IL MARTELLO DELLE STREGHE.
LE DONNE, LA DISSIDENZA, L’INQUISITORE.
Mercoledì 28 maggio alle ore 20,45 presso la Sala T. Degan della Biblioteca civica di Pordenone, Antonella Silvestrini e Angelo Floramo, scrittore e storico, interverranno in un incontro dal titolo Il martello delle streghe. Le donne, la dissidenza, l’inquisitore.
L’evento, organizzato dall’associazione la cifra di Pordenone in collaborazione con la Società Dante Alighieri di Pordenone, sarà l’occasione per presentare il libro Il martello delle streghe. La sessualità femminile nel “transfert” degli inquisitori di Heinrich Institor (Kramer) e Jacob Sprenger nella recente ristampa della casa editrice Spirali.
Nel 1484, papa Innocenzo VIII autorizzò, con la bolla Summis desiderantes affectibus, i domenicani Heinrich Institor (Kramer) e Jacob Sprenger a ricercare e quindi “punire, incarcerare e correggere” le persone colpevoli di stregoneria. Nel 1486 i due dominicani diedero alle stampe Il martello delle streghe (Malleus maleficarum) per spiegare le ragioni teoriche e le procedure da adottare nella caccia alle streghe.
Gli autori, per onorare il titolo dell’opera, demolirono a colpi di martello tutte le opinioni contrarie reinterpretando a loro beneficio i testi canonici e i brani biblici. Si scagliarono, in particolar modo, contro le donne colpevoli di lasciarsi sedurre dal diavolo.
Il Malleus maleficarum riassume le fantasmatiche, le accuse, le illazioni che nei secoli sono state il baluardo contro la donna, ma anche contro la differenza, l’anomalia, la follia, lo straniero, l’altro e tutto ciò che non confermerebbe l’omologazione sociale.
Gli eventi politici e le questioni che ciascun giorno incontriamo nel lavoro, nella famiglia, nelle relazioni rendono questo testo ancora oggi attuale.
In nome della via facile la tentazione è quella di gestire la difficoltà, il disagio e l’anomalia avvalendosi del pregiudizio che consentirebbe di incasellare, categorizzare e “mettere tutto al proprio posto”.
Si diventa così giudici degli altri e di se stessi riproponendo, seppur in altre forme, le modalità degli inquisitori di un tempo.
Ancora oggi la dissidenza desta paura e induce ad addomesticarla per ricondurre chi la introduce ad un pensiero unificante e lineare garante del potere sull’altro.
Constatare che la vita non è sulla linea ma procede dalla contraddizione e si avvale della differenza è una chance per approdare alla salute e alla riuscita, per giungere alla valorizzazione del proprio itinerario e del proprio progetto di vita che non necessita di alcun conformismo.
Per la realizzazione dell’iniziativa si ringraziano il Comune di Pordenone per il patrocinio e gli sponsor Academy – Formazione per le aziende, Palazzetti, PMI, Tipolitografia Martin e Regìa comunicazione per l’impresa per il loro contributo.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al n. 0434 208157, scrivere a associazionelacifra@gmail.com o visitare il sito www.pordenonecifrematica.com.