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In viaggio – I prossimi concerti del Festival MusicAntica

DiRedazione

Ott 6, 2023

FESTIVAL MUSICANTICA
BAROQUE STORIES 2023

Robindro Nikolic, Accademia del Ricercare, Maria Moramarco sono i
protagonisti dei tre nuovi appuntamenti del Festival MusicAntica –
Baroque Stories in programma il 12, 14 e 15 ottobre.
Tre eventi che, all’insegna del viaggio musicale, ci porteranno dal Sud
America a Napoli e Venezia e infine nell’Alta Murgia barese alla
scoperta della sua antica tradizione musicale.

Un viaggio in musica tra continenti, città, luoghi suggestivi dell’Italia rurale quello in programma nel
prossimo fine settimana per il Festival MusicAntica – Baroque Stories con i concerti che si terranno a
Pordenone, Polcenigo e Sesto al Reghena e che vedranno ospiti Robindro Nikolic, Accademia del
Ricercare, Maria Moramarco.
Il vero viaggio di scoperta, come sosteneva Proust, è avere nuovi occhi. Potremmo aggiungere anche
avere un nuovo approccio all’ascolto attraverso il quale andare oltre i confini di repertori noti e che ci
permetta di esplorare generi che già conosciamo e amiamo partendo da prospettive inusuali.
«Ad ogni edizione del festival ci chiediamo come far dialogare stili e repertori differenti – dice la
direttrice artistica Donatella Busetto – e la risposta è sempre la stessa: riuscire ad accendere la curiosità
per accompagnare il pubblico lungo sentieri che siano sempre ricchi di piacevoli sorprese».

Ecco nel dettaglio il calendario degli appuntamenti.

Giovedì 12 ottobre h. 21,00 Pordenone – ex convento di San Francesco:
“Ars vulgaris. El Nuevo Mundo”, viaggio nel barocco ispano-americano
Francesca Biliotti, contralto – Robindro Nicolic, chalumeau, duduk – César Alejandro González, viola e
cuatro venezuelano – Donatella Busetto, organo – Francesca Savoretti, percussioni – Alvise Seggi,
contrabbasso
In questo concerto si esplora il ricco e affascinante mondo della musica barocca ispano-americana, così
poco frequentata in ambito concertistico, nata dalla fusione delle tradizioni musicali europee dei
colonizzatori spagnoli con le culture indigene e le influenze africane. Uno stile unico e vibrante, ricco di
forme e generi musicali come, esempio di questa fusione, il villancico, una composizione corale in lingua
spagnola che combina temi sacri e profani e che riflette le diversità culturali e la complessità del “Nuevo
Mundo”.
https://www.barocco-europeo.org/evento/ars-vulgaris/

Sabato 14 ottobre h. 20,30, Polcenigo – chiesa di San Rocco:
“Sinfonie e concerti tra Napoli e Venezia”
Accademia del Ricercare
Lorenzo Cavasanti e Luisa Busca, flauto – Silvia Colli e Francesco Bergamini, violino – Alessandro
Curtoni, viola – Antonio Fantinuoli, violoncello – Maurizio Piantelli, tiorba – Claudia Ferrero,
clavicembalo – Pietro Busca, direzione
Il concerto strumentale si sviluppa nella seconda metà del Seicento e rappresenta una conquista
storicamente rilevante del Barocco strumentale italiano. Contribuirono al suo sviluppo e diffusione
compositori attivi a Venezia (Vivaldi ne rappresenta l’apice), ma un non trascurabile apporto fu dato degli
esponenti della cosiddetta Scuola Napoletana, in particolare dal suo capostipite Alessandro Scarlatti.
Accademia del Ricercare traccia un cammino che si snoda tra le due città per scoprire le origini di questo
importante genere musicale.
https://www.barocco-europeo.org/evento/sinfonie-e-concerti-tra-napoli-e-venezia-accademia-del-ricercare-to/

Domenica 14 ottobre h. 17,00, Sesto al Reghena – Auditorium Burovich:
“Stella Ariente”
Maria Moramarco, voce – Luigi Bolognese, chitarre – Marco e Angela Ambrosini, nickelarpa – Eva
Maria Rusche, clavicembalo e pianoforte – Francesco Savoretti, percussioni etniche
Maria Moramarco è da sempre impegnata nel lavoro di recupero della tradizione orale e per questo
concerto diviene interprete delle poco conosciute usanze dell’Alta Murgia barese. Un viaggio suggestivo
attraverso “il canto dello spirito”: liriche devozionali, canti liturgici, preghiere arcaiche e litanie ancestrali
che mettono in luce modalità canore scomparse e tecniche vocali di una cultura mai codificata, essenza
invisibile di questo inesplorato repertorio.

