Il calo demografico degli ultimi anni si traduce anche in una diminuzione delle donazioni di sangue cordonale e di cellule staminali emopoietiche: per questo l’associazione Adoces, che opera in convenzione con l’Azienda Ulss 4, ha messo a punto nuove strategie di sensibilizzazione, ricevendo il sostegno dell’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale per una diffusione capillare. La presentazione dei progetti è avvenuta giovedì 6 febbraio all’Ospedale Città del Piave di San Donà di Piave nell’ambito dell’incontro “Cellule, si promuovono, si donano, si raccontano”.
Il calo demografico pesa anche sul sistema donazionale delle cellule staminali empoietiche (prelevabili dal sangue cordonale, dal sangue periferico e solo nel 10% dei casi dal midollo) e sulla possibilità di assicurare il trapianto ai pazienti affetti da gravi malattie del sangue che ne hanno bisogno (oggi in Italia solo il 40% dei trapianti avviene con donazioni di cittadini italiani). Per far fonte a questa situazione e assicurare un adeguato incremento delle donazioni, l’associazione Adoces, che opera in convenzione con l’Ulss 4 “Veneto Orientale”, ha posto in essere nuove strategie di promozione e di sensibilizzazione, allargando la base dei donatori iscritti al Registro Italiano IBMDR e puntando su valori di solidarietà familiare e intergenerazionale, trovando il sostegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e della Conferenza dei sindaci Veneto Orientale – con l’adesione di molti Comuni – per una diffusione capillare sul territorio. Il quadro di riferimento e i nuovi progetti sono stati oggetto dell’incontro informativo “Cellule, si promuovono, si donano, si raccontano” organizzato dall’Azienda Ulss 4 “Veneto Orientale” e dall’associazione Adoces oggi giovedì 6 febbraio all’Ospedale Città del Piave di San Donà di Piave.
“Il trapianto di cellule staminali empoietiche rappresenta una delle scelte terapeutiche più efficaci nelle patologie maligne del sangue. – osserva Mauro Filippi, direttore generale dell’Ulss 4 – Trovare un donatore non è cosa facile, per questo motivo è di fondamentale importanza promuovere il dono di sangue cordonale e delle cellule staminali empoietiche; a questo scopo l’Azienda Ulss 4 collabora con l’associazione Adoces e ne promuove le finalità, poiché attraverso il dono possiamo donare la vita alle persone. Il sostegno dei Comuni, sia attraverso l’ANCI che con la conferenza del Veneto Orientale, conferma l’impegno del lavoro di rete nel promuovere la cultura del dono e contribuire fattivamente nel ridare speranza alle persone che, grazie a questo gesto, possono guarire dalla malattia”.
I progetti: dal “dono di famiglia” al “dono di comunità”. Adoces lavora sul concetto di “dono di famiglia”, nella convinzione che il nucleo familiare rappresenti un terreno privilegiato per costruire la cultura del dono. Rientrano in questa logica i progetti “Bimbo dona, papà dona”, che invita ad iscriversi al Registro i futuri padri con meno di 36 anni (è questa infatti l’età massima entro la quale poter diventare donatori volontari) che hanno scelto, assieme alle compagne, di donare alla nascita il sangue cordonale del proprio bambino, e “Nati per donare, cresciamo donando”, rivolto a ragazze e ragazzi neomaggiorenni, dei quali alla nascita i genitori hanno donato il sangue cordonale (poi criocongelato e conservato in una banca del sangue cordonale pubblica), invitati a confermare la scelta fatta dalla mamma e dal papà iscrivendosi al Registro. Il richiamo dei ragazzi offre una doppia opportunità: da un lato si può verificare che la sacca crioconservata sia ancora idonea e quindi utilizzabile ai fini del trapianto, dall’altro si può disporre – con l’iscrizione al Registro – di una doppia fonte di staminali utile per le strategie terapeutiche e per nuovi futuri sviluppi nelle cure (nel Veneto Orientale saranno coinvolti in questo progetto circa 30 ragazze e ragazzi).
