Stefano Vicari e Maria Pontillo
in collaborazione con Scuola Holden
NON CHIAMARMI COL MIO NOME
Leggere tra le righe: la disforia di genere
Sandro è un ottimo terzino anche se il calcio gli fa schifo, salvo che gli dà una scusa per depilarsi le gambe e rende suo papà almeno un po’ orgoglioso di lui. Paola si fascia il seno al punto che fatica a respirare, e combatte ogni giorno una battaglia con un nome e uno specchio nei quali non si riconosce. Stefano ce l’ha messa tutta a fare il figlio perfetto, ma poi ha detto ai genitori che vuole farsi chiamare Chanel, e ora teme si vergognino di lui.
Nel 2013, l’espressione «disforia di genere» ha sostituito «disturbo dell’identità di genere»: un cambiamento importante, che ha spostato l’attenzione sulla sofferenza psicologica che la persona vive. La parola disforia, infatti, dal greco, significa «difficile da sopportare», mentre il manuale statistico e diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-5 TR) la definisce come «caratterizzata da una forte e persistente identificazione col sesso opposto; le persone si ritengono vittime di una sorta di “incidente biologico” che le ha imprigionate in un corpo incompatibile con l’identità di genere che vivono soggettivamente.»
Secondo i dati disponibili in Italia, la prevalenza life-time della disforia di genere (DG) è stimata in circa 1 caso ogni 12.000 per i maschi che desiderano diventare femmine e 1 ogni 30.000 per le femmine che desiderano diventare maschi. Numeri che potrebbero tuttavia essere sottostimati a causa della difficoltà di rilevare i dati, e perché uno degli aspetti più complessi della DG riguarda la sua evoluzione nel tempo: nella maggior parte dei casi, la disforia scompare infatti nel passaggio dall’infanzia all’adolescenza, e solo il 12%-27% dei bambini continua a manifestarla oltre la pubertà. Per questo, il periodo tra i 10 e i 13 anni è considerato cruciale.
In Non chiamarmi col mio nome, quarta uscita della serie Erickson “Leggere tra le righe”, Stefano Vicari e Maria Pontillo accompagnano i lettori a capire come affiancare i ragazzi e le ragazze in uno sviluppo sereno della loro identità attraverso tre racconti, al termine di ciascuno dei quali Stefano Vicari e Maria Pontillo inquadrano il fenomeno da un punto di vista scientifico, descrivendone con un linguaggio semplice e comprensibile le caratteristiche e fornendo indicazioni per intervenire. Completa il titolo una «guida in cinque passi» su cosa fare, non fare e a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Infine, a fornire un ulteriore approfondimento, dal 28 marzo sarà disponibile su tutte le piattaforme la nuova stagione del podcast “Due punti, a capo”,narrato da Stefano Vicari.
“Leggere tra le righe” è la serie editoriale dedicata alla salute mentale di bambini e adolescenti frutto della collaborazione tra Edizioni Erickson e Scuola Holden. Si rivolge a chiunque (genitori, adolescenti, psicologi, educatori, insegnanti) sia interessato a conoscere da vicino le forme di alcuni dei disturbi psicologici più frequenti nelle giovani generazioni. Tra i temi affrontati dalla collana: l’autolesionismo, l’ansia scolastica, i disturbi alimentari, la depressione. Il podcast della serie è ideato da Holden Studios in collaborazione con Erickson, scritto da Riccardo Calabrò con il supporto scientifico del Dott. Stefano Vicari e della Dott.ssa Maria Pontillo.
*Stefano Vicari è Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile alla Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dirige l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Socio fondatore dell’Istituto di Neuropsichiatria ReTe, Ricerca e Terapia in Età evolutiva, Roma, è membro di commissioni ministeriali sul tema della salute mentale in età evolutiva.
*Maria Pontillo è psicoterapeuta cognitivocomportamentale presso l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Dottore di ricerca in Neuroscienze cognitive, è autrice di numerose pubblicazioni sui disturbi psicopatologici in infanzia e adolescenza.
*Scuola Holden, una scuola da cui uno come il Giovane Holden non sarebbe mai stato cacciato: questo avevano in mente nel 1994 i fondatori, tra i quali Alessandro Baricco. Un posto per gente non normalissima, ecco; per ragazze e ragazzi convinti che «non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla». Dal 2019 alla Holden è attivo il primo corso di laurea in scrittura in Italia.
Pagine: 128
Prezzo: 13,50€
In libreria: dal 28 marzo