PREMIO TOMEO, IL PROGETTO AVVOLGENTE
Giornata ricca di emozioni con la Scuola Pascoli, il Gruppo Primo Levi ed il Laboratorio Ic Lendinara
In scena temi sociali, problemi adolescenziali ed uno spaccato di società ossessionata da tecnologia e cibo
LENDINARA (Ro), 25 maggio 2025 – Giornata carica di emozioni fuori e sopra il palcoscenico quella di sabato 24 maggio per il Premio Tomeo, l’Oscar del teatro dei ragazzi del Veneto, provincia di Rovigo, organizzato da ViviRovigo, con la direzione artistica di Irene Lissandrin, e con la Città di Lendinara, il patrocinio della Provincia di Rovigo, la collaborazione di Fondazione Rovigo cultura, il partenariato di Arteven e Comuni di Badia, Adria e Rovigo; e col particolare sostegno della Regione del Veneto che ha siglato un accordo specifico per la valenza formativa extraterritoriale del progetto. Una vera rete di collaborazioni perché “questo è un progetto che vuol essere coinvolgente ed avvolgente nell’amore verso il teatro”, come ha affermato la direttrice artistica Lissandrin.
GLI SPETTACOLI IN GARA
Al Teatro Ballarin di Lendinara, sono stati presentati in gara tre spettacoli in tre turni, matinée, pomeridiano e serale, ciascuno dei quali ha richiamato grande empatia di pubblico e degli interpreti, soprattutto per le tematiche sociali e adolescenziali trattate. La scuola primaria Pascoli di Rovigo è andata in scena con un originale e divertente parodia delle ossessioni del nostro tempo: “Paradossi moderni” è il titolo. Dall’intelligenza artificiale alla mania della cultura del cibo, dall’onnipresenza dello smartphone e le angosce di averlo perso (magari nella tasca dello zaino) ad un altro smarrimento, quello del valore dell’amore che sovente diventa violento e non è più amore. Ben 48 i piccoli attori in scena, diretti dalla maestra Ludovica Mazzucato, che ha scritto anche questo bel testo. Nel pomeriggio è stata la volta dei ragazzi del Gruppo teatro Primo Levi, diretto da George Sobbe, che hanno portato un pezzo di Julia Haenni sulle ansie e le preoccupazioni degli adolescenti per il proprio corpo, rapportato ai modelli sociali di una perfezione che non esiste, toccando anche i disturbi alimentari. “No body is perfect” è il titolo del pezzo, davvero potente e dissacrante, che frantuma tanti tabù e scatena cascate di energia empatica bidirezionale palco-platea. Gli 11 giovani attori gareggiano nella categoria 14-19 anni, e per alcuni di loro è l’ultima esperienza teatrale prima della maturità. In serata, ha presentato la propria restituzione teatrale, il Laboratorio Ic Lendinara, diretto da Emilio Milani, con un testo collettivo ispirato a Matilde di Roald Dahl: “Matilde, strana, no?”. I 21 ragazzi gareggiano nella categoria 11-14 anni. Per loro una riflessione sulla necessità di fare gruppo, di relazioni amichevoli che aiutano nei passaggi critici della crescita, di evidenziare il meglio di ciascuno anziché contrapporsi.Lo spettacolo è stato preceduto da un’esibizione dell’Ensemble di flauti delle scuole Riccoboni, Casalini, Ic Fiesso Stienta e Villadose.
I MESSAGGI ISTITUZIONALI
Tutti i turni di spettacolo sono stati accompagnati da un teatro pieno e plaudente con spettatori di varia età e provenienza. Sono 336 i ragazzi iscritti al Tomeo 2025, divisi in 15 gruppi, che muovono un corredo di famiglie, supporters e docenti di tutto rispetto. Le parti istituzionali hanno garantito la loro presenza, cercando di lanciare messaggi pro cultura teatrale. Per il Comune di Lendinara, l’assessore Monica Pavarin ha posto l’accento su “tempo, studio e dedizione” che tutti i giovani iscritti al Tomeo mettono per ottenere i risultati che si stanno vedendo sul palco. “Oltre ad essere un’iniziativa culturale – ha detto Pavarin – è un’occasione per esprimersi”. In serata è intervenuto anche il sindaco lendinarese, Francesca Zeggio, che ha sottolineato il fatto che il Comune mette a disposizione il suo teatro “perché investiamo in cultura”.
I PRESENTATORI
I tre turni di spettacolo sono stati come sempre introdotti da Irene Lissandrin con i due co-presentatori Lorena Bartolozzi nel pomeriggio, ed Alberto Piccione in serata. I due giovanissimi hanno frequentato l’iniziativa collaterale al Tomeo del laboratorio “I bravi presentatori”, voluta da Lissandrin per coinvolgere sempre di più e rendere protagonisti i ragazzi del Premio Tomeo. Dopo la menzione degli sponsor, come ormai parte del rito teatrale, è intervenuto il dio Apollo, alias Samuele Bin, attore del laboratorio “Il teatro siamo noi”, per declamare i valori del Premio Tomeo e della cultura teatrale.
LE GUEST STAR
In questa giornata sono state tre le guest star, ovvero gli ospiti speciali, chiamati sul palco per lasciare un messaggio al Premio Tomeo, ma che hanno anche il compito, col loro voto, di influire per il dieci per cento sul voto complessivo. In mattinata, Alberto Garbellini, direttore del quotidiano La voce di Rovigo, ha raccontato di fare l’attore nel suo tempo libero con la compagnia amatoriale Briciole d’arte di Canaro. “Il teatro è una delle poche manifestazioni collettive che si realizzano qui ed ora – ha ricordato il giornalista. – È molto importante fare teatro a scuola – ha detto – perché il teatro permette di divertirsi, ma soprattutto di provare emozioni che non si provano nel quotidiano”. Di teatro che può diventare una professione ha parlato Edoardo Bottacin, direttore artistico del Teatro sociale di Rovigo, guest star del pomeriggio. “Cerco sempre di introdurre nuove leve nel mio gruppo di lavoro – ha annunciato – recentemente abbiamo assunto una ragazza fra i macchinisti. Quando la base di lavoro è consolidata c’è sempre spazio per avviare dei giovani”. Di “teatro per ragazzi tassello importante nell’educazione dei ragazzi, che domani saranno uomini e donne migliori” ha parlato invece, in serata, Valentina Noce, già vicepresidente del Teatro stabile del Veneto, ora segretaria particolare del ministro Carlo Nordio.
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