“Entrambi i progetti – sottolinea Alice Vendramin Bandiera, presidente di Adoces – fanno leva sul fatto che la scelta di donare appartiene già alla famiglia e contribuisce a rafforzarne l’identità. Grazie al sostegno e alla collaborazione dell’Ulss 4, dell’ANCI e della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale è possibile coinvolgere anche la comunità in cui le famiglie vivono: ci piacerebbe che la donazione di cellule staminali emopoietiche presto potesse diventare non solo un “dono di famiglia” ma anche un “dono di comunità””.
Ad oggi le sacche di sangue cordonale raccolte nei punti nascita dell’Ulss 4 (San Donà di Piave e Portogruaro) e compatibili per il trapianto sono state due: una inviata in Francia e l’altra negli Stati Uniti.
A supportare le coppie in attesa di un figlio e i giovani potenziali donatori ogni mese (l’ultimo martedì) viene organizzato un webinar con personale medico esperto per offrire informazioni e rispondere alle domande, al quale poter accedere attraverso la pagina Facebook di Adoces (https://www.facebook.com/adoces/events).
Il webinar è diventato una consuetudine attesa da coppie e i giovani, registrando di volta in volta maggiore adesione: valorizza la proposta, introdotta tre anni fa, la presenza di quattro esperti (ematologo, pediatra neonatologo, ginecologo e ostetrica), che offrono una panoramica corretta e completa sulla donazione.
Le testimonianze di chi ha donato e di chi ha ricevuto. L’incontro informativo si è posto l’obiettivo di offrire e migliorare la conoscenza delle donazioni di cellule staminali, delle articolazioni funzionali, dei rispettivi ruoli e le modalità di donazione, per garantire efficienza, efficacia e rigore scientifico nel processo di reclutamento di donatrici di sangue cordonale e di donatori da iscrivere al Registro Italiano Donatori IBMDR.
Non sono mancate le testimonianze, in particolare quella di Alberto, un paziente affetto da un tumore alle plasmacellule che deve la propria guarigione all’atto di generosità di un donatore volontario: “Il giorno dopo le dimissioni chiamai l’associazione Adoces – ricorda – perché avevo il grande desiderio di poter dare una mano, in qualche modo, a chi come me necessitava di un trapianto. Se troverò anche una sola persona che diventi donatore e che risulti compatibile con un paziente, ci sarà una speranza nella vita di un malato come me”.
La rete di diffusione. Per poter raggiungere con l’informazione e la sensibilizzazione il maggior numero di potenziali donatori, Adoces ha ottenuto il sostegno dell’ANCI e della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale, con il coinvolgimento di molti dei Comuni aderenti: questa preziosa rete contribuisce a diffondere i progetti e gli appuntamenti (a cominciare dal webinar mensile) dell’associazione.
La collaborazione si inserisce nelle logiche del processo di costituzione dell’Ambito Territoriale Sociale, che promuove la gestione associata delle funzioni socio-assistenziali, favorendo l’integrazione socio-sanitaria, le sinergie tra i Comuni e l’Azienda Ulss 4 e una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi.
“La donazione di cellule staminali emopoietiche – ha chiarito il presidente della Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale Gianluca Falcomer – rappresenta un atto di straordinaria solidarietà e responsabilità sociale. In un momento in cui il numero di trapianti è in continua crescita, è fondamentale ampliare la base dei donatori per offrire una speranza concreta ai pazienti in attesa. Il coinvolgimento delle famiglie, con il ruolo strategico delle ostetriche e l’adesione attiva dei papà al Registro Italiano Donatori (IBMDR), può fare la differenza. Come Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Azienda ULSS 4 Veneto Orientale, ribadisco l’impegno delle istituzioni locali nella promozione della cultura della donazione, attraverso iniziative di sensibilizzazione e sostegno alle strutture sanitarie. Solo con un’azione congiunta tra istituzioni, professionisti della salute e cittadini potremo garantire un futuro più solidale e inclusivo per chi è in attesa di un trapianto”.
Info: https://www.adocesfederazione.it/