoni a diventar nuove, drammatiche, teatrali. La serata di Lignano ha sicuramente deluso chi si aspettava il classico tributo ai Led, ma ha emozionato la maggior parte degli oltre 2000 paganti. A parer mio è stata uno spettacolo nello spettacolo. Una emozione continua, suoni incredibili, momenti di “silenzi rumorosi” dove la voce di Plant, 75 primavere, leggenda vivente ma “umile”, oltre 300 milioni di dischi venduti, pioniere dell’hard rock con i Led, sperimentatore, ha letteralmente incantato il pubblico. Una voce intatta stupenda nei duetti con Suzi Dian, circa 2 ore che rimarranno un bel ricordo di una calda sera d’estate. Un debutto in terra italica, primo Live di sette. Un tour che toccherà l’Italia da Lignano a Taormina.
Da ascoltare…da vedere. Rock Never Die !!!! Sebastiano “Seba” Accolla