Quindici grandi concerti, dal 17 gennaio al 15 dicembre 2024 al Teatro Miela, nel prestigioso cartellone della Stagione Cameristica di Trieste, la numero 29 firmata dall’Associazione Chamber Music Trieste e progettata dal direttore artistico Fedra Florit: “Cromatismi 3.0” per spaziare nelle sfumature più vivide della buona musica con un programma originale, scandito dai migliori artisti e ensemble del circuito cameristico mondiale. Tanti i nomi noti alle platee di tutto il mondo che si avvicenderanno nell’eufonica camera acustica predisposta al Teatro Miela da Chamber Music e curata da SuonoVivo, con il sostegno dei Soci e della Fondazione CRTrieste: in cartellone Alban Berg Ensemble Wien, la formazione che ha raccolto, attualizzandola, l’eredità della mitica scuola di Vienna e include il celebre Hugo Wolf Quartet. In cartellone si spazierà poi da grandi formazioni – come l’Orchestra d’Archi I Solisti di Zagabria e I Virtuosi Italiani, integrati dal violino di Teofil Milenkovich – agli ensemble di riferimento del Camerismo contemporaneo. Fra gli altri, Luigi Piovano & Friends, il Trio Debussy con Simone Briatore viola solista, il Quartetto Noûs con l’astro nascente del pianoforte Alberto Chines, l’Archos Quartet integrato dai corno solisti Marco Panella e Paolo Valeriani, e l’ensemble “all stars” Quartet Sixe, con il flautista Andrea Oliva, la contrabbassista Anita Mazzantini, il pianista Roberto Arosio, il percussionista Andrea Santarsiere. E i grandi piano recital, con la talentuosa e pluripremiata Gile Bae, l’ucraino Volodymyr Lavrynenko vincitore del Franz Schubert di Dortmund, il piano a quattro mani con il duo Biondi – Brunialti.
E dal 7 all’11 settembre, a Trieste, nelle sedi del Conservatorio Tartini e del Teatro Miela torna il Concorso internazionale Premio Trio di Trieste, con la sua 22^ edizione, come sempre di riferimento per gli Ensemble Cameristici di tutto il mondo: sarà il grande violista Bruno Giuranna a capitanare la Giuria del Premio, composta da grandi nomi del camerismo internazionale. Nel programma 2024 dell’Associazione Chamber Music Trieste anche le rassegne accolte con entusiasmo nel corso del 2023: i Concerti Giovani e Romantici al Museo Sartorio (marzo 2024), il piccolo Festival Cameristico dedicato al Trio di Trieste in Sala Luttazzi (aprile 2024), i Concerti di Corde in Armonia al Museo Sartorio (novembre 2024). E torneranno anche i Concerti GO!2025 della rassegna Quarta Giusta, che coinvolge Chamber Music Trieste insieme agli altri Concorsi musicali del Friuli Venezia Giulia, e in dirittura d’arrivo, come da tradizione, il Concerto di Natale 2024 affidato al Chaos String Quartet su pagine musicali di Verdi e Boccherini. «Cromatismi 3.0 – spiega la musicologa Fedra Florit –sarà scandito da percorsi tematici, che ruotano intorno alla grande tradizione Viennese con sguardo aperto al futuro, grazie a musiche e musicisti in collaborazione tra Trieste e Austria, Ungheria e Slovenia, senza rinunciare all’ispirazione musicale che si schiude “Guardando a est”. Con particolare attenzione si guarderà poi alla formazione Quintetto per pianoforte ed archi, con lezioni concerto connesse alle produzioni in arrivo. In tema recital pianistici svilupperemo il tema del Preludio e della Variazione, ed è ancora prevista un’integrale per l’anniversario di Gabriel Fauré affidata al Trio Debussy, glorioso vincitore del Premio Trio di Trieste che torna nel settembre 24, per una 22^ edizione già molto attesa dagli Ensemble cameristici di ogni latitudine».
Anche per il cartellone 2024 sono previste varie formule di abbonamento: info e conferme Soci già in atto in sede ACM e prevendite abbonamenti presso TicketPoint Trieste. Dettagli e aggiornamenti sul sito www.acmtrioditrieste.it. La Stagione 2024 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova e Zoogami.
CROMATISMI 3.0, 15 GRANDI CONCERTI NELLA STAGIONE CAMERISTICA DI TRIESTE, AL TEATRO MIELA.
