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Rassegna kennediana a Gemona: l’uccisione di John Kennedy nelle riprese di Zapruder e il brano di Bob Dylan “Murder Most Foul”

DiRedazione

Mar 26, 2024

“ALLO SPECCHIO DELL’ERA KENNEDY” – LA RASSEGNA

LE STORICHE RIPRESE DI ZAPRUDER DELL’UCCISIONE DI JOHN KENNEDY NEL DOCUMENTARIO DI H.D. MOTYL IMAGE OF AN ASSASSINATION

E IL BRANO “MURDER MOST FOUL” DI BOB DYLAN

Mercoledì 27 marzo, ore 20.30, al Cinema Sociale di Gemona

La rassegna che completa la mostra “Allo specchio dell’era Kennedy” (in corso fino al 6 giugno al Castello di Gemona) prosegue al Cinema Sociale mercoledì 27 marzo alle 20.30 con un doppio programma che riunisce due delle più preziose e toccanti testimonianze sul tragico evento dell’uccisione di John F. Kennedy a Dallas il 22 novembre 1963. Inedite in Italia, sono state appositamente sottotitolate.

Al centro del programma è il brevissimo film, di soli 22 secondi, con cui il cineamatore Abraham Zapruder riprese l’uccisione del Presidente, in quella giornata solare e di festa nella città texana, rovesciatasi in un dramma che cambiò i destini dell’America e della storia mondiale. Con la sua ripresa “casuale” Zapruder, cittadino americano di origini polacco-ebraiche nato su quello che attualmente è territorio ucraino, ha saputo rivelare la capacità di sguardo del cinema in cui sembra rinascere la sua forza originaria, quella di Lumière e Comerio. E infatti questo film ispirò uno dei più bei saggi sul cinema di Pier Paolo Pasolini.

I 22 secondi si vedranno all’interno di un documentario di 88 minuti, Image of an Assassination: A New look at the Zapruder Film, con cui nel 1998 H.D. Motyl ricostruisce il lungo viaggio di queste immagini attraverso sparizioni, restauri e ricomparse nel corso dei decenni, immagini viste dapprima nei fotogrammi pubblicati dalla rivista “Life” e poi in programmi televisivi e film come quello di Oliver Stone.

Precede il lungometraggio l’ascolto in sala, sottotitolato su schermo come un film, del brano musicale “Murder Most Foul”, del 2020: 16 minuti di grande fascino e intensità in cui Bob Dylan sintetizza la sua traumatica memoria dell’evento, in un concentrato di evocazioni dove non può non emergere il nome di Abraham Zapruder.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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