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FESTIVAL MONFALCONE GEOGRAFIE sulle rotte del nostro tempo dal 20 al 24 marzo

DiRedazione

Mar 2, 2024

MONFALCONE GEOGRAFIE, LE NUOVE ROTTE DEL VIVERE: DAL 20 AL 24 MARZO 2024 LA CITTÀ CROCEVIA DEL NORD ADRIATICO SI INTERROGA -PER IL SESTO ANNO- SUL “RACCONTO GEOGRAFICO” DEL NOSTRO TEMPO, IN UN GRANDE FESTIVAL CHE INDAGA CAMBIAMENTI GLOBALI E IDENTITÀ LOCALI.

Incontri con gli autori, letture sceniche, musica, arte, passeggiate e proiezioni, riflessioni che diventano “mappe” del nostro quotidiano, in un mosaico di esperienze e pensieri, con un “festival nel festival” ogni mattina, formato giovani lettori. Un centinaio di voci che si intrecciano in cinque giorni, e una quarantina di libri al centro delle “Geografie dell’uomo e dei sentimenti”, con Vittorino Andreoli, Susanna Tamaro, Giacomo Poretti, Paolo Milone, Beatrice Salvioni. Delle geografie anche oscure della mente, con fuoriclasse del thriller come Donato Carrisi e Ilaria Tuti. “Geografie di formazione” con il racconto autobiografico di Luca Zaia, e tornano le “Geografie dello spazio” con i voli verso Marte raccontati da Paolo Ferri, viaggeremo anche fra le “Geografie dell’Arte” con Carlo Vanoni e le “Geografie del calcio con Marino Bartoletti. La Geografia e la Geopolitica ritornano riferimento primario, anche drammaticamente, fra conflitti vicini e lontani: ce lo spiegheranno, fra gli altri, Fabrizio Gatti, Giorgio Cella, Fausto Biloslavo. “Geografie dell’attualità e del nostro tempo” con Tommaso Cerno, Daniele Capezzone e con il primo cittadino di Monfalcone, il sindaco Anna Maria Cisint, voce guida del libro-intervista “Tutto si lega” (Signs Books).

MONFALCONE GEOGRAFIE: LE ROTTE DELLA VI EDIZIONE DEL FESTIVAL.

Geografie scompaginate. Mondi che perdono la bussola, tensioni che mettono sotto scacco il pianeta, fra crisi ambientale e confini che si sfilacciano, conflitti vicini e lontani che si respirano oggi anche da un continente all’altro. Mai come oggi è urgente delineare e comprendere i cambiamenti in atto, sapendo che il tempo è globale e che ogni latitudine geografica conserva una sua identità ‘locale’, capace di adattarsi con risposte e percorsi propri. Da questa consapevolezza riparte “Monfalcone Geografie”, dal 20 al 24 marzo 2024 al traguardo della sua sesta edizione, promossa dal Comune di Monfalcone con Fondazione Pordenonelegge.it per la cura artistica di Gian Mario Villalta, Silvana Corbatto e Roberto Covaz, di intesa con il Comitato scientifico del festival. «Quest’anno partiamo dalla nuova Casa di Geografie – spiega il sindaco Anna Maria Cisint – che da questa edizione ospiterà in maniera permanente il festival che è ormai diventato l’evento di punta delle attività culturali organizzate dal Comune di Monfalcone. Una rassegna che nasce pensando alle navi che partono da qui e portano la nostra città in tutto il mondo e con questa similitudine abbiamo voluto portare in città il concetto di viaggio per indagare la società globale. Un appuntamento a tutto tondo con la cultura, che si evolve di anno in anno, rendendo protagonista la nostra città, abbracciata da mare e Carso, con l’intento di valorizzarla. Ed è proprio a questo scopo che accompagneremo autori e visitatori sul punto più a nord del Mediterraneo e sul nostro amato Carso, per consentire anche a chi non conosce il nostro grande patrimonio di scoprire quanto Monfalcone ha da offrire».