A inaugurare Cromatismi 3.0 sarà, mercoledì 17 gennaio alle 20.30 al Teatro Miela, il Concerto dell’Alban Berg Ensemble Wien, che sigla anche la prima tappa anche del percorso “Da Vienna: lo sguardo al futuro”. La serata offrirà l’occasione per applaudire a Trieste una vera celebrity del Camerismo mondiale, la formazione che nasce dall’unione del celebre Hugo Wolf Quartet Quartet (Sebastian Gürtler e Régis Bringolf violini, Su Bin Lee viola e Florian Berner violoncello) con la pianista Ariane Haering, la flautista Silvia Careddu e il clarinettista Alexander Neubauer. Musiche di Gustav Mahler (Quartetto per pianoforte, violino, viola e violoncello in la minore e Adagio dalla Sinfonia n.10), di Alfred Schnittke e Arnold Schönberg al centro di un concerto che esprime al meglio la cifra stilistica dell’Ensemble: programmi emozionanti e attuali, che risuonano ogni anno nella celebre Brahms Hall del Musikverein di Vienna, nel segno della storica Society di Schönberg, Berg e Webern, ovvero la Scuola di Vienna.
Il 7 febbraio 2024 si prosegue con l’assolo pianistico dell’artista olandese Gile Bae, e con un focus sul Preludio, proiettato intorno a Johann Sebastian Bach con le celeberrime Toccata in do minore BWV 911 e Toccata in mi minore BWV 914, e sui non meno noti 24 Preludi di Frédéric Chopin. Una performance che si preannuncia imperdibile, per applaudire un’artista diretta da numi tutelari della musica come Vladimir Ashkenazy e nominata “Bösendorfer Artist” a Vienna.
Mercoledì 21 febbraio, nel centenario della morta di Gabriel Fauré i riflettori si sposteranno sul Trio Debussy – ovvero Piergiorgio Rosso violino, Francesca Gosio violoncello e Antonio Valentino pianoforte, integrato da Simone Briatore alla viola. In programma il Quartetto in do min. per pianoforte e archi op.15di Fauré, integrato dal Quartetto in sol min. per pianoforte e archi op.45. Con i suoi trentadue anni di attività, il Trio Debussy si qualifica come il più longevo italiano e uno dei rari Trii a “tempo pieno” nel panorama internazionale della musica da Camera. Simone Briatore, già Prima Viola nell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, dal 2009 ricopre lo stesso ruolo presso l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Una dedica alla musicalità “al femminile”, alle soglie della Giornata internazionale della Donna, risuonerà mercoledì 6 marzo con il concerto “Note di donna degne di nota”, protagonista il Duo Paola Biondi – Debora Brunialti, per una serata nel segno del pianoforte a 4 mani, introdotta dalla musicologa Anna Maria Sollima. Repertorio sul filo rosso di grandi compositrici, come Lili Boulanger, Amy Beach, Clara Schumann, Cécile Chaminade, e ancora Fanny Mendelssohn, Barbara Giuranna, Germaine Tailleferre.
Mercoledì 20 marzo ancora un evento sul filo rosso dei Quintetti, con la formazione che unisce l’astro nascente del pianismo italiano, il giovane Alberto Chines, al Quartetto d’Archi Noûs, per una serata su pagine di Dmítrij Šostakóvič (Quintetto in sol min. per pianoforte e archi op.57) e Antonín Dvořák (Quintetto op.81 n.2 per pianoforte e archi). Artista vivace e poliedrico, Alberto Chines si è formato all’Accademia di Imola con Franco Scala e Piero Rattalino e al Conservatorio di Bolzano con Davide Cabassi, ha recentemente debuttato a Londra per il Keyboard Charitable Trust. Il Quartetto Noûs si è affermato in poco tempo come una delle realtà musicali più interessanti della sua generazione e collabora con artisti rinomati come Tommaso Lonquich, Andrea Lucchesini, Boris Petrushansky, Bruno Canino, Enrico Bronzi, Roberto Plano. Si torna alle atmosfere di Vienna, mercoledì 3 aprile, con il Quartetto d’Archi Armida Quartet, Primo Premio 2012 al Concorso ARD di Monaco, New Generation Artist 2018, a Trieste impegnato su musiche di Mozart e Haydn. L’Armida vanta una solida attività sulle scene europee ma anche a New York, e amano focalizzare sugli elementi di novità e di avanguardia del linguaggio mozartiano, per questo spesso accostano nei loro programmi al genio salisburghese i compositori viventi. Si prosegue, mercoledì 17 aprile, con un “Viaggio in Europa tra Otto e Novecento” su musiche di Edward Elgar, Ernest Chausson, Pablo de Sarasate, Edvard Grieg: protagonista sarà l’Orchestra d’Archi I Virtuosi Italiani, integrata dal violinista Teofil Milenkovich, konzertmeister Alberto Martini. Una costante ricerca attraverso i linguaggi musicali e l’elevata qualità artistica integrano la cifra stilistica dei Virtuosi Italiani, che stabilmente collaborano con solisti e direttori di rilevanza internazionale e nel tempo si sono esibiti a New York, all’Opera Comique di Parigi, al Konzerthaus di Vienna e nei maggiori teatri ed istituzioni musicali italiane. Teofil Milenkovic è uno straordinario talento come attestano gli oltre 30 primi premi, vinti in Concorsi nazionali ed internazionali: enfant prodige, ha iniziato a suonare il violino in giovanissima età, sotto la guida dei genitori, entrambi violinisti, e si è già esibito con formazioni come I Solisti Veneti, l’Orchestra della RTV di Serbia, Orchester des Musischen Gymnasiums Salzburg.
