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BOSCHI DI CARTA: GLI APPUNTAMENTI DEL 17 LUGLIO – chiusura festival

DiRedazione

Lug 16, 2022

BOSCHI DI CARTA

festival dell’editoria in montagna

17 luglio 2022

Pieve di Cadore – Belluno

La sesta edizione di “Boschi di carta” animerà la piazza di Pieve di Cadore dal 15 al 17 luglio. Il festival sostenibile dedicato alla piccola e media editoria è promosso dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, insieme alla Magnifica Comunità di Cadore e al Comune di Pieve di Cadore. L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Veneto e dagli Editori Veneti.
L’edizione 2022 sarà all’insegna dell’arte, ricordando gli anniversari dello scultore falcadino Augusto Murer e il cinquantesimo della morte di Dino Buzzati, scrittore e artista bellunese.

Per informazioni o eventuali prenotazioni fare riferimento a boschidicarta@tizianovecellio.it, www.tizianovecellio.it, o telefonare al numero 0435.501674.

Ultima giornata di festival quella di oggi 17 luglio 2022. Grande spazio all’inaugurazione della retrospettiva dedicata al pittore Tomaso da Rin. Si celebra infatti il centenario della morte del pittore (1838 – 1922), artista strettamente legato al Cadore, di formazione accademica, raffinato interprete dell’arte a cavallo tra Ottocento e Novecento. Domenica 17 luglio alle ore 11.00 nella sala della Magnifica Comunità si terrà l’inaugurazione della sezione espositiva allestita a Pieve di Cadore, che rimarrà aperta ai visitatori fino al 28 agosto e la presentazione del volume dedicato.

Le attività riprendono nel pomeriggio quando alle ore 15.00 Mario Agnoli, presenta “Grida lontane di monte” con Bruno De Donà per Nuovi Sentieri Edizioni.

Si continua con i libri. Alle 16.00 è la volta di Giancarlo Mallarini, “Il viaggio, i giorni di Erto” Edizioni Heimat. “Queste pagine vengono da lontano. Si sono formate lentamente, goccia a goccia, sedimentandosi sul fondo dell’anima a formare uno strato in movimento. Spesso facevano capolino tra le fessure per poi rientrare nei meandri della coscienza. Col tempo il tappeto si è ingrandito, agitandosi e premendo. Pacatamente le ho messe in ordine, misurate, catalogate. Ma restavano sul fondo, chiedendo spazio e luce. Invece le tenevo al buio avvertendo il disagio di farle vivere, di dargli corpo e voce. Le temevo. Giorno dopo giorno questo lago è diventato autoritario, prepotente, l’argine ha scricchiolato sinistramente. Quando sono sgorgate libere e luminose, la diga non ha retto. Come quella del Vajont, da sempre viva tra i ricordi del passato. L’ondata ha spazzato l’artificialità del pudore, le infrastrutture sterili del giudizio, il filo spinato del vissuto, la ruggine dei pregiudizi, l’imbroglio mentale. Da quel momento la tastiera è diventata libertà, le dita lo strumento per dare voce ai personaggi, allo scenario dove si muovono. In mezzo diamanti di vita reale. La regia l’ho affidata a quell’amore in cui ho sempre creduto tenendo lontano, con molti sacrifici, ipocrisia e perbenismo”.

Alle 17.00 Marco Zoppas, “Da Woodstock a Leonard Cohen” la montagna e le connessioni con la musica rock. Racconta Zoppas, insegnante e traduttore, trevigiano di nascita e romano d’adozione, Marco Zoppas ha vissuto negli Stati Uniti, in Germania, Inghilterra e Israele prima di ritornare in Italia. Nel maggio 2016 ha pubblicato un libro su Bob Dylan: “Narra una leggenda che un maleficio sia stato un tempo scagliato su Overlook, uno dei picchi dello stato di New York appartenente alla catena montuosa Catskill, di cui anche Woodstock fa parte. Woodstock stessa, sede dello storico concerto del 1969, risentirebbe degli influssi negativi. Sarebbero stati i nativi americani ad operare il sortilegio, dopo essere stati scacciati dalle proprie terre dagli invasori immigrati provenienti da Germania e Olanda. Si dice che gli indiani avessero lanciato una maledizione su quei posti destinata a durare fino al giorno in cui il loro habitat storico non verrà restituito ai legittimi proprietari. Originariamente infatti Woodstock era una zona montagnosa considerata sacra dalla tribù degli Algonquin”. Questo è uno dei tanti aneddoti che Zoppas intercalerà alla musica.

Ci si sposta alle 18.00 nella piazzetta di Via Arsenale nei pressi della Casa natale di Tiziano Vecellio dove Francesca Bertazzo & Beppe Pilotto si esibiranno in un Concerto blues a cura di “Dolomiti Blues and Soul”.

Chiude la giornata l’intervento delle 19.00 con Francesca Gambino, “Una montagna di lettere” a cura di Antiga edizioni.

Durante la manifestazione avremo musiche in piazza con l’organetto di Barberia di Eros Viel, eventi e visite guidate intorno alla Madonna di Tiziano, da Palazzo Pitti a Pieve di Cadore.

Sempre nel pomeriggio di oggi, Fabio Mezzopera intrattiene il pubblico con il suo “Laboratorio: come si produce a mano la carta”.

Il programma completo con gli orari degli spettacoli e dei tanti appuntamenti letterari lo trovate al sito: www.tizianovecellio.it.

Per informazioni o eventuali prenotazioni fare riferimento a boschidicarta@tizianovecellio.it, o telefonare al numero 0435.501674.

Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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