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Giacciano (Ro), Ultimo concerto per il FESTIVAL ANTICHI ORGANI, domani 30 dicembre

DiRedazione

Dic 29, 2023

Antichi Organi del Polesine Festival

Un patrimonio da scoprire ed ascoltare

EDIZIONE XX

24 novembre – 30 dicembre 2023

L’identità sonora delle comunità

Festival Antichi Organi, il concerto finale con l’ultimo organo della famiglia Callido

Il comune di Giacciano con Baruchella torna nella programmazione concertistica

GIACCIANO CON BARUCHELLA (RO), 29 dicembre 2023 – Nel piccolo borgo di Giacciano, domani 30 dicembre, alle 21, suona l’ultimo figlio della famiglia Callido, l’organo costruito da Antonio Callido nel 1829 per la chiesa di San Ippolito. Alla consolle il maestro genovese Rodolfo Bellatti. Ingresso libero e gratuito. È un evento musicale, ma anche storico-architettonico, questo concerto per organo solo che chiude la XX edizione del Festival Antichi organi del Polesine diretto dal maestro Nicola Cittadin, per l’organizzazione di Asolo musica, Mic, Regione Veneto, il patrocinio della Diocesi di Adria Rovigo e della Provincia di Rovigo, e col contributo del Comune di Giacciano con Baruchella, tornato quest’anno nella programmazione concertistica del Festival. Indispensabile, la collaborazione della Parrocchia di Giacciano, retta da don Stefano Certossi.

L’organo di San Ippolito è un’opera di Antonio Callido (‪1762-1841‬), figlio del più famoso Gaetano “maestro d’organi” della Scuola veneta, che apprese l’arte collaborando nella bottega del padre e proseguì ancora per alcuni anni l’attività organaria, prima che la bottega di famiglia fosse rilevata dai Bazzani. A San Ippolito c’è la sua ultima realizzazione. Lo strumento si caratterizza per sonorità limpide e cristalline. A valorizzarne tutto l’impianto fonico torna al Festival, un concertista più volte premiato in concorsi nazionali ed internazionali di interpretazione organistica: il maestro Rodolfo Bellatti, docente d’organo al Conservatorio di Sassari, organista della Basilica di Nostra signora della rosa di Santa Margherita ligure, particolarmente interessato alle problematiche del restauro e della valorizzazione degli organi storici.

Si esibirà su un programma a sfondo natalizio largamente apprezzabile, su autori italiani e francesi del Settecento: Antonio Vivaldi, Jean-François Dandrieu, Baldassarre Galuppi, Claude Balbastre, senza tralasciare l’immancabile Johann Sebastian Bach (la Pastorella).

Il concerto non è solo uno straordinario momento per ascoltare la voce soave e dolce di questo strumento, giunto integro fino ai giorni nostri, ma è anche l’occasione imperdibile per visitare San Ippolito e farsi rapire dalle atmosfere dell’architettura barocca rurale del Seicento. L’edificio infatti fu fatto costruire dalla famiglia bolognese Bentivoglio d’Aragona, impegnata nelle bonifiche dei luoghi, insieme ad un grandioso complesso rurale di cui era una pertinenza. Di questa tenuta adibita a riserva di caccia, rimangono a Giacciano, sconosciuti ai più, un palazzo padronale attorniato da rustici e barchesse, con una vasta recinzione in muratura. All’interno della chiesa spicca una lapide sepolcrale, detta la Dolente, dedicata ad Adelaide Foscarini, nobile veneziana moglie del marchese Carlo Guido Bentivoglio, realizzata molto probabilmente su bozzetto di Antonio Canova, di cui ci sarebbero tracce del passaggio a Giacciano.

Di Redazione

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