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Grande riscontro e ampia partecipazione al convegno nazionale promosso dal Comune di Verona

DiRedazione

Dic 7, 2023

LA GESTIONE DEI MUSEI DI ENTI LOCALI.
CRITICITÀ, MODELLI INNOVATIVI, PROSPETTIVE DI SVILUPPO

“Riportare Verona al centro della scena museale nazionale”
Marta Ugolini, Assessora alla Cultura – Comune di Verona

“Partiamo da qui per dare il nostro contributo allo sviluppo del sistema museale nazionale”
Francesca Rossi, Direttrice dei Musei Civici di Verona

“Lo sforzo da fare adesso è che i nostri musei raggiungano velocemente quel livello uniforme di qualità richiesto,
dando loro gli strumenti per farlo”
Massimo Osanna, Direttore Generale Musei – Ministero della Cultura

“I musei di enti locali rappresentano l’avamposto della società civile”
Michele Lanziger, Presidente ICOM Italia

IL VIDEO DEGLI INTERVENTI DELLA I GIORNATA, 22 NOVEMBRE

IL VIDEO DEGLI INTERVENTI DELLA II GIORNATA, 23 NOVEMBRE

(Verona, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Palazzo della Ragione ©Lorenzo Ceretta)

Ha registrato un successo straordinario il convegno nazionale dal titolo La gestione dei musei di enti locali. Criticità, modelli innovativi e prospettive di sviluppoche si è svolto nelle giornate del 22 e 23 novembre scorso a Palazzo della Gran Guardiaa Verona, promosso dal Comune di Verona e organizzato dai Musei Civici di Veronainsieme a ICOM Italia, alla Direzione Beni, Attività culturali e Sport della Regione del Veneto e alla Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, con il contributo di ANMLI e di ANCI e con il sostegno di Amici dei Civici Musei di Verona.

Tre sessioni in due giorni articolate in 10 relazioni tematiche, 2 tavole rotonde e 1 laboratorio, con il coinvolgimento di 38 relatori alla presenza di 244 fra operatori di settore, studiosi e comuni cittadini che si sono registrati per seguire i vari tavoli di lavoro, oltre ai 900 collegamenti alla diretta streaming sul sito dei Musei Civici di Verona e sul canale youtube. Autonomia gestionale e protagonismo territoriale, accessibilità e sostenibilità, digitalizzazione e quadri giuridici sono stati alcuni dei temi affrontati.

Con i saluti e i ringraziamenti da parte del Sottosegretario di Stato alla Cultura On. Gianmarco Mazzi e del Sindaco di Verona Damiano Tommasi, sono intervenuti al convegno: Marta Ugolini, Assessora alla Cultura del Comune di Verona, Francesca Rossi, Direttrice dei Musei Civici di Verona, Massimo Osanna, Direttore Generale Musei – Ministero della Cultura, Fausta Bressani, Direttore Direzione Beni Attività Culturali e Sport – Regione del Veneto, Giuseppe Piperata, Professore ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia, Girolamo Sciullo, già Professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Bologna, Stefano Baia Curioni, Direttore Fondazione Palazzo Te, Daniele Ferrara, Direttore Direzione regionale Musei Veneto – Ministero della Cultura, Pierpaolo Forte, Professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università del Sannio di Benevento, Ludovico Solima, Professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Pier Luigi Sacco, Professore ordinario di Economia all’Università di Chieti-Pescara e Michele Lanzinger, Presidente ICOM-Italia. E, inoltre, i rappresentanti dei musei civici del Triveneto e di alcune città come Bologna, Brescia, Milano, Pistoia e Roma.

Il convegno è stato aperto dal Direttore generale Musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna, che ha illustrato lo stato di avanzamento della messa in rete di tutti i musei italiani e dei luoghi della cultura nel Sistema museale nazionale, con l’auspicio che i musei locali possano accedere in futuro alla piattaforma che collega siti e musei statali e al contempo che possano superare una serie di problematiche strutturali per una gestione più autonoma. “Il sistema va avanti, viene sposato in maniera significativa dalle varie regioni, con tempi e modi diversi, ma nel complesso il panorama è molto positivo” ha dichiarato il Prof. Osanna “e lo sforzo da fare adesso è che, in maniera concreta, i nostri musei raggiungano velocemente quel livello uniforme di qualità richiesto, dando loro gli strumenti per farlo, dalle risorse economiche a quelle legate al personale.”

Due intense giornate per confrontarsi sul bisogno di cambiamento gestionale dei musei civici alla luce della nuova definizione di museo adottata nel 2022 nell’ambito dell’Assemblea Generale Straordinaria di ICOM a Praga che recita: “Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale.Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità.Operano e comunicano in modo etico e professionale e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze.”

Secondo questa definizione, infatti “Il Museo cambia. Ogni giorno vedo lo sforzo di passare da un’idea di Tempio a quella di Istituzione che sia a servizio della collettività, aperta, accessibile e inclusiva. È un cambiamento epocale quello che stiamo vivendo” come ha affermato durante il convegno Marta Ugolini, Assessora alla Cultura del Comune di Verona, che aggiunge: “Fare museo significa fare scelte: cosa c’è dentro, cosa c’è fuori, scegliere cosa vogliamo mostrare e come lo facciamo. Il mio augurio è che il nostro processo di scelta e decisione, da quelle strategiche di lungo periodo a quelle quotidiane, possa essere illuminato dalla conoscenza che deriva dal confronto e dallo scambio di esperienze. Con Francesca Rossi vorremmo riportare Verona al centro della scena museale nazionale.” E proprio la Direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi ha ribattuto con forza, lanciando la proposta di creare un tavolo permanente “per mettere in condivisione le strategie, l’analisi dei dati, le buone pratiche e gli strumenti contrattuali, per muoversi insieme e unire le forze per saper rispondere oggi e domani al ruolo e alle responsabilità sempre più rilevanti di cui sono investiti in una società in continua trasformazione. Con questo, i musei che vogliono continuare ad essere socialmente rilevanti sono chiamati ad andare ben oltre alla loro tradizionale vocazione di presidi per la conoscenza, la conservazione, la ricerca e la valorizzazione delle collezioni.”