Mercoledì 8 maggio di scena l’Archos Quartet, ovvero Filip Jeska e Roberto D’Auria violini, Liza Soppi viola e Francesca Fiore violoncello, integrati dai corni solisti Marco Panella e Paolo Valeriani. Di matrice e formazione tedesca, Archos si è esibito presso importanti sale musicali, dalla Barbican Hall di Londra alla Berliner Ensemble di Stoccarda e i suoi concerti sono stati trasmessi dalla Radio tedesca SWR e da Bayerische Rundfunk, BBC e Rai. A Trieste presenteranno un programma di atmosfera viennese, selezionando musiche di Mozart, Haydn e Beethoven.
Luigi Piovano & Friends, ovvero il ritorno al Teatro Miela del grande violoncellista, per la serata di mercoledì 22 maggio, che vedrà protagonisti anche Grazia Raimondi e Selene Pedicini al violino e Chiara Antico viola, accompagnati al pianoforte da Alessandro Marangoni. È un progetto prestigioso, quello che Piovano e i suoi “Amici” di nota hanno voluto intitolate “Forme Romantiche” e che nasce dalla collaborazione di cinque musicisti di grande spessore artistico, attivi a livello internazionale. Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra Sinfonica di Santa Cecilia, è solista e direttore di chiara fama internazionale, direttore degli Archi di Santa Cecilia e condivide un Duo con il Maestro Antonio Pappano. Grazia Raimondi, primo violino dell’Ensemble Prometeo e di importanti orchestre, è solista abituale in prestigiose Sale, come la Carnegie Hall di New York. A Trieste l’Ensemble si esibirà in un programma dedicato a Robert Schumann e Clara Schumann.
Cromatismi 3.0 ripartirà, dopo la pausa estiva, mercoledì 10 settembre, con le Prove di Semifinale e Finale e con il Concerto conclusivo del Concorso internazionale “Premo Trio di Trieste”. Nel 2024 il Premio sarà di scena dal 7 all’11 settembre fra il Conservatorio Tartini e il Teatro Miela, con preselezione nella sede RAI Friuli Venezia Giulia di Trieste il 29 giugno. La Giuria del Premio, guidata dal grande solista Bruno Giuranna – di intesa con l’Accademia Chigiana di Siena – è composta da artisti di altissimo profilo internazionale: il violoncellista Valentin Erben (Austria), i violinisti Amiram Ganz (Uruguay-Francia), Krzysztof Wegrzyn (Polonia-Germania) e Eckart Heiligers (Germania), la violista Ula Ulijona (Lituania), il pianista Antonio Valentino (Italia), di intesa con il Conservatorio Tartini di Trieste. Dalla prima edizione (1996) all’ultima (2022) sono stati ammessi al Concorso 670 Ensemble cameristici per un totale di oltre 1750 musicisti, in formazioni dal duo al quintetto, provenienti da 29 Paesi del mondo. In giuria si sono alternati nomi come Franco Gulli, Rocco Filippini, Boris Bekhterev, Renato Zanettovich, Alexander Lonquich, Aldo Ciccolini, Franco Rossi, Konstantin Bogino, François-Joël Thiollier, Elisso Virsaladze, PMaureen Jones, Natalia Gutman, Marcello Abbado, solo per citarne alcuni. Il Premio si propone di evidenziare il lavoro cameristico di quei gruppi che, per mentalità e gusto, seguono criteri cameristici affini a quelli che hanno condotto il Trio di Trieste ai vertici mondiali: quindi formazioni stabili, lettura attenta della partitura, fusione tra pianoforte e archi, nettezza di fraseggio e spiccata personalità.