Un festival che torna con incontri, letture sceniche, musica, arte, passeggiate e proiezioni, riflessioni che diventano “mappe” del nostro quotidiano, in un mosaico di esperienze e pensieri, e con quel “festival nel festival” che è il cartellone di Geografie ragazzi, ogni mattina, dedicato alle scuole di ogni ordine e grado e ai giovani lettori. Un centinaio di voci che si intrecciano in cinque giorni, e una quarantina di libri da sfogliare, in un momento delicato e ‘speciale’ per il mondo: «dopo che è dileguata in un breve decennio l’illusione di una pacifica era globalizzata – osserva il direttore artistico Gian Mario Villata – e una rete di esaltazione divisiva si trasforma ogni volta in un vortice di rancore e aggressività. La superficie del pianeta è percorsa da inattese tensioni politiche, alcune delle quali sono sfociate in guerra aperta, e da non meno gravi minacce per la vita che provengono dai cambiamenti legati al clima e all’uso delle risorse naturali. Filo rosso della nuova edizione sarà così l’indagine del rapporto fra cultura, ecologia e nuovi approcci all’economia: un modo per misurarsi con i cambiamenti di portata mondiale e con i loro riflessi sul territorio in cui viviamo, sulle “identità geografiche” con proprie caratteristiche e peculiarità». Tante, come sempre le location di Geografie, e per l’edizione 2024 uno spazio nuovo riservato agli incontri e agli approfondimenti scientifici, la “Casa delle Geografie” all’interno dell’ex Pretura. 

«Tanti gli argomenti che verranno trattati – evidenzia l’assessore alla Cultura, Luca Fasan – per interessare target differenti, con un’attenzione particolare rivolta ai giovani, per invogliarli a vivere la città e per fornire loro occasione di crescita. Anche quest’anno abbiamo coinvolto gli studenti dell’Isis Buonarroti, offrendo a 42 giovani di addentrarsi da protagonisti all’interno di questa kermesse che ha saputo ritagliarsi un posto importante nel panorama culturale regionale, anche attraverso gli appuntamenti itineranti che organizziamo nel corso dell’intero anno».

«Fondazione Pordenonelegge.it – sottolinea il presidente Michelangelo Agrusti – conferma il suo impegno per la 6^ edizione di un Festival che valorizza Monfalcone città delle “geografie”, motore di sviluppo economico e sociale per il territorio ma anche centro propulsore di proposte culturali che sanno coinvolgere i suoi cittadini»

E tanti i nomi e le rotte, in un percorso che spazia dalle “Geografie dell’uomo e dei sentimenti”, con Susanna Tamaro in un “interno familiare”, Vittorino Andreoli e la “dittatura del denaro”, Giacomo Poretti del trio Aldo Giovanni & Giacomo che si misura con un “Allegro sconcerto”, i dubbi di Paolo Milone “impreparato” davanti alla morte, l’esordiente Beatrice Salvioni e la sua “Malnata”. Le geografie anche oscure della mente, saranno percorse, in due diversi incontri, da fuoriclasse del thriller come Donato Carrisi e Ilaria Tuti, con i loro ultimi romanzi. “Geografie di formazione”, con il Governatore del Veneto, Luca Zaia, impegnato in un racconto autobiografico, e tornano le “Geografie dello spazio” con i voli verso Marte raccontati da Paolo Ferri, viaggeremo fra le “Geografie dell’Arte” con Carlo Vanoni e le “Geografie del calcio” con Marino Bartoletti. La Geografia e la Geopolitica ritornano riferimento primario, anche drammaticamente, fra conflitti vicini e lontani: ce lo spiegheranno, fra gli altri, Fabrizio Gatti, Giorgio Cella, Fausto Biloslavo. “Geografie dell’attualità e del nostro tempo” con Tommaso Cerno, Daniele Capezzone e con il primo cittadino di Monfalcone, il sindaco Anna Maria Cisint, voce guida del libro-intervista “Tutto si lega” (Signs Books). Senza dimenticare le “Geografie digitali” che modellano le interazioni umane e i paesaggi sociali approfondite da Luca Taddio, Gabriele Giacomini e Roberto Masiero, e l’impatto della rete sulle nostre vite con Carlotta Cubeddu. Cinque giorni nel cuore di Monfalcone, crocevia dell’Alto Adriatico e cerniera fra est e ovest, grande “archivio” di storie tra Carso e Isonzo in cui riconoscere e reinterpretare le tracce di un tempo, “città-fabbrica” emblematica per ciò che racchiude, con le sue navi e i suoi cantieri proiettati idealmente nei mari dei cinque continenti. E mai come adesso, terreno di sperimentazione dentro il quale provare a delineare le rotte di un futuro che appare ancora confuso.