Robindro Nikolic

Nato e cresciuto a Belgrado (Serbia) nel 1982 in una famiglia indiano-serba la cui diversità multietnica ha
creato il primo di molti incontri che lo hanno plasmato musicalmente e personalmente, ispirando i suoi
interessi e la ricerca dell’ignoto.
Dopo essersi diplomato alla Scuola di Musica di Belgrado, all’eta di 20 anni ha lasciato la città per studiare
musica classica al Mozarteum di Salisburgo, dove ha vissuto e lavorato per otto anni. Essendo l’epicentro
della vecchia scuola classica e romantica tedesca e austriaca, Salisburgo ha lasciato un segno chiaro nella
sua educazione musicale come qualcosa di diverso ma complementare all’eredità serba e indiana. Dopo
alcuni anni di studio della musica classica e mantenendo il contatto con altri generi musicali, ha avuto la
fortuna di entrare nell’Orchestra UBS di Verbier e nell’Orchestra da Camera del Festival di Verbier e avere
l’opportunità di esibirsi con artisti come Zubin Mehta, Charles Dutoit, Esa-Pekka Salonen, Mikha Pletnev, Sir Andrew Davis, Manfred Honeck, Dennis Russell Davies, Gabor Takacs-Nagy, Marta Argerich, Anne-Sophie Mutter, Evgeny Kissin, le sorelle Labeque e molti altri. La stagione si è conclusa con un tour negli USA e in Europa con Marta Argerich e Charles Dutoit (Avery Fisher Hall del Lincoln Center – New York, Walt Disney Concert Hall – Los Angeles, Harris Theatre – Chicago, Jones Hall – Houston, Teatro Carlo Felice – Genova, Tonhalle – Zurigo, Konserthuset – StoccoIma, Tonhalle – Dusseldorf, Lyon Opera, Mozarteum Hall-Salisburgo, Schlos Elrnau, Lussemburgo ecc.).
Dopo questa particolare esperienza, come successiva influenza significativa, è arrivata una collaborazione
con la Scuola Sperimentale di Danza di Salisburgo (SEAD), incentrata sull’improvvisazione e la composizione a cui sono seguite due tournée in India (2009 e 2010). Si è laureato al Mozarteum nel 2010 nella classe di Alois Brandhofer ottenendo il massimo dei voti. Dopo la laurea, si trasferisce a Barcellona e inizia ad arricchire la sua esperienza con diversi generi musicali, ma continua ad esibirsi regolarmente come musicista classico (musica da camera e recital da solista), esibendosi occasionalmente con l’OBC (Orquesta Sinfonica de Barcelona y Nacional de Catalunya) e altre orchestre del Paese. Il suo soggiorno a Barcellona e più recentemente in Italia, ha portato alla creazione di progetti come Ars Vulgaris, Estacion del Este, Balkan Madness Orchestra, Barcelona Gipsy Klezrner Orchestra (BGKO), Eastern Chamber, Architerraneo, Transit Trio, Nomad Quartet e altre collaborazioni in Spagna e Italia. Si esibisce occasionalmente come musicista d’orchestra collaborando con diversi solisti da camera di Salisburgo, OJC (Orquesta sinfonica Julia Carbonell de les terres de Lleida) e OBC (Orquestra Simfonica de Barcelona y Nacional de Catalunya), Orchestra di Roma. Dal 2015 prosegue gli studi di repertorio per clarinetto con Calogero Palermo (Opera di Roma). II suo repertorio comprende jazz, musica mediterranea e mediorientale, musica indiana, klezmer, musica dell’Est europeo, musica antica e soprattutto musica classica e contemporanea.

