E’ partita con il “botto” la 34a edizione di Udin&Jazz
Sold out al Castello di Udine per i DOGSTAR
Il trio di formazione statunitense con Bret Domrose alla chitarra e voce, Robert Mailhouse alla batteria ma soprattutto Keanu Reeves (si, la star di Matrix) al basso
Quella che per molti potrebbe essere solo una delle tantissime band di “alt rock” nate all’inizio degli Anni ’90 in America, per la precisione nel 1991 a Los Angeles, è invece formata dall’attore – già stella di Hollywood – Keanu Reeves con Robert Mailhouse conosciuto durante una partita di hockey su ghiaccio (così almeno si narra…).
Il primo nome della band è stato Small Fecal Matter, poi BFS (sigla che potrebbe indicare Big Fucking Shit o Big Fucking Sound) per poi diventare il definitivo Dogstar, nome proposto da Mailhouse ispirato dalla lettura del libro Sexus, dello scrittore Henry Miller.
I Dogstar (con Reeves al basso, Mailhouse alla batteria e alla chitarra e voce prima Gregg Miller e poi Bret Domrose) nascono quindi quasi per gioco. Escono però subito dal garage, aprono i concerti di artisti come David Bowie e Bon Jovi e nel 1996 pubblicano il primo Ep “Quattro Formaggi” e l’album “Our Little Visionary”.
Arrivati però al 2000, dopo aver suonato in alcuni dei festival più importanti del mondo, fanno uscire il secondo lavoro “Happy Ending”, che nel titolo pare essere un presagio di quello che sarebbe avvenuto puntualmente due anni dopo.
Inattivi per più di due decenni, durante la pandemia, grazie ad una serie di jam session californiane, realizzate in amicizia, il trio si è riavvicinato. Nel maggio 2023 tornano attivi e pubblicano il singolo “Everything Turns Around”, seguito pochi mesi dopo dall’album “Somewhere Between the Power Lines and Palm Trees“, da quest’anno finalmente portato in tour anche in Europa.
I suoni che fanno da padrone sono il post grunge e l’alt rock, con la capacità di raccontare le storie di vita di tre “ragazzi” comuni, o quasi.
Sul palco Udinese i tre arrivano con un leggero ritardo, “giustificati” dall’organizzatore di Udin&Jazz, il patron di Euritmica Giancarlo Velliscig.
Subito a prima impressione, si fanno notare per una sessione ritmica molto energica, perfetta per sostenere il duo basso chitarra. Pochi virtuosismi, suoni ben combinati, quadrati e armonici al punto giusto.
Sfiderei chiunque, tra le migliaia di fan dell’attore hollywoodiano, a nominare i titoli delle canzoni che il trio suona, ma ho la quasi assoluta certezza che mi risponderebbero “spostati che non lo vedo”!!!!!
Per dovere di cronaca verso chi la musica “anche” la ascolta, cito in ordine sparso i brani proposti dalla band in questa serata friulana: Blonde, Lust, How the Story Ends, Everything Turns Around, Out Of, Glimmer, Dillon, Street, Math, Shards of Rain, Overhang, Sleep, Runway, Marmalade, Breach seguite dall’acclamato bis con Shallow Easy, Upside, I Wanna Be Sedated (Ramones cover) e Jackbox.
Il pubblico di 2 mila persone, molte delle quali da fuori regione e dall’estero visto che il trio ha in programma poche date in Italia, ha potuto godere di un sound curato e ben eseguito, anche grazie all’acustica e alla professionalità dei tecnici. Unica nota forse un po’ stonata, il fatto che molto “ragazze” si sono lamentate per la freddezza di Keanu, che di rock star ha poco, anzi, è apparso molto timido e introverso, come si addice ai personaggi che interpreta sul grande schermo.
Alla fine, pur di strappare foto e sorrisi al beneamato, il pubblico si è riversato sul sottopalco – anche solo per ballare o poter vedere più da vicino la star americana.
DOGSTAR
Keanu Reeves – basso, cori
Robert Mailhouse – batteria, cori
Bret Domrose – chitarra, voce principale
Quella andata in scena ieri al Castello di Udine, però, è solo l’anteprima di Udin&Jazz, che dall’8 al 14 luglio vedrà protagoniste in città alcune fra le migliori proposte musicali del contesto nazionale e internazionale, con numerosi momenti di approfondimento e focus sul Jazz e sul Blues: da Gary Clark Jr a Fantastic Negrito, dai progetti McCoy Legends e The Jazz Bins del chitarrista Marc Ribot, dal “pianista di Yarmouk”, Aheam Ahmad, al rivoluzionario trio di Daniela Pes.