IL CARTELLONE DI GEOGRAFIE 2024: ANDREOLI E BARTOLETTI PER SALPARE

Si parte con l’evento inaugurale di mercoledì 20 marzo (ore 18, piazza della Repubblica) affidato al celebre psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli e al suo nuovo saggio appena uscito in libreria per Solferino, “La dittatura del denaro”, un invito ad allontanarsi dal culto del «Dio-denaro» per tornare a un’economia dal volto umano, all’individuo e al suo significato di essere nel mondo. Una “psicoeconomia del bene” aperta a campi come quelli della fragilità dei sentimenti e delle relazioni e ai valori che sono alla base del vivere comune. Alle 21, al Teatro Comunale, il giornalista sportivo Marino Bartoletti ci proietterà in una sfida magica, “La partita degli dei” (Gallucci ed): intervistato dal giornalista Sebastiano Franco, per regalare storie incredibili di grandi “eroi” del calcio, dall’amico Gianluca Vialli, cui ha dedicato un libro, a Paolo Rossi, Diego Armando Maradona, Giacinto Facchetti, Gaetano Scirea, agli stranieri Pelè, Best, Puskàs, svelando aneddoti, storie, ricordi e amicizie personali, con l’onnipresenza di “GV”, il grande vecchio, ossia Enzo Ferrari, e il GVT, il grande vecchio titolare, cioè Dio.

GEOGRAFIE DELL’ANIMA E DELLA MENTE. ROMANZI, MEMOIR, ESPLORAZIONI.

