Udine, 23 Giugno 2024, alle 21.30 precise si accende la serata dello STADIO FRIULI
ZUCCHERO ha portato in Friuli il suo OVERDOSE D’AMORE WORLD TOUR
Partito il 30 Marzo da Londra, il tour sta portando Adelmo Fornaciari e la sua storica band in giro per il globo, si chiuderà il 25 settembre a Bogotà, in Colombia, chiara dimostrazione della dimensione raggiunta dal “nostro”, nato il 25 settembre 1955 e partito alla conquista di un ruolo rilevante nel mondo del BLUES da Roncocesi, un paese agricolo in provincia di Reggio Emilia.
Pronti via, si apre il concerto con Spirito nel buio seguita da Soul mama e la sempre verde Il mare impetuoso al tramonto. Seguono, tutto di un fiato, Quale senso abbiamo noi, La canzone che se ne va, Parmigiano reggiano e Vedo nero.
Alla prima pausa, Adelmo saluta il pubblico di Udine, dichiarandosi molto felice di essere in Friuli e regalando alla folta e coinvolta platea una chicca, una nuova canzone, ancora inedita : AMOR CHE MUOVI IL SOLE…
La serata poi continua sulle note di Pene, seguita a Il volo, per dare poi spazio ad uno strepitoso duetto con Oma Joli, sua corista, con cui interpreta Facile.
Tutti in piedi quando parte Overdose d’amore seguita da Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e all’azione cattolica. Suggestiva poi Baila (sexy thing), cantata dallo stadio intero sotto una leggera pioggerellina (invece che sotto la luna piena, come vorrebbe il testo), pioggia che scompare subito per dare spazio a due dei suoi capolavori (almeno per il sottoscritto).
Iruben me mette i brividi, con gli assoli dei suoi due chitarristi a fare da spaccacuore, seguita dalla meravigliosa Menta e Rosmarino.
Con la consueta pacatezza e goliardia da buon emiliano, si prende uno spazio tutto suo per parlare con lo stadio, assorto nella sua musica. “Cari amici, come andiamo, bene fino qua?” esordisce, seduto su una sedia con la chitarra in mano…Dedica un momento alla sua band, che è con lui (chi più ci meno) da 40 anni, “e per fortuna non è ancora morto nessuno…” aggiunge sarcasticamente!
Decide di dare uno strappo alla regola modificando quella che sarebbe la scaletta prevista, proponendo un pezzo che da molto non suonava Soldati della mia città, sottolineando il fatto che quando fu scritta non avrebbe mai pensato di trovarci nella situazione dei conflitti mondiali attuali!
“Siamo arrivati qui dal Marocco” dice “da quasi dieci giorni, e che dire, io qua mi trovo bene, sono contento di essere qui dove si sta bene, tra brava gente, si mangia bene…e non solo!“.
Spazio poi ad un brano scritto a quattro mani con Con Guccini, Un soffio caldo.
Ma non si fa scappare l’occasione per raccontare una barzelletta (o come la si voglia chiamare), ovvero, come dice lui stesso “La cagata delle renne” : “In scandinavia vidi una marea di renne girate con le zampe all’aria, preoccupato chiamai il veterinario che mi disse che gli avevano dato del voltaren😅“, che dire? Fantastico Adelmo UNO DI NOI!!!
Decide poi di proporre una canzone che lui stesso dichiara poco conosciuta, ma cha a lui semplicemente piace, Senza rimorso.
Come un tutto nel cuore poi, partono le note di Miserere, un duo virtuale con Pavarotti (proiettato in immagini sui grandi schermi laterali al palco), emozionante e profonda, che scatena un lunghissimo applauso a Luciano sul quale Sugar decide di fare la presentazione della band.
Ovviamente Zucchero Fornaciari (voce, chitarre), con il fido Polo Jones direttore musicale al basso, Kat Dyson (chitarra), Peter Vettese (hammond, piano), Mario Schilirò (chitarre), Adriano Molinari (batteria), Nicola Peruch (tastiere), Monica Mz Carter (batteria e percussioni), James Thompson (fiati), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (fiati), Carlos Minoso (fiati) e la strepitosa e affascinante Oma Jali (cori).
Band a cui lascia il palco con Oma a fare da padrona sui brani Nutbush City Limits (Ike & Tina Turner cover) e Jumpin’ Jack flash per chiudere con la strumentale Honky Tonk Train Blues (Emerson, Lake & Palmer cover).
Adelmo Fornaciari si riprende il palco con la sensuale Dune mosse, seguita dalla incantevole Diamante.
Per colpa di chi rimette tutti in piedi e li lascia così anche per Diavolo in me con cui avrebbe termine la serata friulana….lasciando il palco con l’intera band!
Ma come sempre succede a chi non stanca mai, il pubblico lo richiama fuori e lui regala alla perfetta cornice di pubblico Chocabeck come primo dei bis, seguito dalla stupenda Hey man cantata da tutto lo stadio, per finire in gloria una serata perfetta, magica, che rende onore anche alla perfetta organizzazione e al supporto tecnico di primissimo ordine!