Le 21,45 di una notte di San Giovanni che rimarrà indelebile nella memoria di chi ha assistito a qualcosa di più di un normale concerto rock
Oltre 7mila, le persone accorse ieri sera in piazzale Casa Rossa, giunte da tutto il Triveneto e non solo, come dalla vicina Slovenia, Austria, Repubblica Ceca, per ammirare ed ascoltare i “Ragazzi di Bristol”.
Nati nel 1988, conosciuti al mondo già dai primi ’90, capostipiti del “Bristol Sound” ribattezzato presto in “TRIP HOP, che tanto ha influenzato tante band a venire.

Oggi Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall guidano questo grande progetto, duo dal 1998 anno che vede l’uscita di Andrew Vowles
Nel 1994 pubblicano il secondo album in studio Protection, caratterizzato da due pezzi strumentali di Craig Armstrong (Weather Storm e Heat Miser) con l’ultima collaborazione di Tricky, che sceglierà poi di dedicarsi alla carriera solista.
Il Live di martedì ha miscelato perfettamente ritmi ipnotici, decisi, taglienti.
Le immagini dall’enorme LedWall alle spalle dei 6 musicisti (ben due batterie), di una verità anarchica e senza dubbi.

Da Gaza all’ Ucraina, dallo sfruttamento del cuore dell’ Africa al nuovo ordinamento mondiale…
Il prezioso supporto sul palco di Casa Rossa, le voci di Elizabeth Fraser, Shara Nelson e l’onore di uno dei padri del reggae Horace Andy, profeta indiscusso.
Un video di Medici senza Frontiere, apre il concerto sulle note di una versione ‘intima” di “In my mind” di Gigi D’Agostino, seguita da “Risingson” (da”Mezzanine”del 1998). “Inertia Creeps”, “Angel”, “Teardrop”.
Poi le cover di “Levels” di Avicii, “Song to the Siren”di Tim Buckley e la punkeggiante “Rockwrok” dei miei amati Ultravox.
Ascoltare brani dal vivo come “Black Milk”, “Future Prof”, ‘Safe From Harm” è pura delizia. Grande “assente” dalla set list “Karmacoma”, vero manifesto DUB che segnò la collaborazione con i nostri ALMAMEGRETTA, che ne fecero una versione coodivisa di grande successo.
Del reato è nota l’amicizia con il gruppo partenopeo.
Un’ora e mezza di un Live accolto da copiosi applausi da un pubblico attento, coinvolto, emozionato.
Forse leggermente deluso dalla poca durata del concerto a fronte di un biglietto d’ingresso non proprio economico.

Ma questa è la filosofia musicale dei Massive Attack e a modesto parere, meglio vedere un esperimento Live come questo, di vero impatto sonoro e visivo che una passerella di vecchie glorie autocelebrative.
Chiusura ancora con “In my mind” del nostro Gigione D’Agostino.
Nessun bis, veloci saluti e qualche sorriso al pubblico più vicino al palco, nessun atteggiamento da rockstar.
Ma la certezza che la band di Bristol è viva e vegeta, di sensibile rarità artistica e che senza sconti arriva al cuore e alle menti di tutti… o quasi!!!
Noi, di “Voce del Nordest”…
sempre presenti!!!
MUSIKANDO
Da ascoltare…da vedere. Rock Never Die !!!
Sebastiano “Seba” Accolla