IL “CONCERTO DELL’ALBATRO” INTRODUCE LA STAGIONE DI “PERLE MUSICALI IN VILLA” 2023
lunedì 16 ottobre alle 20.45 al Teatro Don Bosco di Pordenone il Trio Pantoum, vincitore del Premio Trio di Trieste 2022, sarà sul palco con l’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani e l’attore Antonio Veneziano, diretti da Eddi De Nadai
oltre al concerto ispirato al “Moby Dick” di Melville e firmato da Giorgio Federico Ghedini, il programma metterà come sempre “allo specchio” la musica del Novecento con altri brani storici e contemporanei di Janáček e Rutter
Si annuncia in autunno, ma con successivo svolgimento a inizio 2024, il nuovo programma di concerti della rassegna “Perle Musicali in Villa” 2023,che in questa sua XIV edizione inizia con un’anteprima del tutto speciale, che segna la prima delle prestigiose co-produzioni che andranno ad arricchire il programma firmato da Eddi De Nadai per l’Associazione Musica Pura di Pordenone e realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, del Comune di Pordenone, in collaborazione con vari soggetti culturali e privati del territorio.
Lunedì 16 ottobre alle 20.45 sul palcoscenico del Teatro Don Bosco di Pordenone (e quindi il 17 ottobre al Teatro Palamostre di Udine per la Stagione Diffusa OFF e mercoledì 18 al Teatro Miela di Trieste per la Stagione cameristica “Cromatismi” della Chamber Music diretta da Fedra Florit), Musica Pura, l’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani e la Chamber Music di Trieste presentano “Il concerto dell’albatro”, che vedrà sul palcoscenico i musicisti del Trio Pantoum, vincitore del Premio Trio di Trieste 2022, con la stessa Orchestra e l’attore Antonio Veneziano, diretti da Eddi De Nadai. Una serata ispirata al tratto distintivo degli appuntamenti di “Perle” Musicali in Villa”, che mette sempre al centro uno stimolante confronto tra la musica d’oggi e di ieri, per promuovere l’ascolto, e la familiarità del pubblico, con nuovi repertori.
Il Trio Pantoum, formato da Virgile Roche, pianoforte Hugo Meder, violino, e Bo-Geun Park, violoncello, si è costituito nel 2016 presso il Conservatoire National Supérieur de Paris. Il nome deriva da una forma poetica originaria della Malesia arrivata in Franciacon la moda dell’orientalismo nel XIX secolo, in cui si intrecciano due idee, una pittoresca e descrittiva, l’altra intima e sentimentale, alla base di una corrente culturale strettamente legata alla musica francese a cavallo tra Ottocento e Novecento. In questa cornice culturale si colloca l’attività del Trio Pantoum, perfezionatosi sotto la guida di eminenti musicisti nelle prestigiose classi del Trio Wanderer al Conservatoire à Rayonnement di Parigi dal 2018 al 2020, di Claire Désert e Ami Flammer al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris dal 2019 al 2021 e infine di François Salque e Louis Rodde dal 2021, senza citare importanti masterclass con didatti e interpreti ai vertici della musica cameristica mondiale. Già vincitori di importanti riconoscimenti internazionali, dopo il Primo Premio al Concorso Internazionale Premio Trio di Trieste nel 2022 hanno conquistato il Primo Premio ex aequo con il Trio Bohémo all’International Joseph Haydn Chamber Music Competition, il Primo Premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione e il Secondo Premio al Melbourne International Chamber Music Competition nel 2023.
La loro brillante e giovane arte sarà chiamata a interpretare la ricca gamma espressiva del “Concerto dell’albatro” scritto da Giorgio Federico Ghedini nel 1945 su ispirazione del “Moby Dick” di Hermann Melville, creando una delle poche pagine musicali che esaltano questo organico (trio con pianoforte, volino e violoncello e orchestra d’archi), con l’aggiunta anche della suggestione della voce recitante, che intreccia al pentagramma il passo del libro dove viene descritto il primo incontro, sulla tolda del Pequod, con l’enorme volatile che si libra sull’immenso oceano. Un momento che esprime ben presto la profonda natura spirituale di queste righe, sublimata dai cinque movimenti della partitura in una visione mistica del contrasto tra il bianco pennuto, considerato divino, e l’oscuro destino dell’uomo, che pure tende alla libertà e alla bellezza.
Sarà l’attore Antonio Veneziano a prestare la sua voce a Ismaele, il narratore delle vicende del Pequod e della sua ciurma alla ricerca della grande balena bianca. Nato a Genova, si diploma all’Accademia del Teatro Stabile di Trieste, studiando recitazione con Lidija Kozlovich e Antonio Salines. Prosegue la sua formazione artistica frequentando la BSMT, scuola di musical diretta da Showna Farrel, e quindi si specializza con Luca Ronconi, all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, alla Biennale di Venezia con Angélica Liddell e al C.U.T di Perugia. Attore di cinema e di teatro, è anche doppiatore, speaker radiofonico e conduttore televisivo.
Eddi De Nadai, pianista e direttore d’orchestra, svolge una intensa attività collaborando con prestigiose orchestre (Orchestra di Padova e del Veneto, Radiotelevisione Slovena, Sinfonica di Cordoba, Orpheus Kammerorchester Wien, Filarmonica di Bacau, Filarmonica di Kharkov e Odessa, Kiev String’s Orchestra, Radiotelevisione Albanese, Opera di Belgrado e Lubiana, Astana Opera) e dedicandosi prevalentemente al repertorio operistico. È fondatore e direttore artistico dell’Ensemble Strumentale Orpheus specializzato nella musica del Novecento e contemporanea e del progetto “All’Opera, ragazzi!” per la divulgazione del repertorio operistico contemporaneo per ragazzi, giunto alla quindicesima edizione. Collaboratore di cantanti di fama internazionale, ha tenuto concerti per prestigiose istituzioni e importanti festival in tutta Europa, Asia Centrale, Medio Oriente, Argentina, Messico, Stati Uniti.
Nel programma della serata “Il concerto dell’albatro”, che proprio il celebre Trio di Trieste, con Dario De Rosa, Renato Zanettovich e Libero Lana, eseguì per la prima volta, facendolo poi conoscere in tutto il mondo, verrà messo “allo specchio” con la musica di altri due autori europei tra l’Ottocento e la contemporaneità: sarà questo lo spazio per mettere in luce la versatilità dell’orchestra attraverso due “Suite per archi”, a firma di Leoš Janáček (1854-1928) e John Rutter (1945-), quest’ultima nota, ma di più raro ascolto.
Il concerto è ad ingresso libero con eventuale prenotazione (non obbligatoria) ai recapiti dell’Associazione Musica Pura: tel/whatsapp 338 2047725, mail musicapurapordenone@gmail.com
Informazioni sul web nel sito www.musicapura.it e sulle pagine Facebook e Instagram Musica Pura
In copertina : Trio Pantoum Melbourne 2023 – photo Sean Moloney