Le “Geografie del tempo” si misurano anche attraverso gli sguardi degli autori capaci di delineare i percorsi più imprevedibili dell’anima e della psiche. Il maestro del brivido Donato Carrisi è atteso domenica 24 marzo alle 16.30 in piazza della Repubblica/ Spazio Nord con il suo nuovo romanzo, “L’educazione delle farfalle” (Longanesi), in dialogo con il direttore artistico Villalta: un viaggio senza ritorno nei recessi più oscuri del cuore in una attenta esplorazione delle nostre paure più ancestrali per portare il lettore a vedere il mondo con occhi diversi. Chi ama il crime e le avventure della commissaria profiler Teresa Battaglia non può perdersi Ilaria Tuti con “Madre d’ossa” presentata da Alberto Garlini (23 marzo ore 17 piazza della Repubblica/ Spazio Nord): un altro viaggio negli enigmi della vita e della memoria, tanto più ora che la protagonista si ritrova ostaggio di un male che non perdona, l’Alzheimer, che improvvisamente la trascina nel buio. A suggellare il festival, domenica 24 marzo alle 18 in piazza della Repubblica/Spazio Nord, sarà Susanna Tamaro che torna in Friuli Venezia Giulia con l’ultimo lavoro uscito in autunno, “Il vento soffia dove vuole” (Solferino), nuovo romanzo scritto in forma epistolare in cui una madre si mette a nudo, svelando vita e pensieri agli affetti più cari, figli e marito (presenta Alessandro Mezzena Lona). Geografie 2024 esplora anche i viaggi personali e “sentimentali” al centro del racconto autobiografico di Luca Zaia, atteso al Comunale giovedì 21 marzo alle 21, in dialogo con Valentina Gasparet, il governatore del Veneto racconterà il suo percorso di formazione a  diciott’anni in “Fa’ presto va piano” (Marsilio), muovendosi lungo le strade d’Europa a bordo di una 2 Cavalli, nello stupore nella «scoperta» dell’altro, provando l’esperienza delle frontiere, fisiche e psicologiche, e lo smarrimento davanti al limite estremo, giocando con la malinconia del distacco e la libertà della memoria che resta. Il cuore porta anche lontano, come racconterà l’artista della parola e dell’ironia Giacomo Poretti, del trio di Aldo Giovanni e Giacomo,  nel suo ultimo romanzo “Un allegro Sconcerto”, edito La Nave di Teseo (22 marzo ore  21, piazza della Repubblica Spazio Nord), in dialogo con la giornalista Elisabetta Pozzetto: un divertente percorso attraverso  una galleria di personaggi che, nelle loro storture e magnificenze, nei loro guizzi e nelle loro ombre, racchiudono la sconcertante bellezza dell’essere umano, in grado di realizzare l’impossibile con la sua immaginazione. Una riflessione condivisa, sia pure in modo diverso, dallo psichiatra Paolo Milone nel suo “Astenersi Principianti” (Einaudi), manuale ironico che si misura con la morte e con il suo mistero, nella speranza di non arrivare impreparati davanti al Signora con la falce. Insieme all’autore dialogherà il direttore artistico Gian Mario Villalta (23 marzo ore 18.30 Piazza della Repubblica Spazio Nord). Nel buio degli anni del fascismo, sullo sfondo della guerra d’Abissinia, nasce la storia di formazione, di amicizia femminile e sopraffazione esplorata dall’esordiente Beatrice Salvioni ne “La Malnata” (Einaudi), che il 23 marzo alle 15.30 (Piazza della Repubblica/Spazio Nord) sarà presentata dalla giornalista Fabiana Dallavalle. 

Geografie 2024 proietterà il pubblico verso altri mondi: per esempio con il celebre fisico Paolo Ferri e le sue storie di esplorazioni in “Le sfide di Marte” (Cortina ed), racconto appassionato sulle difficoltà e i fallimenti vissuti da molte missioni marziane (23 marzo ore 10 piazza della Repubblica Spazio Nord): in dialogo con il vicedirettore NEM Fabrizio Brancoli, Ferri racconterà tutto quello che ha vissuto  in prima persona, rivivendo le emozioni, i successi e i gli insuccessi  sperimentati con i suoi collaboratori nelle sale controllo sulla Terra.  Ci sono poi le “geografie digitali” nate dall’impatto di un internet globale sulle nostre vite, che modellano i rapporti umani e i paesaggi sociali, tra contrasti fra globale e locale, tra smart city e smart land, come osserva il docente di estetica Luca Taddio con Gabriele Giacomini e Roberto Masiero (domenica 24 marzo, ore 16 piazza della Repubblica/ Spazio Sud, in collaborazione con Mimesis Festival). E c’è il suggestivo punto di vista adottato dallo storico e critico Carlo Vanoni che in “Io sono il cambiamento. Storia di Arte” (Solferino) fa parlare l’arte in prima persona (22 marzo ore 17.30 piazza della Repubblica Spazio Nord) scorrendo una storia di committenti e artisti, di invenzioni e innovazioni, toccando temi scottanti, come le opere e gli usi che ne facciamo, il pensiero e la sua mercificazione, il potere o l’impotenza della cultura.

