Michele Placido, I Solisti Veneti, Giuliano Carella & Filomena Moretti
Il Mito Di Don Chisciotte
Padova, 13 luglio 2024 – Dopo Paolo Fresu, Paolo Hendel e il Premio Oscar Nicola Piovani, I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, tornano sul palco del Castello Festival di Padova con Michele Placido, uno degli attori e registi italiani più amati dal pubblico di cinema e teatro, e il professor Umberto Curi, uno dei massimi filosofi contemporanei.
Martedì 16 luglio, alle ore 21:15 in Piazza Eremitani, il grande interprete sarà protagonista dello spettacolo, in prima assoluta, “Il Mito di Don Chisciotte”, realizzato da I Solisti Veneti nel loro 65.mo anniversario, in collaborazione Aida Studio Produzioni.
Michele Placido interpreterà il testo di Miguel de Cervantes, curato dal filosofo Umberto Curi. Il racconto in prosa si intreccerà con il suono potente e inconfondibile de I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, arricchito dalla chitarra di Filomena Moretti. La fervida immaginazione e l’amore per i romanzi cavallereschi trasformano un comune signorotto di campagna in un intramontabile eroe. I Solisti Veneti, nel loro 65.mo anniversario, incontrano uno dei più grandi attori di teatro e cinema italiani, portando in scena questa romantica, utopica, comica, commovente e sempre attuale storia di follia, in un vortice di parole, sinfonie, danze scatenate e struggenti melodie elegiache.
El Ingenioso Hidalgo Don Quijote de la Mancha, il nostro Don Chisciotte della Mancia fu scritto dallo spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra e pubblicato in due volumi nel 1605 e nel 1615. Come ebbe a dire Gustave Flaubert, il Don Chisciotte è un esempio magistrale della fusione tra illusione e realtà. Mentre Heinrich Heine colloca l’invenzione del romanzo moderno, di cui Flaubert è tra i massimi cantori, proprio nel Don Chisciotte.
Dostoevskij nelle Memorie del sottosuolo, scrive: se non avessimo i libri non sapremmo cosa desiderare. E il grande mediatore del desiderio di Don Chisciotte sono per l’appunto i libri di cavalleria. Don Chisciotte li legge così avidamente “che arrivò a trascurare l’amministrazione della sua proprietà”. E infatti il curato e il barbiere andranno nella sua biblioteca, prenderanno tutti i libri e li bruceranno convinti di poterlo salvare dalla fascinazione che queste storie hanno avuto su di lui.
Michael Foucault, parlando di Don Chisciotte, infatti scriveva: “Chisciotte vuole essere fedele al libro che è divenuto, lui stesso è il proprio libro, è in carne ed ossa”.
Chi meglio di un filosofo può introdurci alla suggestione di un romanzo che si presenta da subito come un libro nel libro? Come spiegare la follia di chi sogna una vita diversa tanto da riscrivere la propria? Umberto Curi non solo ha rimaneggiato il testo che sarà letto da Michele Placido ma sarà lo stesso filosofo in apertura dello spettacolo a spiegarci come può una fervida immaginazione – e l’amore per i romanzi cavallereschi – trasformare un comune signorotto di campagna in un eroe.
E se Michele Placido interpreta il testo di Miguel de Cervantes curato dal filosofo Umberto Curi, il racconto in prosa si intreccerà con il suono potente e inconfondibile de I Solisti Veneti, diretti da Giuliano Carella, impreziosito dalla chitarra di Filomena Moretti.
Ecco che allora la musica scelta dai Solisti per questa serata ruota in qualche modo attorno alle opere che furono dedicate al nostro eroe. Di Paisiello ascolteremo la Sinfonia dall’opera “Don Chisciotte della Mancia” così come di Telemann alcuni brani tratti dalla Suite “Don Quichotte”. Anche il tema della follia verrà proposto in chiave agiografica con il Concerto grosso in re minore “sulla Follia di Arcangelo Corelli” op. 5 n. 12 di Geminiani e il travolgente “Fandango” dal Quintetto n. 4 G448 per chitarra e archi di Boccherini. La serata si chiude sulle note di Grieg con la struggente “Våren” (L’ultima primavera”) Elegia per archi op. 34. Una scelta musicale che affonda quindi le radici nella storia delle composizioni riservate al Don Chisciotte ma che costeggia anche i mari perigliosi della follia per approdare poi all’elegia. Una chiusura perfetta che testimonia l’altro aspetto importantissimo dell’uomo Don Chisciotte: la sua immensa tensione spiritale verso i grandi temi della giustizia, della verità, della bellezza.
Biglietti: € 25,00 poltronissime sostenitore numerate; € 20,00 poltronissime numerate
€ 15,00 intero non numerato; € 10,00 ridotto (under 18, over 65); € 5,00 ridotto bambini under 12; € 3,00 ridotto studenti Università e Conservatorio
Il programma completo di Castello Festival con tutte le descrizioni degli spettacoli e le modalità di partecipazione agli eventi è online sul sito www.castellofestival.ite sulle pagine social Castellofestivalpadova.
La decima edizione di Castello Festival è promossa dal Comune di Padova Assessorato alla Cultura con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’organizzazione generale è affidata alla Scuola di Musica Gershwin che ha attivato per questo progetto un importante network con diverse associazioni e operatori culturali, tra cui INAF, Veneto Jazz, I Solisti Veneti, Orchestra di Padova e del Veneto, Dal Vivo Eventi, Dance4Fun, MareAltoTeatro, Play APS, Tempi e Ritmi, Associazione Miles/Padova Jazz, Associazione Filosofia di Vita, Il Cantiere delle donne, Associazione Giuseppe Verdi, Free Line ASD, Padova Tango Festival e Plastic Free Onlus. Main Sponsor del festival è IN’s Mercato a cui si affiancano gli sponsor BCC Veneta, Tecno Crane, Stylplex e Giuriolo & Pandolfo Assicuratori. Insieme a loro i partner Garden Cavinato, BigUp Eventi, Hotel Europa e Bar Mantegna e i media partner Radio Bellla&Monella, Radio Gelosa, APS Holding, Quadro Advertising, Fotoclub Padova.