PROSEGUE FINO A DOMENICA AL TEATRO VERDI DI PORDENONE IL
MONTAGNA TEATRO FESTIVAL
UN VIAGGIO ATTRAVERSO ARTE E NATURA, CHE INTRECCIA LETTERATURA, POESIA, CIBO E MUSICA, FOTOGRAFIA E TEATRO. UN INCONTRO TRA GENERAZIONI, LINGUAGGI E SAPORI, CHE CELEBRA IL LEGAME PROFONDO TRA L’UOMO E LE TERRE ALTE.
IL PROGRAMMA DI VENERDÌ 12 DICEMBRE, PREVEDE ALLE 18 L’INCONTRO SUL CIBO DI MONTAGNA, MODERATO DAL GEOGRAFO MAURO VAROTTO (in foto di copertina) SEGUITO DA UNA DEGUSTAZIONE A CURA DI AGRIFOOD. ALLE 20.30 LA MUSICA DIVENTA VIAGGIO CON IL CONCERTO “DAGLI APPENNINI ALLE MADONIE” DEL BARGA JAZZ ENSEMBLE GUIDATO DA BRUNO TOMMASO

PORDENONE – Dopo l’avvio nel segno della grande danza nella serata di giovedì, con l’applauditissima creazione “Notte Morricone” a firma di Marcos Morau per Aterballetto, che ha fatto registrare un tutto esaurito d’eccezione, prosegue fino a domenica negli spazi del Teatro Verdi di Pordenone il Montagna Teatro Festival, articolata rassegna che intreccia diversi linguaggi tra teatro, musica, danza, letteratura, poesia, fotografia e incontri pubblici per riaffermare la montagna come luogo di pensiero e relazione tra persone e ambiente. Grazie al sostegno di numerosi partner – tra tutti il Comune di Pordenone, la Regione e la media partnership del Gruppo NEM – e la collaborazione progettuale del CAI nazionale, il teatro pordenonese prosegue nell’impegno avviato da anni per creare un ponte tra pianura e Terre Alte e restituire visibilità e prospettiva a territori che troppo spesso restano in ombra, come la montagna di mezzo.
Venerdì 12 dicembre è il cibo di montagna al centro della riflessione. Alle 18.00 prende avvio la prima tappa della rassegna R-Evolution Green, curata dal geografo dell’Università di Padova Mauro Varotto, che proseguirà fino a maggio. Con studiosi come Davide Papotti, Marialaura Felicetti, Pier Giorgio Sturlese e Cristina Sist, l’incontro indagherà cosa significhi oggi custodire una montagna abitata e produttiva, approfondendo i valori sociali, nutrizionali e ambientali delle filiere alte. Le montagne sono spesso protagoniste del marketing alimentare: immagini di paesaggi incontaminati evocano purezza, mentre contadini e tradizioni rappresentano l’idea rassicurante di un cibo “autentico”, “fatto come una volta”. Ma quale ruolo ricoprono davvero i territori montani nell’attuale produzione alimentare? E quanta montagna c’è nei prodotti che mostrano rassicuranti vette solo in etichetta?
La tavola rotonda mette a confronto una giovane produttrice locale, un esperto di marketing e un geografo del cibo per esplorare i confini e le relazioni del concetto stesso di “cibo di montagna”, svelando quanta e quale montagna arrivi davvero nei nostri piatti.
Al termine una degustazione tra tradizione e territorio a cura di Agrifood tradurrà questi temi in sapori proponendo un viaggio nel gusto attraverso i prodotti e i sapori della montagna pordenonese: i formaggi delle Latterie di Marsure e Palse, la Pitina di Borgo Titol, il mais dell’Azienda Agricola Buosi, la frutta della Fattoria di Gelindo e i vini di Borgo delle Rose, orchestrati dallo chef Tiziano Trevisanutto. Una degustazione che racconta l’autenticità del territorio, tra tradizione contadina e ricerca di qualità.
In serata (ore 20.30), la musica diventa viaggio con “Dagli Appennini alle Madonie” del Barga Jazz Ensemble guidato dal contrabbassista e compositore Bruno Tommaso. Un concerto che intreccia tradizione popolare e ricerca jazzistica, che intreccia memoria e innovazione, con un programma musicale ricco di colori e contrasti, dove il jazz dialoga con il territorio, con gli Appennini. «Sono un fiammingo del jazz», spiega Tommaso, «fedele alla variazione, all’ironia e all’ascolto delle radici italiane».
Fitto il programma di sabato, che si apre alle 11.00 con l’incontro Montagna pordenonese: visioni future, dedicato ai temi dell’impresa e della rigenerazione delle aree interne, promosso con Confcooperative e Università di Udine, con il coinvolgimento degli studenti dell’IIS Il Tagliamento di Spilimbergo.
Nel pomeriggio spazio alla fotografia con la presentazione del volume di Manuel Cicchetti e Antonio G. Bortoluzzi dedicato alle Dolomiti, e alla poesia con l’incontro tra Azzurra D’Agostino e Roberto Cescon, appuntamento realizzato in collaborazione con Fondazione Pordenonelegge. In serata, un intenso momento teatrale con Christian Poggioni e Clara Zucchetti, protagonisti di un viaggio spirituale che esplora la verticalità dell’animo umano.
La giornata conclusiva, domenica, accoglie protagonisti d’eccezione. Enrico Brizzi, alle 11.30, invita il pubblico a riscoprire il cammino come esperienza di conoscenza con le sue Lezioni di cammino, in collaborazione con il Premio ITAS del Libro di Montagna. A chiudere il Montagna Teatro Festival sarà lo spettacolo Lunga vita agli alberi di e con Stefano Mancuso e Giovanni Storti, con la regia di Arturo Brachetti: un dialogo ironico e illuminante tra scienza e teatro per esplorare l’intelligenza straordinaria del mondo vegetale.
Ingresso gratuito agli incontri con prenotazione obbligatoria; biglietti per gli spettacoli dell’11 e del 14 disponibili in biglietteria e online. Informazioni: teatroverdipordenone.it.