CONFINI, CONFLITTI, NUOVE GEOGRAFIE E ALTRE MAPPE DEL NOSTRO TEMPO

Le Geografie del presente si declinano così attraverso gli sguardi dei protagonisti del festival. Sui confini violati, quelli dell’Ucraina, ci guiderà nella riflessione Giorgio Cella, docente e analista di politica internazionale, nell’incontro del 22 marzo (ore 18.30 Piazza della Repubblica/Spazio Sud) presentato dal giornalista Oscar D’Agostino: “Storia e geopolitica della crisi ucraina – Dalla Russia di Kiev a oggi” (Carocci) rappresenta uno testo cruciale per addentrarsi non solo nelle vicende dell’Ucraina e della sua crisi con Mosca, ma anche per una più generale comprensione degli avvenimenti di quella periferia centro-orientale d’Europa che nel corso della storia del Vecchio Continente è stato troppe volte gravemente trascurata. Un mondo mai come ora sull’orlo di un baratro che verrà osservato anche dal giornalista di guerra Fausto Biloslavo (23 marzo ore 21 Teatro Comunale) in una serata presentata dal giornalista Mauro Manzin dal titolo indicativo, “Geografie dei conflitti”: un percorso nella “terza guerra mondiale”, come ha sintetizzato Papa Francesco, che spazia da Israele, Russia, Corea, fino all’ultimo pezzo che si combatterà in Estremo Oriente per il controllo cinese di Taiwan. E con il rapido mutamento degli scenari conflittuali, si modificano anche gli obiettivi politici dei governi, come spiegherà il direttore de “L’identità”, Tommaso Cerno (domenica 24 ore 15 piazza della Repubblica/ Spazio Nord) intervistato dal vicedirettore NEM Paolo Mosanghini: la difficoltà di leggere gli eventi, che appartiene a tutti, si scontra con la necessità di fare in fretta e di indovinare allo stesso tempo difficili equilibri.

Pienamente focalizzato sulle “Geografie del nostro tempo” è il libro d’esordio del primo cittadino di Monfalcone, il sindaco Anna Maria Cisint, “Tutto si lega” (Signs Books), presentata da Lucio Gregoretti. Una lunga intervista nella quale presenta le ragioni e il significato del suo impegno alla guida di una città–laboratorio per l’integrazione. L’immigrazione non è una variabile indipendente – spiega nel libro l’autrice — perchè tutto si lega: dal mercato del lavoro alla sicurezza, al sistema delle protezioni sociali, alle politiche scolastiche e quelle familiari: un filo comune collega il futuro del nostro Paese. La presentazione in anteprima sabato 23 marzo, alle 11.30 in Piazza della Repubblica/Spazio Nord. Daniele Capezzone cerca di fuggire dai fantasmi del passato con “E basta con ‘sto fascismo” (Piemme), saggio al centro dell’incontro con il giornalista Andrea Zambenedetti il 24 marzo alle 11.30 in piazza della Repubblica Spazio Nord: un “liberty speech” sfrontato, che chiama in causa in modo esplicito gli avversari ma anche gli amici e gli alleati per combattere un “logoro evergreen” delle sinistre “ossessionate dal fascismo”. Temi che tornano nell’appuntamento con Magdi Cristiano Allam (23 marzo ore 10, piazza della Repubblica Spazio Nord) col suo “Un miracolo per l’Italia”: secondo lo scrittore, opinionista e giornalista “stiamo assistendo e subendo uno scontro planetario dopo la fine del Mondo bipolare. Stati Uniti, Nato e Unione Europea promuovono un ‘Nuovo Ordine Mondiale’ scatenando guerra finanziarie, ideologiche, biologiche, psicologiche e convenzionali con il rischio dell’Apocalisse nucleare”. 

GEORAGAZZI, IL FESTIVAL NEL FESTIVAL PER GIOVANI LETTRICI E LETTORI.