Francesca Biliotti

Contralto, si diploma col massimo dei voti al Conservatorio “G. Cantelli” di Novara. Prosegue i suoi studi
specializzandosi nel repertorio barocco e rossiniano con i contralti Sara Mingardo e Bernadette Manca di
Nissa.
È finalista e vincitrice di diversi concorsi internazionali tra cui il Concorso Comunità Europea di Spoleto dove, oltre all’attività concertistica, ha cantato come solista al Festival dei Due Mondi e ha debuttato come protagonista nell’opera Euridice di Mario Guido Scappucci sotto la direzione del M°Marco Angius.
Nel 2017 ha preso parte come solista alla tournée mondiale della Trilogia per il 450° di Monteverdi sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner esibendosi nei più prestigiosi Teatri in Europa e Stati Uniti (Philarmonie di Parigi, Teatro La Fenice, Berlin Philarmonia, Luzern Festival, Lincoln Center ecc.).
Negli anni successivi ha continuato la sua collaborazione con il Monteverdi Choir and Orchestra sotto la
direzione di Sir John Eliot Gardiner spaziando dal repertorio barocco a quello romantico. Del repertorio
operistico ha inoltre debuttato presso il Teatro Nuovo di Torino L’Italiana in Algeri e La Cenerentola di
Gioacchino Rossini.
Ha interpretato il ruolo di Orfeo nell’Orfeo di Christoph Willibald Gluck al Teatro Olimpico di Vicenza
all’interno della rassegna Vicenza in Musica. È stata protagonista di un’opera contemporanea e barocca
intitolata La tragedia di Claudio Monteverdi di Cornelis De Bondt dedicata alla figura del compositore con
rappresentazioni in Olanda e all’Opera Festival di Copenhagen.
Per quanto riguarda l’attività concertistica collabora da anni con l’ensemble Cenacolo Musicale con cui è
stata ospite di numerosi festival italiani, e con cui ha registrato delle cantate inedite di Francesco Barsanti
trasmesse anche da Rai 5.
Ha cantato come solista presso la Camera dei Deputati in Parlamento, al Festival di Yaroslavl (Russia) nel Dixit Dominus di A.Vivaldi con l’Orchestra dei Solisti di Mosca e sotto la direzione del M° Yuri Bashmet nella Petite Messe Solennelle di Rossini al Sarzana Opera Festival, a Pesaro nello Stabat Mater di Alessandro Scarlatti, presso il Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini di Napoli in una serata dedicata a Monteverdi, al Festival dei Palazzi di San Pietroburgo. Nel 2018 ha cantato alla Wigmore Hall di Londra insieme al contralto Sara Mingardo un programma di duetti di Monteverdi, trasmesso live su BBC3.
Ha inoltre cantato come solista nella Passione secondo Matteo e Magnificat di Johann Sebastian Bach, nell’Oratorio di Natale di Camille Saint-Saëns, Stabat Mater e Salve regina di Giovanni Battista Pergolesi, Stabat Mater di Vivaldi, Requiem e Messa dell’incoronazione di Mozart, Messiah di George Friedrich Händel.
Per la casa discografica Arcana ha registrato un duetto inedito di Antonio Lotti Se con stille frequenti col
contralto Sara Mingardo e il Cenacolo Musicale; per Soli Deo Gloria ha registrato il ruolo di Ericlea ne Il ritorno di Ulisse in patria sotto la direzione di Sir John Eliot Gardiner.
A giugno 2023 partecipa a una tournée italiana ed europea di madrigali di Monteverdi sotto la direzione di Gardiner.

Accademia del Ricercare

Nei suoi trent’anni di attività e nelle sue diverse formazioni ha effettuato oltre mille concerti ed è stata invitata a esibirsi per importanti istituzioni musicali, festival nazionali ed internazionali tra i quali ricordiamo il Bruges Festival Internazionale delle Fiandre, il Festival de La Chaise Dieu, il Bolzano Festival, il Festival di Musica Antica Graz, lo Stresa Festival.
Nel 2009 ha ricevuto l’incarico dal Governo delle Canarie e dalla società di Musicologia Spagnola di incidere i Villancicos di Diego Duron, opera che ha suscitato grande interesse per l’appropriata scelta dell’organico strumentale.
Nel 2017 è stata invitata dall’Istituto di Cultura Italiano in Giappone per una serie di quattro concerti nelle
città di Osaka, Kioto e Fukuoka.
L’Accademia del Ricercare ha realizzato venti registrazioni su CD (edite e distribuite sul mercato internazionale da Elegia, CPO, Brilliant, Tactus, Stradivarius) accolte con favore dalla critica nazionale e
internazionale.
L’Accademia del Ricercare collabora permanentemente con i più autorevoli esecutori del repertorio tardo-
rinascimentale e barocco tra cui la Cappella Real de Catalunia, Jordi Savall, Kees Boeke, Walter van Hauwe,
Dorothee Oberlinger.

