AL VIA GLI EVENTI COLLATERALI ALLA MOSTRA “I LUOGHI DELL’INCERTEZZA E LE EMOZIONI DELLA LIBERTÀ”. SABATO 15 FEBBRAIO ALLE 17 ALL’AUDITORIUM DELLA CULTURA FRIULANA, L’INCONTRO, A INGRESSO LIBERO, CON ALCUNI ARTISTI CHE RACCONTERANNO LA GENESI DELLE LORO OPERE PRESENTI NELL’ESPOSIZIONE.
LA MOSTRA PROMOSSA DAL COMUNE DI GORIZIA, NELL’AMBITO DELLE INIZIATIVE DI GO! 2025 – NOVA GORICA E GORIZIA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, È CURATA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE PER LE ARTI CONTEMPORANEE PROLOGO
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GORIZIA – Appuntamento sabato 15 febbraio per scoprire la mostra “I luoghi dell’incertezza e le emozioni della libertà”, in cui trentanove artisti italiani e sloveni – in prevalenza goriziani – rendono idealmente omaggio alla figura e al lavoro di Franco Basaglia, voluta dall’amministrazione comunale in occasione di GO! 2025 – Nova Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, con la curatela e l’organizzazione firmate dall’Associazione per le Arti Contemporanee Prologo, con il critico Giancarlo Pauletto e la collaborazione di Franco Dugo, anche presente nell’allestimento con una sua opera.
Sabato 15 febbraio alle 17 nella Sala Mostre dell’Auditorium della Cultura Friulana, l’incontro, a ingresso libero, con alcuni artisti che racconteranno la genesi delle loro opere presenti nell’esposizione.
Negli spazi dell’Auditorium si possono infatti ammirare le opere di Sergio Altieri, Massimiliano Busan, Roberto Cantarutti, Stefano Comelli, Luciano De Gironcoli, Alfred De Locatelli, Armando Depetris, Mario Di Iorio, Nico Di Stasio, Ignazio Doliach, Franco Dugo, Michele Fenzl Menardi, Paolo Figar, Maurizio Gerini, Laura Grusovin, Francesco Imbimbo, Giacinto Iussa, Silvia Klainscek, Damjan Komel, Andrej Kosič, Stelio Kovic, Anja Kranjc, Roberto Kusterle, Alessandra Lazzaris, Marina Legovini, Cesare Mochiutti, Claudio Mrakic, Dilka Nassyrova, Stefano Ornella, Giovanni Pacor, Aleksander Peca, Maria Grazia Persolja, Jasmina Rojc, Ignazio Romeo, Alessio Russo, Nika Šimac, Angelo Simonetti, Franco Spanò, Giorgio Valvassori.
I lavori presenti in mostra non si limitano a illustrare Franco Basaglia, il suo impegno per migliorare la psichiatria, ma raccontano anche lo stato d’animo di una raggiunta libertà espressiva ed emotiva: un’esposizione per continuare a riflettere sul suo pensiero.
Alcuni degli artisti in mostra si sono ispirati all’icona di Marco Cavallo, la più popolare dell’intera vicenda basagliana, altri artisti si sono affidati al segno, trovato all’interno della vasta costellazione dell’informale. Altri artisti hanno lavorato, invece, su atmosfere allusive, simboliche. Poi c’è un ampio gruppo di opere che si fondano sulla figura, che può essere talvolta allusiva e simbolica, ma sempre presente e precisata, tra queste anche un ritratto. Sarà però soprattutto il visitatore a dare il loro senso alle opere, in un’interazione necessaria e feconda che non è tanto lontana da quella che Franco Basaglia e i suoi collaboratori cercarono di instaurare con i loro pazienti.
Gli appuntamenti collaterali alla mostra proseguiranno poi sabato 22 febbraio: sempre alle 17 un’assemblea aperta alla cittadinanza per la discussione del tema “Quando l’arte potrà avere un ruolo guida?“. Un incontro dove tutti avranno diritto di parola e verranno ascoltati. Infine, un’apertura straordinaria giovedì 27 febbraio per un incontro in mostra alle 18 con poeti e musica.
La mostra è visitabile gratuitamente ogni venerdì, sabato e domenica (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle19) fino a domenica 2 marzo.