Come dichiarato da Michele Lanzinger, Presidente ICOM-Italia, in questa nuova definizione i musei di enti locali sono fondamentali perché rappresentano l’avamposto della società civile, capaci di intessere relazioni, vicini alle comunità territoriali: un public engagement che lo stesso Lanzinger definisce “fidanzamento pubblico” tra i musei e il loro territorio. Su questa relazione di prossimità ha posto l’accento anche Giuseppe Piperata, Professore ordinario di diritto amministrativo allo Iuav di Venezia: “La spinta data da ICOM implica che il museo civico debba necessariamente essere ancora più vicino alla comunità locale diventando, persino, un driver per l’economia del territorio. Il museo deve raccogliere questa sfida per guardare al futuro e rivendicare spazi di autonomia” mentre il Direttore della Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni durante il suo intervento ha rafforzato questa linea sostenendo che “i processi di modernizzazione e di sviluppo non possono più essere pensati soltanto in termini economici e tecnologici, ma devono essere pensati in termini culturali. È una presa di consapevolezza e una assunzione di responsabilità, cioè una chiamata di attivismo culturale precisa. Il museo locale è ‘sorgente di cittadinanza culturale’ che si misura con la crescita del contesto in cui il museo stesso è inserito” per concludere con un’affermazione netta: “I musei devono avere una dimensione politica e non devono avere paura di avere relazioni con la politica”.

Cosa significa – come indicato nella definizione di Icom – per un museo “essere al servizio della società”? Questa la domanda che ha posto Pierpaolo Forte, Professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università del Sannio di Benevento, per mettere in evidenza che i musei devono essere al centro del sistema di rigenerazione urbana, umana ed economica, essere protagonisti dei processi di cambiamento della società e devono avere un ruolo ben preciso in termini di sviluppo sostenibile. “Così come l’OMS ha attestato che la cultura e i luoghi della cultura sono fondamentali per la salute, l’OCSE dal 2017 ripete che per fare operazioni di rigenerazione urbana è consigliabile coinvolgere i musei e gli spazi culturali. I musei allora sono necessariamente attori nelle azioni di rigenerazione del mondo, sono soggetti e non più oggetti. E sono soggetti a loro modo politici, sia perché sono protagonisti delle politiche collocate sul territorio, sia perché è nei luoghi in cui si produce cultura che si annidano le migliori possibilità per l’elaborazione delle politiche. Tutto questo va proposto e fatto riconoscere alla politica istituzionale”.

In virtù di questa centralità dei musei nei processi di trasformazione urbana, economica e sociale, inoltre, diventa indispensabile il ruolo della programmazione strategica, come sottolinea Ludovico Solima, Professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese culturali dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”: “Partendo dalla constatazione della sempre maggiore instabilità che caratterizza lo scenario attuale, e delle conseguenze che ne derivano sul ruolo del museo all’interno della società, la pianificazione diventa a tutti gli effetti di tipo aziendale perché la programmazione strategica è un metodo, è un modo di prendere decisioni in modo consapevole e corretta. È un modo per ottimizzare le risorse di cui un museo dispone.”

Tantissimi, infine, gli altri temi affrontati durante le due giornate di confronto: dalle Leggi regionali – quali la n. 17 del 2019 con cui la Regione del Veneto riconosce la cultura come diritto e risorsa fondamentale per la crescita umana, per lo sviluppo sociale ed economico della comunità, per la promozione dei diritti umani, del dialogo tra le persone e della qualità della vita – alla gestione diretta o esternalizzata dei servizi; dai contratti ai partenariati speciali e alle collaborazioni con il Terzo settore, dalle forme di governance alle buone pratiche di cooperazione e coordinamento.

Un convegno che rappresenta una tappa di un processo più ampio e che ha raccolto consensi unanimi rispetto all’esigenza di un accompagnamento delle istituzioni statali nel raggiungimento dell’autonomia gestionale dei musei civici. E come ha dichiarato Francesca Rossi a conclusione del convegno: “come musei di enti locali vogliamo dare il nostro contributo allo sviluppo del sistema museale nazionale e dei sistemi museali regionali. Vogliamo lavorare per un futuro desiderabile. Tutto ciò, con la consapevolezza che, per diversi motivi, legati alla proliferazione di norme spesso non armonizzate tra loro, alla carenza di risorse, a emergenze causate da eventi climatici estremi sempre più frequenti, i tempi di realizzazione di piani e obiettivi si scontrano sempre più con i ritmi e le esigenze quotidiane delle comunità e dei musei e che, per questo, è indispensabile investire delle energie per ripensare il modus operandi delle nostre strutture e rinforzare le reti di collaborazione tra noi.”

Copertina : Verona, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Palazzo della Ragione ©Lorenzo Ceretta

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