Un percorso speciale di GeoGrafie 2024 viene dedicato ai giovani e giovanissimi, con autori pronti a coinvolgere platee di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie attraverso incontri, giochi, laboratori capaci di stimolare la riflessione sui grandi temi del nostro tempo. Come il giornalista d’inchiesta e Premio Terzani Fabrizio Gatti (22 marzo, ore 11.30 Piazza della Repubblica/ Spazio Nord), che ci guiderà nel viaggio con una famiglia siriana, ma anche con tante altre famiglie dal destino simile, verso la salvezza: “Nato sul confine” (Rizzoli) Gatti sarà presentato dagli studenti dell’Isis Buonarroti di Monfalcone, Ambasciatori del festival  Con Febe Sillani le scuole d’infanzia di Monfalcone inizieranno le giornate del festival andando magicamente alla scoperta di mondi nuovi. Si parlerà di social, realtà virtuale e cyberbullismo con Carlotta Cubeddu (20 marzo alle 10 al teatro Comunale) che, in “SocialMente. Per un uso consapevole della rete” cercherà di spiegare l’impatto della rete sulle nostre vite con i ragazzi delle medie. E poi largo all’ambiente, con “Le storie degli animali che ci insegnano a essere umani” grazie al poliziotto scrittore Riccardo Gazzanica che, agli studenti delle medie, racconterà “Quello che non dicono” (21 marzo ore 10.30 Teatro Comunale) presentato da Valentina Gasparet. Chiara Spadaro, in dialogo con Sergio Zilli, si concentrerà sulle conseguenze spesso irreversibili dovute alla perdita degli insetti impollinatori ne “L’arcipelago delle api” (21 marzo ore 11 piazza della Repubblica/Spazio Nord, incontro a cura delle Ass. Geografi italiani, Società Geografica Italia e Ass Italiana insegnanti di Geografia).  Ma “GeoGrafie” costeggia anche i percorsi dell’anima dei ragazzi, quando la vita impone loro cambiamenti inaspettati da fronteggiare all’improvviso: ne parla Luca Giachi agli studenti delle superiori nel suo romanzo “Senza disturbare nessuno” edito da Giunti (22 marzo ore 9.30 piazza della Repubblica Spazio Nord, presenta Sarah De Sal) ambientato in un’estate cruciale nella tranquillità innaturale di una Roma immobile e bellissima. Il grido d’aiuto del pianeta, mai come ora inquinato e minacciato, risuonerà per i bambini delle primarie in “Chi Salverà la terra?” a cura di Luigina Del Gobbo (20 marzo ore 10 e 11 in Biblioteca comunale); l’autore Stefano Bordiglioni svelerà in modo divertente ai bambini e alle bambine delle scuole primarie  tutte “le prime volte” delle scoperte e invenzioni che hanno caratterizzato la storia dell’uomo (“E’ tutta un’altra storia” il 21 marzo alle 9.30 in piazza della Repubblica Spazio Nord). 

