Nel corso della prima guerra mondiale, i soldati di ogni esercito europeo realizzarono, durante la loro permanenza al fronte, svariati “graffiti” di carattere ufficiale o privato: targhe, iscrizioni, lapidi, epigrafi, nei luoghi dove abitualmente vivevano e combattevano.
Testimonianze di quei tragici momenti, collegate a soldati o reparti, sono pertanto state scalfite su trincee, caverne, camminamenti, strade e ogni qualsiasi opera edificata dagli eserciti belligeranti durante il conflitto.
Oggi, dopo un secolo di intemperie, frane o semplice trascuratezza, migliaia di graffiti sopravvivono nei territori coinvolti dal fronte italo-austriaco della Grande Guerra (1915 – 1918). Si tratta di un eccezionale “archivio” a cielo aperto, di uno straordinario patrimonio storico e umano lasciatoci dai giovani in uniforme che combatterono e morirono nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, di un bene pubblico da preservare e salvaguardare.
La ricerca dei Graffiti della Grande Guerra richiede una lunga attività di esplorazione degli ex teatri di battaglia e dei territori correlati alle vicende del primo conflitto mondiale: dall’alta montagna al settore prealpino, in ambiente collinare, carsico e lungo tutta la pianura.
L’attività si svolge per lo più al di fuori dei percorsi segnalati , seguendo ciò che resta delle mulattiere, delle trincee, dei camminamenti, dei sentieri, delle vie alpinistiche, esplorando caverne e fortificazioni, aggirandosi tra le vestigia dei manufatti e delle tracce risalenti agli anni 1915 – 1918. In grandissima parte tali strutture non hanno goduto di manutenzione per circa un secolo e, talvolta, si trovano in ambiente severo e impervio. Ogni attività di ricerca “sul campo” richiede a priori un’accurata preparazione storica , basata sulla consultazione della documentazione d’archivio, della bibliografia, delle eventuali testimonianze.
Ritrovare un graffito “inedito”, quindi non prima conosciuto, può essere il risultato di giornate intere dedicate all’esplorazione, seguendo mappe e fotografie di un secolo fa, nonché affidandosi alla propria capacità di leggere il territorio, indispensabile per muoversi tra vecchi sentieri, canaloni, dirupi, roveti e l’aspro territorio compreso fra Italia, Austria e Slovenia.
Da queste ricerche, nel 2012, nasce il “Catasto dei Graffiti della Grande Guerra”, sviluppato dal Gruppo Storico Friuli Collinare Museo della Grande Guerra di Ragogna col sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione di alcuni appassionati studiosi e ricercatori .
Raccogliendo l’eredità di decenni di ricerche, questo progetto si pone l’obiettivo di salvare e censire il contenuto storico-territoriale dei Graffiti della Grande Guerra; rendere pubblico il patrimonio storico culturale dei graffiti in una banca dati riconosciuta, organica, organizzata secondo criteri scientificamente validi; offrire ai ricercatori che si occupano di “Graffiti della Grande Guerra” una piattaforma aperta su cui registrare, promuovere e pubblicare i risultati delle proprie ricerche; valorizzare la tutela , lo studio, la divulgazione dei Graffiti della Grande Guerra promuovendo azioni di turismo culturale incentrati sulla loro riscoperta. Il progetto “Catasto dei Graffiti della Grande Guerra” nasce e si sviluppa in Friuli Venezia Giulia ma è proiettato a estendersi gradualmente all’intero fronte italo-austriaco e, potenzialmente, al resto d’Europa.
Per maggiori informazioni sul progetto: www.graffitidiguerra.it