FESTIVAL DELLA CULTURA DI MORIAGO
GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO
COME RENDERE COMPATIBILI LE DIFFERENZE:
DIALOGO TRA UNIVERSI DIVERSI
DALLA MOSTRA CHE METTE A CONFRONTO LA CULTURA CRISTIANA, EBRAICA E ISLAMICA
ALL’INCONTRO CON L’ANTROPOLOGO DELLE RELIGIONI NICOLA GASBARRO

MORIAGO – Dalla mostra che fa dialogare diversi universi culturali – cristiano, islamico, ebraico – all’incontro con un antropologo Nicola Gasbarro, che invita a “rendere compatibili le differenze” per costruire società più inclusive. Il Festival della Cultura di Moriago, guidato da Lorena Gava, amplia i confini della riflessione: in un presente che tende a mostrarci le diversità culturali e religiose soltanto come ragioni di conflitto, il festival vuole diventare un’occasione di approfondimento e di dialogo tra mondi che non hanno mai smesso di comunicare e arricchirsi reciprocamente. Parte da qui l’incontro con l’antropologo e filosofo delle religioni Nicola Gasbarro, atteso giovedì 27 febbraio alle 20.30 alla Casa del Musichiere. Una serata, a ingresso libero, che invita a ragionare sui sistemi di valori che tendono a segnare le differenze e a creare gerarchie. Secondo Gasbarro, al contrario, «bisogna allargare lo sguardo, uscire dalle dicotomie “naturale-innaturale”. Anzi, meglio sovvertire le gerarchie fondate sulla supremazia della natura o sulla volontà di Dio. Si deve sempre sospettare di qualcuno che dice “è naturale che sia così”, e che quindi tutto sia predeterminato dalla natura: dietro si nasconde un artificio del potere. È un arbitrio culturale che nasconde la discriminazione».
L’APPROFONDIMENTO
L’incontro con l’antropologo rappresenta un’occasione di approfondimento della mostra in corso fino a domenica 2 marzo alla Casa del Musichiere, un’ esposizione tra segno, colore, luce e spazio che mette a confronto tre universi culturali diversi: la cultura ebraica attraverso i dipinti e le sculture di Tobia Ravà, la cultura cristiana nelle tele del coneglianese Franco Corrocher e la cultura islamica nelle opere di. Artisti le cui ricerche, negli anni, hanno condotto ad approdi estetici e contenutistici decisamente diversi. Nella diversità degli stili e dei linguaggi delle loro opere rimbalza un messaggio univoco: la bellezza e la gioia del confronto. La polifonia espressiva significa condivisione, collaborazione e perché no? Desiderio di pace e di esplorazione delle differenze come ricchezza e crescita reciproca, come punto di partenza volto al riconoscimento e alla valorizzazione di ogni patrimonio culturale per oltrepassare le difficoltà e i conflitti.
DIVERSI PER NATURA
Come osserva anche Gasbarro, «noi non siamo uguali per natura e diversi per cultura, ma siamo diversi per natura, e le culture si differenziano per questo. Il problema è che viviamo in un campo di determinismi naturali che le culture poi problematizzano a loro modo. Se attribuiamo qualcosa alla natura, difficilmente diventerà mutabile, perché sarà poi la natura a stabilire le gerarchie». Reinventando invece una struttura di valori che parta dalla convivenza delle differenze, si potrà incidere sull’assetto normativo dei sistemi sociali. «Bisogna anteporre il sistema delle norme di convivenza al problema dei valori. Come dire: il normativo mi include, il veritativo mi esclude. Noi antropologi cerchiamo possibilità di uguaglianza e quindi di inclusione».
NICOLA GASBARRO
Antropologo. È presidente del comitato scientifico di vicino/lontano e membro della giuria del Premio Terzani. Si occupa soprattutto di metodologia e prospettiva della storia delle religioni, dei rapporti tra comparativismo e compatibilità e di antropologia della complessità. Tra le sue pubblicazioni: La “Città dell’Islam” e la “Città della guerra” (introduzione e scelta di testi, Milano, 1991), “Noi e l’Islam”, in “Il sacro e la storia” (Stresa, 2003). Autore di numerose pubblicazioni, per Forum ha curato “L’uomo che (non) verrà” di Michael Singleton (2012) e la nuova edizione de “Il dio oggetto” di Marc Augé (Mimesis, Milano-Udine 2016).