GEOGRAFIE DI CASA E DEI PAESAGGI, ALTRE STORIE E INTRECCI DEL FESTIVAL

Monfalcone al crocevia tra il Carso e il fiume Isonzo, centro transfrontaliero, industriale e multietnico, caratterizzato dal forte polo cantieristico. Ma anche città che porta i segni impressi dalla guerra sul Carso, tracce fruibili lungo i percorsi del Parco Tematico della Grande Guerra. Ecco allora che il festival dedica una sezione speciale al territorio, declinata in passeggiate insolite. Come quella curata dalla guida ambientale ed escursionistica Andrea Ferletic il 22 marzo alle 9 e alle 11 (partenza dal punto Iat in piazza della Repubblica) sui “luoghi di pietra che ancora ci parlano” come la trincea Joffre e la Grotta Vergine, ricche di testimonianze di quanto avvenuto a Monfalcone tra il 1915 e il 1917. Un altro percorso (22 marzo ore 15.30), sempre con Ferletic, va alla scoperta, lungo le vie del centro, delle tracce del passato monfalconese e dell’antica città murata medievale. Monfalcone protagonista poi della lettura scenica del testo di Roberto Covaz, con gli attori dell’Associazione Arteteatro Aps in programma il 22 marzo alle 18.30 in biblioteca: “Bastarda, la spada di Monfalcone” racconta la spada “poco comune” che si impugna con “una mano e mezza”, custodita nel Museo medievale della città: uno sguardo alla storia della spada, ma nello stesso tempo alle più antiche tracce dell’abitato risalenti al XII e XIII secolo.  Monfalcone affiora anche nell’incontro con gli studiosi Pietro Comisso e Alessandro Morgera (22 marzo ore 17 piazza della Repubblica Spazio Sud): in “Diseredati dalla fortuna” i due studiosi, presentati da Luca Caburlotto, descrivono i piani di sfollamento negli anni 1934 -1944, quando la città fu teatro di occupazione nazista e di bombardamenti aerei. Una città tormentata in cui gli edifici pubblici venivano “contesi” tra gli sfollati e le forze armate occupanti, ovviamente vincenti.  Monfalcone è anche punto strategico per le “vie dell’ambra”, crocevia di popoli  dalle radici culturali più differenti, come osserva il medico-studioso Aniello Langella parlando della città come “topos geografico e storico” nell’incontro del 22 marzo alle 16 in piazza della Repubblica/ Spazio Nord, presentato da Luca Fasan: “il punto più a nord del Mediterraneo” è anche sede della romanità che nel corso dei secoli ha mutato le proprie geometrie, affermandosi come realtà topografica e culturale. Un altro ospite speciale di Monfalcone Geografie è Hans Kitzmuller, che si mette in viaggio per ricostruire la storia di Nora Gregor, affascinante attrice goriziana (1901-1949) famosa al tempo e poi scomparsa, segnata dalle tragedie della storia: in “Lontano da Vienna” (Vita Activa) il giornalista traduttore e autore di numerose opere sulla cultura tedesca e mitteleuropea a Gorizia (23 marzo ore 16.30 piazza della Repubblica Spazio Sud) regala frammenti di una figura femminile in fuga dalla Germania nazista.  

Sempre il territorio al centro di una curiosa riflessione sul vino friulano “taglia lingua” Tazzelenghe, protagonista del saggio di Stefano Cosma e Angelo Costacurta, presentato da Riccardo Pilat il 24 marzo alle 10.30 in piazza della Repubblica: “Un vino dotato di grande personalità e indomabile che richiede grande perizia enologica, una certa dose di pazienza, e condizioni di partenza – terroir e clima – molto specifiche, come si trovano a Buttrio e a Cividale”. E per riascoltare la “voce” di questa terra, crocevia di popoli contesi, ecco il progetto poetico-musicale “Ultra Lisontium” che chiude la serata del 22 marzo al Comunale (ore 20.45): in scena la FVG Orchestra diretta da Paolo Paroni, con testi e voce narrante di Ivan Crico, solista Luisa Cottifogli e composizioni originali di Alessio Domini e Ingrid Macus. Oltre l’Isonzo, fiume che ha attraversato più confini, si sono incontrati e scontrati popoli latini, slavi, germanici: e la serata al Comunale regala un ventaglio di suggestioni che spaziano da canti patriarchini agli arditi esperimenti di Schoenberg. Infine, per chiudere il viaggio attorno a Monfalcone, ecco “Ritratto sentimentale di una città” (23 marzo ore 12.30 Piazza della Repubblica Spazio Sud), premiazione del concorso fotografico e di quello per la miglior vetrina a cura di Ascom, Cna, Confartigianato e VivaCentro.

Il festival diventa un’occasione per affrontare anche tematiche sempre più urgenti, quelle legate all’ambiente e ai paesaggi che ci circondano. Ci sono le storie dell’architetta, storica e curatrice d’arte Francesca Agostinelli (21 marzo ore 17 Casa delle Geografie, presenta Edino Valvovich,) che in “You are beautiful” rilegge il “discorso ambientalista” attraverso la lente dei media visuali, mostrando così un’Italia costretta a confrontarsi con un patrimonio abbandonato e in crescente degrado. 

