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 “Il silenzio dell’amianto” 

DiRedazione

Feb 20, 2025

I potentati  quando non vogliono spiegare al popolo le situazioni  gravi che non vogliono o possono risolvere, scelgono la vie del silenzio; anche nel caso delle tubazioni di ‘acquedotto in cemento amianto si esalta questa tattica.Il problema, non solo friulano, nel 2021 era stato affrontato in un’assemblea pubblica a Gorizia dove gestori e politici rappresentarono la criticità del problema ma anche il loro ottimismo per la possibile soluzione grazie alle filieri politiche amiche. E noi dell’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli Venezia Giulia ne dammo conto a mezzo stampa con varie considerazioni e preoccupazioni per la salute pubblica visto che in Friuli sono in opera centinaia di KM di reti di acquedotto realizzati in cemento amianto.

Da allora nessun approfondimento pubblico ma l’anno scorso (2024)  la stampa diede notizia di un sequestro da parte dei NOE, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, di un cantiere a Gorizia ” Sostituivano condotte in eternit senza smaltirle. “Nello stesso periodo ci sono giunte diverse segnalazioni di privati cittadini udinesi dalla zona di via Europa Unita dove erano in corso analoghi lavori sulle fognature acquedotto da parte del gestore udinese in condizioni appunto delicate e particolari perché in presenza di  manufatti in cemento amianto che non sarebbero stati smaltiti come è invece previsto dalla normativa vigente che regola lo specifico. Risulta infatti che,  a domanda del consigliere comunale Andrea  Di Lenardo esponente di “Alleanza Verdi e Sinistra” dall’ufficio tecnico del Comune di Udine si sarebbe risposto che le condizioni di sicurezza, a loro parere, sono rispettate meglio dal mantenimento del cemento amianto in loco piuttosto che dal suo lievo. Ma allora ci domandiamo se le norme tecniche e quelle riguardanti la salute pubblica sia semplici vesti da indossare o togliere a piacimento. E chi ha questo potere ?? In presenza di cemento amianto, in fase progettuale, andrebbero fatte valutazioni anche con l’Azienda Sanitaria che deve rilasciare autorizzazioni specifiche per poter procedere con i lavori.e non bisogna anche predisporre anche un piano operativo,. Ecco !!  vorremmo che la Regione, l’Arpa, L’Azienda Sanitaria e soprattutto il gestore con l’Ausir facessero sentire la loro voce e spiegassero ai cittadini il reale stato dell’arte e, non per ultimo, come mai a Gorizia i Noe hanno proceduto al sequestro del cantiere e per i lavori di Udine non c’è notizia alcuna. Non si vuole assolutamente creare allarmismo ma solamente dare corso a modalità e procedure previste che informino e recepiscono osservazione e pareri dai semplici cittadini che osservano le leggi:  se un  cittadino incivile abbandona i propri rifiuti in un fosso o anche fuori dal cassonetto, qualora venga identificato, è soggetto a pesanti sanzioni e alla pubblica ignominia.
E siccome nel caso dell’udinese avevamo già posto assieme a Cristian Sergo, esponente del Movimento 5 stelle, una serie di domande mai riscontrate da alcuno ora auspichiamo che non si continui la strada del silenzio considerando che la situazione complessiva dovrebbe prevedere un programma di interventi notevoli nel prossimo futuro.

ll referente dell’Osservatorio Civico contro le illegalità del Friuli V.G.-Marino Visintini

Di Redazione

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