Maria Moramarco, voce

Appartenente a una famiglia di “cantori”, è docente di lingue al liceo classico ed è ricercatrice e interprete. Il suo repertorio contiene una grande quantità di canti della Murgia raccolti attraverso una paziente ricerca iniziata negli anni ’70 con il gruppo Petilia (antico nome di Altamura) che si occupava di ricerca e studio delle tradizioni popolari: dalla catalogazione delle edicole sacre presenti sul territorio, ai seminari di approfondimento e studio di aspetti peculiari della civiltà contadina fino alla realizzazione e messa in scena di U’ trainirre, atto unico di Francesco Fiore.
Successivamente fonda Il Canzoniere Altamurano, focalizzando la ricerca sul reperimento di materiale
sonoro non solo a scopo di archiviazione, ma anche per la sua diffusione in forma di spettacolo-concerto.
In occasione della rappresentazione di Natale a Pisciulo, un evento organizzato nel villaggio cavernicolo di Altamura, incontra la giornalista Bianca Tragni con cui nasce una lunga e proficua collaborazione che si
concretizza in una serie di trasmissioni radiofoniche della RAI regionale. Di particolare interesse le puntate
dei “I “Canti della Murgia” a cura della stessa Tragn, con la regia di Raffaele Nigro con il quale realizza una
versione televisiva presentata da Cristoforo Chiapperini.

Luigi Bolognese, chitarre

Nel 1978 fonda con Maria Moramarco e Silvio Teot il gruppo Uaragniaun con il quale incide tredici progetti discografici. In oltre quarant’anni di attività si è esibito con il gruppo in centinaia di concerti in Italia e all’estero.
Nel corso di questi anni approfondisce l’uso degli strumenti tipici dell’area mediterranea studiando i
seguenti strumenti: baglama , bouzuoki e mandoloncello. Dal 2001 è direttore artistico della rassegna
internazionale di world music “Suoni della Murgia”.

Marco Ambrosini, nickelarpa

Nato a Forlì nel 1964 è conosciuto in Europa continentale come il pioniere della nickelharpa, una viola
d’amore a chiavi, in uso anche in Italia sia dal Medioevo ma in tempi moderni simbolo della musica
tradizionale svedese.
Originariamente violinista classico, si è dedicato alla viola a chiavi sin dagli anni Ottanta e si esibisce con questo strumento nei teatri più prestigiosi, come la Scala di Milano, la Carnegie Hall di New York, la Filarmonica di Berlino , vantando collaborazioni con la Filarmonica di Mosca.
Negli ultimi anni ha preso parte a numerose produzioni radiofoniche e televisive e a registrazioni come
solista, compositore o membro di numerosi ensemble di musica antica e di musica d’avanguardia.

Angela Ambrosini, nickelarpa

Nata nel 2000 a Eifa, nei pressi della città tedesca di Hatzfeld, suona nyckelharpa sin da giovanissima.
Negli ultimi anni ha eseguito numerosi concerti in vari paesi europei suonando in ensemble di fama
internazionale, come Oni Wytars, la Capella Antiqua Bambergiensis, Ensemble Triskilian (Germania), il coro
Vox Clamantis e la Filarmonica di Tallinn (Estonia), con il sestetto italiano Festa Italiana di Lucilla Galeazzi e
con l’ensemble italo-argentino La Chimera.

Eva-Maria Rusche, pianoforte e clavicembalo

Nasce a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Comincia gli studi sotto la guida di Matteo Ronchini, per poi
passare nella classe di Giacinto Caramia, erede della grande tradizione violoncellistica di Enrico Mainardi.
Dopo il diploma prosegue gli studi a Zürich con Luciano Pezzenati, primo violoncello della Opernhaus
Zürich, e a Lugano presso Robert Cohen. Infine si trasferisce ad Hannover nella classe di Tillman Wick. È
nella capitale della Bassa Sassonia che conosce il suo mentore: Hatto Beyerle, fondatore del Alban Berg
Quartett, con cui appro-fondisce il repertorio cameristico e lo studio della retorica musicale e dell’esecuzione storica-mente informata. La formazione con cui lavora assieme a Beyerle è il Leibniz Trio Hannover, con cui si afferma ai concorsi di Pörtscach e al Haydn-Wettbewerb Wien e suona al festival del Trio Florestan dietro loro invito. Dopo 4 anni di intensa attività cameristica, Mattia torna in Italia, a Bologna, risultando primo
idoneo al concorso per violoncello di fila al Teatro Comunale di Bologna.

Francesco Savoretti, percussioni etniche

La ricerca continua delle sonorità e l’attenzione verso le dinamiche esecutive sono gli aspetti più rilevanti
che contraddistinguono il suo stile. La robustezza del drive accompagnata sapientemente dai “sapori” della personalissima ricerca timbrica gli vale la definizione di “Cuoco della musica”.
È così che la buona esecuzione e dimestichezza con le tecniche dei tamburi a cornice sono esaltate dal suo personale percorso verso una originale ricerca sonora. Questa sua peculiarità lo porta spesso a lavorare con set multipercussivi e ad esplorare generi musicali diversi: world music, contemporanea, ethno jazz, early music.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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