E poi c’è il mare visto come rotta da affrontare seguendo non soltanto Ulisse o Sinbad il marinaio, ma anche il migrante di oggi o gli schiavi rinchiusi nei container: Pino Pace (21 marzo ore 17.30 piazza della Repubblica Spazio Sud, e il 22 marzo alle 9.30 e 10.30 in biblioteca per i ragazzi delle primarie) ricostruisce i più incredibili, divertenti, drammatici e significativi viaggi tra acqua e terraferma nel curioso diario di bordo “Rotte di mare” (Quinto Quarto ed). “L’educazione al mare” diventa così l’obiettivo del docente di Geografia Enrico Squarcina (21 marzo ore 18 piazza della Repubblica/ Spazio Nord, a cura dell’ass. Geografi Italiani, Società Geografica Italiana e Ass. Italiana Insegnanti di Geografia) che nel suo saggio vuole stimolare il senso di “cittadinanza oceanica” che ci fa sentire responsabili nei confronti di quella che è la parte più estesa e al tempo stesso la meno conosciuta della superficie terrestre. Uno sguardo condiviso anche dal marinaio girovago Fabio Fiori in “Anemos. I venti del Mediterraneo” (Mursia), viaggio affascinante e poetico tra i miti e le storie, di ieri e di oggi nel Mediterraneo, seguendo Enea, Odisseo e Giasone ma soprattutto i venti che hanno riempito le loro vele (23 marzo ore 18 Piazza della Repubblica /Spazio Sud). Anche l’Adriatico anima le riflessioni del festival, che nel suo gran finale del 24 marzo (alle 20.30 Teatro Comunale)  rende omaggio non soltanto al poeta Pasolini ma anche al mare che tocca la città isontina: “Pier Paolo Pasolini e l’Adriatico”  vede in scena Claudio Moretti con Federico Scridel, di Teatro Incerto, accompagnati dal maestro Simone D’Eusanio impegnati in una lettura scenica che attraversa gli scritti del poeta tra il 1949 e il 1970, dal romanzo d’esordio “Il sogno di una cosa” arrivando al materiale preparatorio del film Medea, girato in parte nella laguna di Grado nel luglio 1969. 

Geografie festival resta sempre occasione di scoperte, anche le più inaspettate. Ci si può immergere negli “Intrecci di storie”, una serata in compagnia dei Lettori in Cantiere (21 marzo ore 18.30 Piazza della Repubblica spazio Sud) che con le loro letture ad alta voce faranno rivivere “Scrittrici e scrittori misteriosi” spingendo il pubblico a indovinare.  Un’occasione per conoscere o ritrovare sotto altra luce alcuni personaggi della letteratura mondiale a cura di Chiara Bruschina e Silvana Corbatto. Ci si potrà poi interrogare sul senso del nostro stare al mondo grazie a “Bar Futuro”, il cortometraggio realizzato dal Laboratorio di Cinema dell’Isis Buonarroti di Monfalcone, a cura del regista Cristian Natoli e della docente Grazia Giovannardi (23 marzo ore 17.30 Biblioteca Comunale): un suggestivo film girato nella penombra di un cocktail bar in cui si incontrano due persone e una riflessione sul tema dell’identità e della scoperta di sé, ponendo l’accento sulle scelte  fatte e che si faranno. Spazio poi all’arte, alla mostra “Substantia” del pittore Pierluigi De Lutti aperta dal 15 marzo al 16 giugno alla Galleria d’arte contemporanea di Monfalcone, che verrà illustrata in una visita guidata in programma il 24 marzo alle 11. Senza andare nello spazio, ecco invece il potente viaggio di Giada Peterle (23 marzo ore 15 piazza della Repubblica/Spazio Sud) in giro per il pianeta con il suo “Pigafetta. Storia del primo viaggio intorno al mondo” (Becco giallo), racconto avvincente di un’impresa straordinaria che tra il 1519 e il 1522 ha portato il capitano Ferdinando Magellano oltre i confini del “conosciuto”. 

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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