Era da tempo che volevo visitare la Finlandia, la nazione dei mille laghi, dove la natura ancora regna sovrana nella sua incontaminata bellezza e in particolare la sua capitale Helsinki. Ebbene finalmente ci sono riuscito! ….dopo averla sfiorata nell’estremo nord nel 2023 durante la traversata della Lapponia.
Il mio on the road in terra finnica inizia con una visita ad una delle tante isole al largo della Baia di Helsinki. Suomenlinna, la più famosa, catalogata addirittura Patrimonio Unesco e probabilmente la più adatta per un trekking giornaliero fuori città, perché ci sono davvero tante cose da vedere camminando lungo i bastioni che la cingono: dal mare Baltico di un colore blu intenso alla storia che sprigiona, per non parlare della bellezza della natura. Arrivare a Suomenlinna è stato davvero molto semplice, mi è bastato raggiungere il porto per imbarcarmi a bordo di uno dei traghetti che vanno e vengono dall’isola, ovvero un insieme di isolette collegate tra loro da bianchi ponti in legno. Il mini trekking non può non iniziare dalla chiesa che funge anche da faro. Sono le 20:00 il sole splende ancora alto a queste latitudini, dopo aver girovagato per l’intera isola da est verso ovest da nord a sud per cercare di non perdermi nulla di questo paradiso naturale, stanco ma soddisfatto mi dirigo verso l’imbarccadero. Salgo sul traghetto pronto a ripartire: prendo posto sulle panchine in legno a poppa, do un ultimo sguardo a Suomenlinna e mi godo il viaggio di ritorno, breve credo, non più di una ventina di minuti, ma intenso, tra isolette selvagge, tra cui spiccano casette dal tetto rosso immerse nel verde e bagnate dalle acque blu del Golfo di Helsinki.
Esco di buon’ora dall’ostello dopo l’escursione di ieri, rinfrancato, oggi mi dedicherò alla visita della città prima di dirigermi verso la terra dei laghi. Non so quanti km ho macinato, ma credo di avere visitato tutto quello che c’era da vedere: dal mercatino di Kauppatori (ricco di bancarelle di souvenir e cibo) alle chiese (Tuomiokirkko, la cattedrale bianca, quella Ortodossa Uspenski, l’ortodossa che svetta e colpisce per la magnificenza al suo interno, la chiesa nella roccia e Kampin, la cappella del silenzio).
Per poi passare all’inovativa biblioteca Oodi (uno ci potrebbe spendere un’ intera giornata all’interno) ed arrivare fino a Taka-Töölö uno dei quartieri periferici e oltre per ammirare il monumento dedicato a Sibelius avvolto nel verde e affacciato sul mare. Per chiudere il tour cittadino come non potevo non andare a bere una birra da Sirdie (unico pub dove c’è ancora un vecchio jukebox funzionante) nel quartiere Kallio, passando di sfuggita dal giardino botanico. Arrivare a Lappeenranta è già stata un’ avventura. Il tempo di prendere un caffè e via verso il lago Saimaa, per una tre giorni di full immersion tra i sentieri che cingono le sponde. Si addentrano nella fitta foresta di un verde intenso e costeggiano miriadi di laghetti di ogni dimensione. Più mi inoltro verso l’interno più mi rendo conto della bellezza dei posti che sto attraversando, davvero unici. Finalmente mi sento a mio agio, nel mio modo di viaggiare di fare trekking, nell’ esplorare il mondo. Da solo con la natura che mi circonda! Unici rumori il cinguettio degli uccelli, il fruscio degli alberi e quello della piccola e paffuta foca dagli anelli, una delle poche foche d’acqua dolce esistenti al mondo, una specie in via di estinzione. Impossibile anche solo pensare di avvistarla in lontananza. Rimasta intrappolata in questi laghi durante la glaciazione e l’innalzamento delle terre, si è adattata e ha cominciato a vivere in queste zone.
Ci sono voluti tre giorni, tre tappe forzate per arrivare a Parikkala sull’esterno ovest ai confini con la Russia e anche questo mio andare in terra finnica grazie a un bel tempo che non mi ha mai lasciato e alle lunghe giornate che mi hanno dato quella sicurezza che il buio non mi avrebbe portato. Giunto al termine, ora mi aspetta un estenuante viaggio di ritorno. Poter vivere questi momenti da solo mi fa caricare le pile, mi rende felice. Sono davvero contento di essere riuscito ancora una volta a lasciarmi alle spalle la vita quotidiana, in questo breve trekking nella terra dei mille laghi, un viaggio che conserverò dentro di me gelosamente.