Mercoledì 9 ottobre si riprende “Guardando ad Est” con l’Orchestra d’Archi I Solisti di Zagabria, una delle più famose Orchestre da Camera del mondo: fondati nel 1953 dalla Radio di Zagabria e diretti dal celebre violoncellista Antonio Janigro, dal 2012 si esibiscono sotto la guida di Sreten Krstic, che è stato anche primo violino solista dei Filarmonici di Monaco. Hanno tenuto oltre 4000 concerti in ogni parte del mondo e in sala da concerto di grande prestigio quali Musikverein (Vienna), Concertgebouw (Amsterdam), Royal Festival Hall (Londra), Berlin Philharmonic Hall, Tchaikowski Hall (Mosca), Santa Cecilia (Roma), Carnegie Hall (New York), Opera House (Sydney), Victoria Hall (Ginevra), Teatro Real (Madrid), Teatro Colon (Buenos Aires). A Trieste proporranno un repertorio con pagine di Witold Lutoslavski, Frano Parać, Ivo Josipović, Bela Bartók. Mercoledì 23 ottobre saranno le Variazioni il filo rosso del recital pianistico dell’ucraino Volodymyr Lavrynenko, che ha selezionato per questo programma l’Andante con variazioni in fa min. di Franz Joseph Haydn, le 6 Variations on Antonio Salieri: “Mio caro Adone” from “La fiera di Venezia” di Mozart, le 15 Variations and a Fugue in E-flat Major (“Eroica Variations”) e le 6 Variations on an original theme in fa magg di Ludwing van Beethoven, e ancora 13 Variations on a Theme of Hüttenbrenner di Franz Schubert e Variations on a Theme of Corelli op.42 di Sergei Rachmaninov. Classe 1984, Volodymyr Lavrynenko ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti al Concorso Internazionale “Carl Czerny” di Praga e nel 2015, in Duo con la violoncellista Olena Guliei, ha vinto il “Premio Trio di Trieste”. Nel 2016 ha poi vinto il prestigioso Concorso Pianistico internazionale “Franz Schubert” di Dortmund.
Mercoledì 6 novembre un concerto affidato a una formazione all stars, il Quartetto SIXE di scena con The Bolling Project, che schiera i solisti affermatissimi Andrea Oliva al flauto, Roberto Arosio al pianoforte, Anita Mazzantini contrabbasso e Andrea Santarsiere batteria/percussioni. Un programma dedicato interamente al compositore e musicista francese Claude Bolling, con le 2 Suites per flauto e jazz piano trio: una produzione, dunque, di straordinario impatto, perché riporterà le atmosfere concertistiche di Claude Bolling, autore innovativo e versatile, sulla scia di Duke Ellington e dell’eredità lasciata dai primi grandi pianisti jazz, in un “cross-over” che sa fondere differenti linguaggi musicali, creando inediti punti d’incontro fra il barocco e lo swing.
Ultima tappa nel segno di Vienna mercoledì 27 novembre, con il Quartetto d’Archi Gringolts Quartet, che metterà al centro del suo concerto Quartetto in mi magg. op.17 n.1 di Haydn, la Serenata Italiana in sol magg di Hugo Wolf e il Quartetto in re min. D 810 “La Morte e la Fanciulla” di Schubert. Equilibrio mirabile, estrema chiarezza delle voci e un tessuto musicale finissimo e di ampio respiro caratterizzano la musica del Quartetto, secondo la critica internazionale, un Ensemble che è punto d’incontro di quattro personalità artistiche provenienti da ambiti culturali ed esperienze professionali diverse: il russo Ilya Gringolts Primo Premio al Concorso Paganini di Genova, l’armena Anahit Kurtikyan prima parte nell’Orchestra dell’Opera di Zurigo, la rumena Silvia Simionescu Primo Premio ai Concorsi di Brescia e Osaka, il tedesco Claudius Hermann Primo Violoncello dell’Opera di Zurigo.
Gran finale della Stagione Cromatismi 3.0, domenica 15 dicembre nella Sala Tergeste dell’Hotel Savoia alle 18, il Concerto per gli Auguri di Natale affidato a Chaos String Quartet, recentemente selezionato come artista di nuova generazione di BBC Radio 3, impegnato su musiche di Verdi e Boccherini, in grande ascesa con la sua ardente vitalità e la passione per l’esplorazione di approcci sperimentali e improvvisativi.